Un altro pianeta: recensione in anteprima
Un altro pianeta (Italia, 2008) di Stefano Tummolini; con Antonio Merone, Lucia Mascino, Chiara Francini, Tiziana Avarista, Francesco Grifoni, Mario Grossi, Saschat, Francesco Zecca, Michele D’Aiello.A volte capitano casi come questo, che non fanno scoppiare polemiche per storielle teen presunte piccanti o fanno scatenare (giustamente) i critici contro il cinepanettone di turno. Con Un altro
Un altro pianeta (Italia, 2008) di Stefano Tummolini; con Antonio Merone, Lucia Mascino, Chiara Francini, Tiziana Avarista, Francesco Grifoni, Mario Grossi, Saschat, Francesco Zecca, Michele D’Aiello.
A volte capitano casi come questo, che non fanno scoppiare polemiche per storielle teen presunte piccanti o fanno scatenare (giustamente) i critici contro il cinepanettone di turno. Con Un altro pianeta ci si può interrogare invece sul modo di fare cinema in Italia, e forse non è poco.
Un altro pianeta narra la giornata in una spiaggia romana per omosessuali di un gruppo di persone, tra cui Salvatore, poliziotto che cerca storie facili e scappatelle dopo la fine del rapporto col suo ragazzo. Qui incontrerà alcune ragazze e un ragazzo: la giornata passerà assieme a loro, fino al tramonto…
Vincitore del Queer Lion a Venezia, dov’è stato presentato all’interno del programma delle Giornate degli Autori, in un’edizione che di tematiche queer non ha fatto sconti, il film di Stefano Tummolini, che esordisce alla regia dopo una carriera da sceneggiatore (ha scritto, fra gli altri, Il bagno turco di Ozpetek) è un ufo soprattutto per la sua storia: è stato infatti girato in una settimana a Capocotta con un budget di meno di 1000 euro.
Il film parte come una commedia piena di macchiette e stereotipi, e non solo sul mondo gay: fra le ragazze non mancano di certo la zitella e l’ochetta. Ma man mano che Un altro pianeta va avanti, i caratteri si delineano meglio, fino a far scoprire idee ed esperienze dei personaggi. Il rapporto più interessante s’instaura, in modo inedito, tra Salvatore e una ragazza che porta con sé un triste segreto.
Per i suoi limiti, e per la sua scrittura che può sembrare all’inizio provinciale, Un altro pianeta si può denigrare senza problemi. Dall’altra parte, l’entusiasmo che la pellicola ha scatenato al PalaLido alla proiezione ufficiale con il cast si può anche comprendere. Dopotutto c’è un’aria rohmeriana non male, alcune battute che fanno centro (contro altre comunque che non lo fanno) e uno svolgimento che arriva ad un punto interessante. E ci si diverte abbastanza.
Forse, prima di entrare in sala a vedere un film sicuramente particolare, bisogna pensare alla storia di Un altro pianeta, e a tutti i perché che lo stanno rendendo un piccolo caso. Ulteriore consiglio è quello di ridimensionare gli eccessi valutativi, se ci dovessero essere. E soprattutto pensare ad un finale delicatissimo, per nulla scontato, e a suo modo intelligente.
Voto Gabriele: 6
Dal 7 novembre al cinema.