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Extra 3d: poster, trailer e intervista al regista Marco Pavone

Conosciamo meglio il regista italiano di film d’animazione. Dopo “Zero Zero” è il turno di “Extra 3d”.

di carla
pubblicato 6 Febbraio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 17:51

Oggi Cineblog incontra un regista italiano che si occupa di animazione. Si chiama Marco Pavone e lo intervistiamo in occasione del suo ultimo film dal titolo Extra 3d di cui vediamo il trailer qui sopra e i character poster (in esclusiva!) nella galleria.

1. Chi è Marco Pavone?
Domanda impegnativa! Ma rimanendo alla superficie, direi un regista e produttore d’animazione indipendente.

2. Che tipo di istruzione hai alle spalle?
Sono Laureato in Filosofia, con una tesi su Marx. I miei studi, più che aiutarmi nel lavoro, sono serviti solo a rendermi più rivoluzionario.

3. Volevi fare del cinema fin da piccolo?
In effetti si… Da bambino disegnavo le locandine dei film che sognavo di realizzare. Film d’animazione, s’intende! Ero un piccolo megalomane.


Extra 3d: poster, trailer e intervista al regista Marco Pavone
Extra 3d: poster, trailer e intervista al regista Marco Pavone
Extra 3d: poster, trailer e intervista al regista Marco Pavone
Extra 3d: poster, trailer e intervista al regista Marco Pavone

Extra 3d: poster, trailer e intervista al regista Marco Pavone
Extra 3d: poster, trailer e intervista al regista Marco Pavone

4. Quando e come sei entrato nel mondo dell’animazione?
Da ragazzo disegnavo per vari giornali, e a 21 anni entrai nella Disney come fumettista. Ma erano gli anni della computer grafica e dei primi film Pixar. Ebbi un’intuizione: le nuove tecnologie, abbattendo i costi di produzione, avrebbero permesso di diventare un produttore e regista anche un nullatenente come me! Armato di ispirazione e indole creativa, s’intende. Così mi misi a studiare le nuove tecnologia, da autodidatta, fino ad arrivare ad oggi.

5. Hai girato anche dei videoclip. Domanda secca: qual è il tuo preferito? Puoi sceglierne uno solo.
Ne ho realizzati diversi, e molti per artisti che stimo, come Caparezza, Silvestri, Carboni, Le Vibrazioni… Ma se devo essere sincero, sul piano della mia soddisfazione, quello più riuscito mi sembra “Vita d’altri” dei Subsonica. Ma è solo la mia opinione, quindi non conta nulla!!!

6. Il tuo primo film è del 2011 e si intitola “Zero Zero”. Ci racconti di cosa parla?
Zero Zero è stato concepito negli anni del dopo 11 Settembre, anni nei quali avere paura sembrava un obbligo morale. Essere ottimisti sembrava quasi ragione sufficiente per essere sospettati di terrorismo ed essere mandati a Guantanamo. In fondo la paura è il sentimento sul quale fa leva il potere per creare sudditanza. Allora mi è venuta in mente la storia di questo bambino timoroso e terrorizzato dalla famiglia, che deve affrontare addirittura un fantasma per salvare la vita dei suoi genitori.

7. Puoi spiegare il titolo Zero Zero senza spoilerare niente?
Innanzitutto sono gli occhi del fantasma del bosco, il cattivo del film. Due profondi fari luminosi nella notte. Quindi sono il simbolo primario della paura protagonista del film. Ma lo zero è anche, anche… Ops. Mi avevi detto di non spoilerare niente, giusto?

8. Domanda tecnica: cosa significa fare il regista di un film d’animazione? Nei film “normali” si dirigono gli attori, ma in questo caso?
Nel mio caso è come disegnare un fumetto, ma in movimento: decido stile, fattezze dei protagonisti, loro movenze ed interpretazioni, luci (insieme al D.O.P.), atmosfere, inquadrature… Insomma tutto! Poi finalmente arriva il lavoro degli altri a correggere tutti i miei errori, con le animazioni, le musiche, i suoni, e le voci. Creare tutto ciò può dare alla testa, per qualche decimo di secondo sembra quasi di essere il dio di quel mini-mondo che sta nel film.

9. Ed eccoci al 2013 con Extra. Di cosa parla?
Extra racconta la storia di un ragazzo ribelle, Milos. Un ragazzo che somiglia per alcuni aspetti al ragazzo che sono stato. Durante la storia il ragazzo viene tradito dagli amici, e si ritrova presto solo, braccato dalla polizia. Durante la latitanza Milos sente sempre più forte la sua diversità. Al punto da convincersi di essere un alieno, e di essere stato inviato sulla terra per compiere una misteriosa missione. Ma Milos è davvero un alieno, oppure è semplicemente pazzo? Una domanda che mi sono posto io stesso più volte, ma è evidente che io non sia un alieno.

10. Il film uscirà nelle sale?
E’ ancora presto per dirlo. Speriamo di si.

11. Perchè hai scelto il 3d? Credi che sia la nuova frontiera del cinema d’animazione?
Credo sia un’innovazione positiva, ma credo anche sia solo un abbellimento tecnico. Si può fare anche un pessimo film in 3D; e pur essendo poi più spettacolare grazie alla stereoscopia, resterebbe pur sempre pessimo.

12. Quando è costato Extra?
Poco (rispetto ai colossal), è una produzione indipendente. Ma non amo parlare di dettagli economici o tecnici. Negli ultimi anni si fa il grosso della comunicazione dei film d’animazione sbandierando cifre incalcolabili, non solo rispetto ai budget, ma anche circa le caratteristiche tecniche dei film. Ma vale il discorso fatto per il 3D: la bellezza di un film sta nella sua anima, che resta viva anche a distanza di anni dall’uscita del film, quando tutti i discorsi sulle cifre sono stati dimenticati.

13. Quale film d’animazione si merita l’Oscar quest’anno?
Scarterei Ralph Spaccatutto, Ribelle e Frankenweenie e ParaNorman, che trovo, per motivi diversi, poco sorprendenti per lo spettatore. Sono belle storie, ma che ricalcano dei clichè toppo abusati. E quindi, visto che inoltre amo molto il lavoro della Aardman, do il mio personalissimo ed inutile Oscar a “Pirati! Briganti da strapazzo”.

Ringrazio Marco per la disponibilità e vi invito a visitare anche il suo sito internet.