Torino Film Festival 26: tutti i film in concorso
E dopo avervi dato un assaggio del programma del Torino Film Festival 26, soprattutto del Fuori Concorso, andiamo a vedere cosa ci riserva il concorso ufficiale. Si gira il mondo per scoprire i nuovi autori del domani: 15 film, di cui 8 opere prime; 7 titoli vengono da Germania, Belgio e Slovenia, 3 dagli Stati
E dopo avervi dato un assaggio del programma del Torino Film Festival 26, soprattutto del Fuori Concorso, andiamo a vedere cosa ci riserva il concorso ufficiale. Si gira il mondo per scoprire i nuovi autori del domani: 15 film, di cui 8 opere prime; 7 titoli vengono da Germania, Belgio e Slovenia, 3 dagli Stati Uniti, 1 dal Messico, 1 coproduzione Cile e Brasile, 1 dal Canada, 1 dall’Australia e 1 dalla Cina.
L’australiano Bitter & Twisted di Christopher Weekes presenta la classica situazione di metabolizzazione del lutto da parte di una famiglia che ha perso il padre. Il canadese Demain, diretto da Maxime Giroux, presenta un ritratto teso di un gruppo di personaggi alle prese con la follia della quotidianità. Il cinese Dixia de tiankong (The Shaft) di Chia Zhang assorbe la lezione di Jia Zhang-ke e racconta tre situazioni familiari diverse.
Il francese Donne-moi la main (Road Movie) di Pascal-Alex Vincent accompagna due gemelli in partenza per la Spagna per il funerale della madre, che hanno a malapena conosciuto, tra liti, amicizie e prime esperienze sessuali. Il portoghese Entre os dedos, diretto a quattro mani da Tiago Guedes e Frederico Serra, con realismo tracciano un crudo ritratto del mondo del lavoro operaio.
Helen degli inglesi Joe Lawlor e Christine Molloy viene presentato come uno dei film più originali dell’intero festival, tra video-arte e intimismo. Il tedesco Mein Freund aus Faro di Nana Neul narra la storia di una ragazza che s’innamora di una coetanea, che però la crede… un maschio! L’americano Momma’s Man diretto da Azazel Jacobs passa dal comico al tragico, narrando la storia di un uomo che, tornato momentaneamente a casa dei genitori, non riesce più ad andarsene.
Ancora dall’America: The New Year Parade di Tom Quinn, indipendente nell’anima, con una ricchissima colonna sonora racconta un anno di una famiglia di Philadelphia dal punto di vista dei due figli, che vedono il rapporto tra i genitori andare in frantumi. Arriva dalla Slovenia Nikoli nisva sla v Benetke (We’ve Never Been to Venice) di Blaz Kutin, che dirige un diario intimo nel quale un uomo di mezza età accompagna figlio e nuora in Italia, dopo che questi hanno perso il figlio.
Il belga Non-dit (The Unspoken) di Fien Troch è un dramma interpretato da Emmanuelle Devos e Bruno Todeschini, coppia che deve vivere col fantasma di una figlia scomparsa anni prima. L’americano Prince of Broadway, menzione speciale a Locarno, è diretto da Sean Baker, che guarda al cinema di Cassavetes per raccontare la storia di un ghanese a Broadway che si ritrova con una figlia che non sapeva di avere.
Dal Messico arriva Quemar las naves di Francisco Franco (accidenti che nome scomodo…), che racconta il legame morboso tra fratello e sorella e la storia della loro madre cantante che sta morendo. Dal Cile arriva Tony Manero di Pablo Larrain, scoperta della Quinzaine cannese, ritratto di un serial killer terribile, volgare e grottesco. Ultimo film in concorso, ancora dalla Germania, Die Welle di Dennis Gansel, ispirato a una storia vera: un professore nel 1967 prova a tenere un corso di totalitarismo in classe, ma la situazione gli sfugge di mano e crea una fazione nazista…