Death Race: Recensione in Anteprima
Death Race ( Death Race, Usa, 2008 ) di Paul W.S.Anderson; con Jason Statham, Tyrese Gibson, Ian McShane, Joan Allen, Robin Shou, Natalie Martinez. 2012, un mondo economicamente alle corde ha generato una tv sempre più violenta ed estrema, toccando l’apice con il reality game Death Race. All’interno del carcere di massima sicurezza Terminal Island
Death Race ( Death Race, Usa, 2008 ) di Paul W.S.Anderson; con Jason Statham, Tyrese Gibson, Ian McShane, Joan Allen, Robin Shou, Natalie Martinez.
2012, un mondo economicamente alle corde ha generato una tv sempre più violenta ed estrema, toccando l’apice con il reality game Death Race. All’interno del carcere di massima sicurezza Terminal Island un branco di detenuti mette in palio la propria vita con la speranza di ottenere la libertà. Vincendo 5 gare si viene liberati, perdendo si muore!
33 anni dopo Anno 2000: La corsa della Morte torna al cinema Death Race, con un perfetto ‘action man’ Jason Statham nei panni che furono di David Carradine e un non paragonabile Tyrese Gibson in quelli di Sly Stallone, per quello che possiamo definire il miglior film del sopravvalutato Paul W.S.Anderson. Eccessivo, violentissimo, al limite del trash, pseuso futuristico, spaccone e cazzuto, il film spinge a menetta sull’accelleratore dell’adrenalina, incoronando una volta per tutte Jason Statham come star indiscussa del genere…
Secondo voi cosa vorrebbe ritrovarsi davanti un ragazzo che paga 7 euro per andare a vedere un film come Death Race? Folli corse automobilistiche, donne, sangue, botte, esplosioni, mitragliate, lanciafiamme e morti come se piovessero? Perfetto… prendete tutti questi ingredienti, aggiungeteci una discreta regia, dal montaggio isterico e iperveloce, una sfilza di macchine che rubano a pieni mani da Mad Max, I Guerrieri della Notte e Blade Runner e una storia già nota, agitate il tutto, aggiungeteci una scorsetta dura come il marmo dal nome Jason Statham e avrete il nuovo Death Race firmato Anderson.
Finite momentaneamente le avventure videoludiche di Resident Evil, Mortal Kombat e Alien vs. Predator, Paul W.S.Anderson non abbandona del tutto il mondo dei videogames, trasformando Death Race in un enorme e folle videogioco dove la storia è solo un pretesto per far correre assurde macchine in un circuito zeppo di insidie e pronto a far incetta di cadaveri!
Buona l’idea di base di portare in sala un mondo non troppo lontano dal nostro ( siamo nel 2012… ) trasformato a tal punto, televisivamente parlando e non solo, da aver dato vita ad un reality game a pagamento dove addirittura si muore. I telespettatori vogliono sempre qualcosa di più, non si accontentano del ‘già visto’ e l’insofferenza e l’abbrutimento portano all’estremo e seguitissimo Death Race. La star indiscussa del ‘gioco’ è un detenuto chiamato Frankenstein, ribattezzato così per via dei tanti incidenti stradali che l’hanno visto protagonista gara dopo gara, tanto da costringerlo ad indossare perennemente una paurosa maschera.
Arrivato a 4 vittorie Frankenstein è ad un passo dall’attesa libertà. Peccato che qualcosa vada storto e ‘qualcuno’ dovrà continuare ad indossare la sua maschera, fingendo di essere lui, pur di mantenere inalterata l’attenzione dei tanti fan a casa, pronti a pagare fior di quattrini per vederlo correre. Ma il piano della perfida direttrice del carcere Warden Hennessey viene sconvolto da Jensen Ames, ex campione di velocità ingiustamente incarcerato e pronto a tutto pur di tornare ad abbracciare la sua piccola…
Promosso a pieni voti Statham, mai così muscoloso e ‘roccioso’, così come la subdola Joan Allen, chiamata per una volta ad interpretare un personaggio tanto meschino quanto bastardo, per un film che perde per strada qualche inspiegabile pezzo in fase di montaggio. Alcuni particolari, alcuni indizi, alcune scene non vengono spiegate del tutto ( Perchè la carica iniziale della polizia? Perchè far entrare in pista quel camion ammazzatutti rischiando di lasciare il reality senza concorrenti? Perchè quel particolare detenuto ha accettaro di incastrare Jensen? Cosa ha ottenuto in cambio? Cosa fa vedere il ‘coach’ in tv a Statham? ) , lasciando un senso di fastidio che non risulta comunque eccessivo, vista la velocità con cui tutto scorre e procede all’impazzata.
Finale a parte, assolutamente evitabile nel suo porno rallenty, la pellicola non è altro che un Fast and Furious più violento, eccessivo ed apocalittico, per la sicura gioia degli amanti del genere che proprio questo attendevano. Se cercate un film d’autore, girate pure a largo. Se invece volete darvi a 100 minuti di assoluta, testosteronica e violenta spensieratezza Death Race fa proprio al vostro caso…
Voto Federico: 6,5
Voto Gabriele: 6