Un americano a Roma – anche su Rai Tre nel decennale di Alberto Sordi
Curiosità sulla commedia di Steno, che a dieci anni dalla morte di Alberto Sordi torna anche in tv, questa sera alle 21:05 su Rai Tre
A dieci anni dalla scomparsa di Alberto Sordi, Roma commemora il suo illustre cittadino con un fitto calendario di iniziative, che portano ricordi in mostra, al cinema, il ritratto inedito di Alberto il Grande documentato da Carlo Verdone e suo fratello Luca, e molti dei suoi film, proiettati anche in gallerie, biblioteche, musei e le vecchie pietre del Colosseo.
In tv è lo stesso, e questa sera alle 21:05 Rai Tre inaugura anche un ciclo di circa 10 film con Un Americano a Roma, la satira di costume dell’Italia del dopoguerra infatuata dello stereotipo della grande nazione che mastica chewing gum e stereotipi, diretta da Steno nel 1954 con la verve comica dell’Albertone Nazionale.
Bracciale di cuoio borchiato, maglietta bianca attillata, jeans, cinturone da cowboy, camminata alla John Wayne, e un fraseggio awanagana entrato nel mito, non solo cinematografico, Ferdinando Mericoni, “Nando” per tutti, ribattezzatosi Santi Byron, è il Fred Astaire della Garbatella, l’Al Capone di Trastevere, il Buffalo Bill di Villa Borghese, il Grecory Peck di Via Margutta, dal burrone (in dialetto romano togliete una ‘ere’) della Maranella alle vette del Colosseo, nell’esilarante parodia di un quotidiano vissuto come un film (comico) di Hollywood.
Bisogna esse padroni della lingua…all right? all right
Già. Una lingua che però Nando ignora, con il suo romanesco americanizzato, insieme a tutto quello che non arriva da cinema, riviste e fumetti, esasperando i genitori chiamati mami e papy, insieme al malcapitato di turno, Nando sogna un’America che fa colazione con cornflakes, ketchup e quei macaroni …
Macaroni! …uhm… macaroni! Questa è robba da carettieri. Io nu’ mangio macaroni, io so’ americano… (dopo aver gustato un memorabile panino con mostarda e marmellata) … Puah! … Ammazza che zozzeria, ahò! … Macaroni … m’hai provocato e io te distruggo, macaroni! Io me te magno! Questo o damo ar gatto! Questo ar sorcio, co questo ce ammazzamo e cimici.
Una scena ormai cult, girata con un solo ciak, finita incorniciata in quasi tutte le trattorie romane, anche a Little Italy. Kansas City, bramata da Nando come una città magnifica per viverci, ha anche ricompensato l’attore con la cittadinanza onoraria
Sognando di partire per gli Stati Uniti, il macchiettistico eroe non lesina incontri e disavventure, con i soldati americani che lo prendono per un sabotatore, una pittrice di New York che vorrebbe ritrarlo in costume da antico romano ma finisce con il picchiarlo, arrivando ad arrampicarsi sul Colosseo, minacciando di uccidersi se l’ambasciata gli rifiuta il visto, prendendo spunto anche questa volta da una delle pellicole del periodo, La 14ª Ora di Henry Hathaway, presente con una locandina anche in una scena del film.
Del resto Un americano a Roma nasce dal successo riscosso dal Nando Mericoni ‘americano di borgata’ a cui hanno rubato i vestiti mentre era a fare il bagno al fiume, finito in Un giorno in pretura, diretto nello stesso anno da Steno. Lo stesso regista raccontò che al Cinema Corso di Roma la gente pagava il biglietto solo per vedere quell’episodio.
Un personaggio ispirato a un certo Blacky Norton, che parlava sul serio americano a Roma. In ogni caso, la scelta di Alberto Sordi per interpretare Nando la dobbiamo al Regista, perché Carlo ponti per la scena del bagnante svestito avrebbe preferito un aitante Walter Chiari, al posto di quel ‘Fusto’ di Albertone.
Quel Nando Mericoni, già frustrato da una fantomatica malattia che gli impedisce di emigrare, che torna nei panni della guardia del corpo inetta e fanatica, nel film ad episodi Di che segno sei?, diretto da Sergio Corbucci nel 1975.
Nel regno delle curiosità, oltre alla comparsa di una giovanissima Ursula Andress, nella scena del party in casa di americani in via Margutta, ci sono anche personaggi che alludono al presentatore italo americano Mike Bongiorno, all’attrice svedese Ingrid Bergman e quel marito regista chiamato Roberto Rossellini.
Lucio Fulci offre il proprio contributo al film come co-sceneggiatore, (con Sandro Continenza, Ettore Scola, Alberto Sordi, Steno) aiuto regista e comparsa alle prese con il giradischi della scultrice americana, triplice veste accompagnata da una vertenza legale con Sordi per la paternità della sceneggiatura che Fulci non attribuisce anche ad Albertone.
Le location del film (in esterna) si muovono tra la campagna della marrana, le strade del Ghetto e del centro storico, i tetti di Via Margutta e le pendici del Colosseo, all’epoca frequente star di pellicole di ogni genere.
È in Via del Portico D’Ottavia che Nando, appena uscito dal cinema con le le gesta di Opalong Cassidy del film western ancora in circolo, finge di sparare al gatto .. mammone
Gatto mammone! Mi sono accorto, sai? Fai finta de legge’ er giornale… Ah! Sei una spia, sei. Vuoi cantare? Canta i salmi! Ti devo sopprimere, ti devo! Ah! Odo dei passi… Sei stato tu gatto mammone, hai cantato! Tieh! becca ‘sto regaluccio… Io m’apposto.
La realizzazione dei manifesti e delle locandine, per l’Italia, fu affidata al pittore cartellonista Sandro Simeoni.
Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare, ma forse potrebbe aspirare anche a quella dei film da portare su un’isola deserta.
«Nun annà a destra perché c’è er burone daa Maranella, o’right? O’right!»
Cast tecnico e Artistico
Cast Tecnico.
Regia: Steno
Soggetto: Sandro Continenza, Lucio Fulci, Ettore Scola, Alberto Sordi, Steno
Sceneggiatura: Sandro Continenza, Lucio Fulci, Ettore Scola, Alberto Sordi, Steno
Produttore: Carlo Ponti, Dino De Laurentiis
Casa di produzione: Excelsa Film, Ponti – De Laurentiis
Distribuzione (Italia): Minerva Film
Fotografia: Carlo Montuori
Montaggio: Giuliana Attenni
Musiche: Angelo Francesco Lavagnino
Scenografia: Piero Filippone
Cast Artistico
Alberto Sordi: Nando Mericoni (Santy Byron)
Maria Pia Casilio: Elvira (Elvy)
Giulio Calì: Padre di Nando
Anita Durante: Madre di Nando
Ilse Petersen: Molly, la pittrice americana
Vincenzo Talarico: Onorevole Borgiani
Carlo Mazzarella: Segretario dell’ambasciata
Rocco D’Assunta: Commissario
Ursula Andress: Astrid
Pina Gallini: La spettatrice televisiva scandalizzata
Amalia Pellegrini: La vecchia signora
Carlo Delle Piane: Romolo Pelliccioni (Cicalone)
Galeazzo Benti: Fred Buonanotte
Ivy Nicholson: Amica di Molly
Leopoldo Trieste: Spettatore TV
Tecla Scarano
Marcello Giorda