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Body of Lies – Nessuna verità: la recensione in anteprima

Nessuna verità (Body of Lies – drammatico/azione, USA 2008) Regia di Ridley Scott, con Leonardo DiCaprio, Russell Crowe, Mark Strong, Golshifteh Farahani, Oscar Isaac. Roger Ferris è l’uomo migliore di cui dispongono i servizi segreti americani, in luoghi dove la vita umana non vale più delle informazioni che può dare. In situazioni che lo portano

di simona
20 Novembre 2008 15:30

locandina nessuna veritàNessuna verità (Body of Lies – drammatico/azione, USA 2008) Regia di Ridley Scott, con Leonardo DiCaprio, Russell Crowe, Mark Strong, Golshifteh Farahani, Oscar Isaac.

Roger Ferris è l’uomo migliore di cui dispongono i servizi segreti americani, in luoghi dove la vita umana non vale più delle informazioni che può dare. In situazioni che lo portano a girare tutto il mondo, la sopravvivenza stessa di Ferris spesso dipende dalla voce che si trova all’altra estremità di un telefono segreto — il veterano della CIA, Ed Hoffman. Creando le sue strategie tramite un computer portatile nei quartieri periferici, Hoffman è sulle tracce di un importante terrorista che ha organizzato una serie di attentati eludendo la più sofisticata rete di servizi segreti del mondo. Per attirare allo scoperto il terrorista, Ferris dovrà insinuarsi nel suo mondo tenebroso, ma più Ferris si avvicina al suo obiettivo e più scopre che la fiducia è sia un bene pericoloso e sia l’unica cosa che lo farà uscire vivo da questa situazione.

Uscirà domani, 21 novembre, nelle sale Italiane l’ultima fatica di Ridley Scott, che vede nuovamente insieme DiCaprio e Crowe dopo Pronti a Morire e di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi. Nessuna Verità (da un mesetto sugli schermi USA, dove – nonostante il cast da applausi – non ha ottenuto risultati soddisfacenti al boxoffice) è senz’altro un film sofisticato, di grande qualità, molto ben confezionato, ottimamente recitato e diretto… del resto da un regista come Scott non ci si potrebbe aspettare nulla di meno. Purtroppo, il buon Ridley – pur confermando di essere un maestro nel dirigere scene d’azione – non è riuscito ad aggiungere nulla di nuovo a questo action-spy-drama bello e senz’anima, che non coinvolge e lascia in bocca uno spiacevole retrogusto di déjà vu.

In 128 minuti di pellicola (che tutto sommato scorrono rapidamente), Scott mette in scena una sorta di partita a scacchi fra l’intelligence americana e i terroristi islamici di Al-Qaeda. Trama che non si discosta troppo da quella di The Kingdom, diretto lo scorso anno da Peter Berg (con un tocco di Syriana, di Stephen Gaghan); con l’aggiunta della inquietante onnipresenza di satelliti-spia che possono rintracciare chiunque, in qualsiasi momento, captando il segnale emesso da un telefono cellulare o da un computer. Come in Nemico Pubblico, diretto dal fratello minore di Scott, Tony, nel 1998. Inoltre, c’è una sequenza che sembra arrivare direttamente da The Hurt Locker di Kathryn Bigelow. Insomma…dal ‘papà’ di capolavori come Alien, Blade Runner e Thelma&Louise e da William Monahan, sceneggiatore di The Departed, avremmo voluto qualcosa di più e di meglio.

Bravi gli interpreti, nulla da eccepire. Peccato siano limitati da personaggi ben poco sfaccettati, per i quali è ben difficile riuscire a simpatizzare e da una sceneggiatura in cui non viene dato spazio all’introspezione o alle motivazioni che spingono i protagonisti a compiere le azioni che compiono. DiCaprio, con inedite lenti a contatto scure, è Ferris, ‘il buono’ della situazione (che poi tanto buono non è). L’ottimo Mark Strong è il capo dei servizi segreti Giordani. L’unico uomo tutto di un pezzo che dice quello che pensa e mantiene quello che dice. Russell Crow è talmente bravo a rendere odioso l’arrogante ed egocentrico Ed Hoffman, che quasi quasi si potrebbe cedere alla tentazione di tifare per i terroristi! La più grave pecca del film è, secondo me, quella di non avere un maggior numero di scene con una reale interazione fra DiCaprio e Crowe. Sarebbe stato bello vederli affrontarsi sullo schermo, gareggiare in bravura…

In definitiva: un’ennesima variazione sul tema dello spionaggio internazionale con tutti i clichè tipici dei film del genere. Il gatto dà la caccia al topo senza curarsi dei danni collaterali che la sua corsa può provocare. Dato il grande talento di tutti gli interpreti che aveva a disposizione, Ridley Scott ha sprecato una gran bella occasione.

Voto Simona: 6
Voto Gabriele: 5