Berlino 2013: The necessary death of Charlie Countryman – La recensione del film con Shia LaBeouf e Evan Rachel Wood
Il film non convince. Nonostante la presenza di un cast notevole.
La Berlinale 2013 ha ospitato oggi nella sezione ufficiale l’anteprima mondiale dell’opera prima del regista Fredrik Bond. La presenza di due attori sulla cresta dell’onda come Shia LaBeouf e Evan Rachel Wood imponeva alla stampa quantomeno un occhio di attenzione. Il festival è stato trampolino di lancio per vari registi esordienti.
Solo per citare un esempio recente, nel 2011 è stato presentato qui il notevole Margin Call, di J.C. Chandor. Ma il prodotto di Bond non convince, risulta dispersivo, disordinato e tutto sommato debole.
È la storia di Charlie (LaBeouf) un giovane che nei primi minuti del film assiste alla morte dolce di sua madre ammalata di cancro. Nel corridoio dell’ospedale di Chicago la madre gli appare in una visione e lo invita a diventare una persona libera tanto di testa come di cuore. Per superare il lutto, indica una possibile strada: “Vai a Bucarest!”.
Già in aereo verso l’est europeo Charlie assiste in alla morte del vicino di posto rumeno, il quale gli esprime un’ultima volontà: consegnare a sua figlia un regalo comprato durante il viaggio. Quando Charlie finalmente incontra la figlia Gabi (Rachel Wood) se ne innamora perdutamente a prima vista. Gabi sembra ricambiare l’attenzione, anche se con certo distacco. Il problema è che la giovane violoncellista porta con sé parecchi guai e misteri, tutti collegati alla figura dell’ex marito, una specie di boss della droga che riemerge dal passato proprio in coincidenza della morte del padre ed è ancora evidentemente in grado di esercitare controllo sulla ex moglie.
Il viaggio di Charlie, che è una metafora del processo di superamento della perdita di una persona cara, si svolge inizialmente come una specie di commedia degli equivoci in cui il protagonista si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, nei suoi tentativi di conquistare la bella e misteriosa Gabi.
Gli attori e i loro personaggi risultano tutti poco credibili, la passione che spinge il protagonista è frivola, mentre il turbamento di Gabi non convince. Il caso che regola la sequenza di situazioni risulta finto e in certe situazioni provoca fragorose risate nella sala senza volerlo. Ci sono alcuni momenti divertenti, come l’arrivo del protagonista all’ostello “Marco Polo” un luogo di perdizione gestito da un neo-hippy e popolato da giovani ragazzi e ragazze sotto l’effetto di vari tipi di droghe.
Anche Charly assume involontariamente un ecstasy sciolto in una birra e si lascia andare in compagnia di due personaggi divertenti. Ma nei migliori casi le scene sono videoclip ipnotiche di una Bucarest travolgente. Qualche bella canzone (anche se la scelta di brani tanto alla moda come “Stars” degli XX risulta fuori luogo) e alcune spettacolari riprese aeree di Bucarest di notte sono l’unica ragione per cui chi vi scrive non ha abbandonato la sala, come hanno fatto invece molti altri nella prima proiezione ufficiale del film.
Voto e Recensione di Laura Lucchini: 4
Profilo Twitter: @NenaDarling
The Necessary Death of Charlie Countryman (Usa 2013) di Fredrik Bond con Shia LaBeouf, Aubrey Plaza, Mads Mikkelsen, Evan Rachel Wood, Rupert Grint, Til Schweiger, Melissa Leo, James Buckley, Vanessa Kirby, Montserrat Lombard, Lachlan Nieboer, Michael J. Reynolds, Cosmin Padureanu, Claudiu Trandafir, Adrian Pavlovschi, Cristian Nicolae, Corneliu Ulici.