Science+Fiction – Giorno 4: Tres dias, Artefacts, Terra Nova, Nightmare Detective 2, Martyrs
Penultimo giorno al Science+Fiction, in attesa degli ultimi film che si vedranno oggi. Ieri è finita la selezione ufficiale dei lungometraggi in concorso nella sezione Neon, e aspettiamo la premiazione per vedere chi sarà il vincitore. Intanto abbiamo visto gli ultimi tre film in concorso di cui ci restava da parlare, e almeno due sono
Penultimo giorno al Science+Fiction, in attesa degli ultimi film che si vedranno oggi. Ieri è finita la selezione ufficiale dei lungometraggi in concorso nella sezione Neon, e aspettiamo la premiazione per vedere chi sarà il vincitore. Intanto abbiamo visto gli ultimi tre film in concorso di cui ci restava da parlare, e almeno due sono davvero di notevole interesse. Il primo è Tres dias, un ottimo film spagnolo diretto da F. Javier Gutiérrez. L’inizio della storia è terribile: tra tre giorni un meteorite si scontrerà con la Terra, e l’impatto sarà fatale.
Mentre il caos regna sovrano, Ale e la madre raggiungono i nipotini nella loro casa di campagna. La donna però ha un terribile presentimento: il “Soro”, killer di bambini rinchiuso in carcere 15 anni prima e in qualche modo legato alla sua famiglia, potrebbe tornare per chiudere i conti iniziati tempo fa… Gutiérrez non fa sconti e descrive nella prima parte un’apocalisse che farà finire tutto. Poi si concentra sul dramma della famiglia protagonista, e dosa angoscia e tensione in modo ottimo.
Interpretato benissimo da tutti gli attori, e con un gruppo di bambini eccellente, Tres dias, con la sua cattiveria e i suoi colpi di scena, è ancora una volta la dimostrazione che in Spagna il cinema di genere lo stanno trattando in modo professionale e non banale, con buone idee ben realizzate. Visto già a Berlino nella sezione Panorama, vedremo se da noi avrà mai una distribuzione.
Altra sorpresa è il russo Terra Nova (Novaya Zemlya) di Aleksandr Melnik, produttore qui alla sua prima esperienza da regista di un lungometraggio. Anche qui la storia è interessante in partenza: nel 2013, abolita la pena di morte, un gruppo di detenuti viene mandato a sperimentare il progetto “Terra Nova”, ossia vivere da soli per tre mesi in un’isola deserta…
Melnik sa che per descrivere una storia del genere deve fare i conti anche con tutti i lati oscuri dell’essere umano: e allora ecco che anche lui non fa sconti, tra massacri fra detenuti e la dittatura instaurata da uno di questi, che ogni giorno fa uccidere un uomo per poi mangiarlo. E descrive un mondo in cui la pena di morte è sì stata abolita, ma resta sotto altre forme nello stesso modo ignobili.
La sceneggiatura di Arif Aliyev è densa di contenuti, ma anche di parole (a volte un po’ troppe). E nel descrivere almeno tre personaggi si comporta in modo umanissimo. Lo spettatore è portato a tifare per loro, per forza di cose. Un bel film, che assieme a Tres dias entra nella rosa dei candidati alla vittoria finale.
Un incognita invece il belga Artefacts, 2.5 di media su Imdb, produzione indipendentissima, storia che riprende in parte L’invasione degli ultracorpi, tempo ridottissimo (siamo sui 75 minuti, tutto compreso). Diretto a quattro mani da Giles Daoust e Emmanuel Jespers, il film ha i suoi momenti ma poi trascura tutti i personaggi che non siano i due protagonisti. Si va in fretta e furia verso il finale, poi brutalmente troncato.
Passiamo quindi ai due film della “nottata horror” del Science+Fiction. Il primo è l’attesissimo Nightmare Detective 2, sequel del primo bellissimo film di Shinya Tsukamoto. Il sequel si dimostra interessante quanto il capostipite, anche perché in questo episodio il detective dell’onirico dovrà affrontare i propri incubi, il proprio passato, la sua paura e la sua tristezza.
La regia di Tsukamoto – quasi inutile dirlo – è bellissima, tra i suoi riconoscibili movimenti di macchina frenetici e gli attimi di pausa. Senza contare che la tensione in alcune sequenze è altissima (si veda l’attesa dell’ascensore da parte della protagonista). E la follia dei sogni, come il capitolo precedente, la si vede tutta nell’ultima parte, che riesce anche ad essere toccante. Già, perché Nightmare Detective 2 è anche un’interessante analisi della solitudine e del rapporto con gli altri, soprattutto tra quello del protagonista e il fantasma della madre. Un film bellissimo, da non perdere quando (e se mai) uscirà in Italia.
Concludiamo questo lungo post con un commento su Martyrs, decisamente il caso horror dell’anno. Che non sarà il film più gore della storia come molti potevano aspettarsi… ma guardandolo tira un’arietta di angoscia e violenza che riesce a sbalordire. Dopo aver riaperto il dibattito sulla censura in Francia, dopo aver fatto alleare i registi di genere nel gruppo “Venerdì 13” per far sì che la pellicola uscisse nei cinema, e dopo aver fatto discutere il pubblico al Festival di Roma, Martyrs si prepara che ci crediate o no ad uscire anche nei nostri cinema grazie alla Videa-CDE.
Visto che avremo l’opportunità di recensirlo per bene in anteprima non anticiperemo troppo adesso, ma alcune cose bisogna dirle: il film è sicuramente interessante e va al di là del semplice torture movie. E’ diviso in più parti, e anche in questo riesce a non rassicurare lo spettatore. Al suo interno ci sono vari spunti su cui discutere, dalla vendetta alla tortura in sé, dalla definizione di martire stessa all’ipocrisia sporca e terribile della borghesia. Realismo e misticismo si fondono in una pellicola di genere pronta a provocare discussioni ovunque. Ma è una boccata di aria tesa e a tratti durissima in un genere criticatissimo. Il talento di Pascal Laugier, regista anche di Saint Ange e del prossimo remake di Hellraiser, è visibile. Farà discutere anche la parte finale, compresi i minuti che chiudono la pellicola.