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Cineblog consiglia: Pazzi in Alabama

Pazzi in Alabama (Crazy in Alabama – commedia nera, USA 1998) Regia di Antonio Banderas, con Melanie Griffith, David Morse, Lucas Black, Rod Steiger, Cathy Moriarty, Meat Loaf, Richard Schiff, John Beasley, Noah Emmerich, Rod Steiger. E’ l’estate del 1965 e Peter Joseph, detto Peejoe, pre-adolescente in una sperduta cittadina dell’Alabama, si trova a vivere

di simona
18 Dicembre 2008 11:38

Pazzi in AlabamaPazzi in Alabama (Crazy in Alabama – commedia nera, USA 1998) Regia di Antonio Banderas, con Melanie Griffith, David Morse, Lucas Black, Rod Steiger, Cathy Moriarty, Meat Loaf, Richard Schiff, John Beasley, Noah Emmerich, Rod Steiger.

E’ l’estate del 1965 e Peter Joseph, detto Peejoe, pre-adolescente in una sperduta cittadina dell’Alabama, si trova a vivere da vicino e ad essere testimone di avvenimenti e tensioni razziali che cambieranno la sua vita e lo porteranno verso l’età adulta. L’adorata zia Lucille, madre di sei figli, ha deciso di non poterne più delle violenze e delle botte ricevute dal marito…e gli ha tagliato la testa. Ora, con il capo mozzato del consorte chiuso in un cappelliera, la signora è in viaggio verso Hollywood, dove intende diventare una star. Intanto, un ragazzo di colore coetaneo di Peejoe viene ucciso e John Doggett, sceriffo razzista e corrotto che reprime ogni tentativo di integrazione fra bianchi e neri, fa passare il tutto per un incidente e tenta di insabbiare la situazione. Due omicidi diversi in tutto, due storie che si snodano parallelamente fino al momento del processo…

Questa sera su Rete 4 alle ore 23:30

Per il proprio debutto alla regia, Antonio Banderas sceglie di portare sullo schermo un film tratto dal romanzo Estate di follia di Mark Childress (che si è fatto carico anche di stendere la sceneggiatura), strutturato su due differenti piani narrativi e con un vago retrogusto alla Tennesse Wiliams che non guasta affatto.


Melanie Griffith

Un po’ dark comedy, un po’ racconto surreale, un po’ road movie, il film è ricco di riferimenti storici – come quello a Martin Luther King – e descrive l’America sudista con i diversi risvolti della sua mentalità ottusa e provinciale. Si parla di emancipazione femminile da una parte, di conquista dei diritti civili della fine del razzismo dall’altra; temi delicati, affrontati senza alcuna pesantezza e con la giusta verve comica che li sdrammatizza, grazie anche al giudice gigione interpretato magistralmente da un Rod Steiger in forma smagliante.

La prima prova dietro la macchina da presa del pupillo di Pedro Almodovar, passata quasi inosservata al Festival di Venezia, risente forse di qualche ingenuità tipica dei debuttanti, ma è perfettamente riuscita e merita attenzione. Peccato non aver mai avuto occasione di vedere l’opera seconda di Banderas regista, El camino del los ingleses, vincitore di un premio alla Berlinale 2007 e presentato in numerosi altri festival internazionali, ma mai approdato sugli schermi italiani.

Melanie Griffith veste i panni del personaggio di Lucille (che le è stato praticamente cucito addosso) a metà strada fra l’oca giuliva e la gattina sexy, l’assassina psicopatica e Doris Day. Una curiosità: due dei sei figli di Lucille, sono interpretati dai veri figli della Griffith, Dakota Johnson e Stella Banderas.