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Cineblog consiglia: Il castello errante di Howl

Il castello errante di Howl (Hauru no ugoku shiro, Giappone, 2004) di Hayao Miyazaki.Stasera, 21.10, RaiTreOk, su Rete 4 daranno uno di seguito all’altro due grandi film come Big Fish e Moulin Rouge!, ma volete mettere l’occasione per rinfrescarsi la memoria con l’ultimo Miyazaki distribuito in Italia, visto il 2009 che ci attende? Infatti la

29 Dicembre 2008 10:52

Il castello errante di HowlIl castello errante di Howl (Hauru no ugoku shiro, Giappone, 2004) di Hayao Miyazaki.

Stasera, 21.10, RaiTre

Ok, su Rete 4 daranno uno di seguito all’altro due grandi film come Big Fish e Moulin Rouge!, ma volete mettere l’occasione per rinfrescarsi la memoria con l’ultimo Miyazaki distribuito in Italia, visto il 2009 che ci attende? Infatti la Lucky Red nel nuovo anno ci farà due regali: uno è ovviamente Ponyo on the cliff by the sea, il bellissimo ultimo lavoro del maestro visto a Venezia, dov’era in concorso, e finalmente distribuirà Il mio vicino Totoro, uno dei suoi capolavori.

Per molti però questo Il castello errante di Howl non è uno dei migliori film di Miyazaki, come se il maestro non potesse più tornare ai livelli delle Laputa e delle Mononoke. Ma a pensarci bene molti puristi hanno anche detto che La città incantata non era qualitativamente valido come il primo Miyazaki. Va bene tutto, ma ancora una volta è difficile sinceramente non divertirsi con Il castello errante di Howl: bastino i personaggi, uno più irresistibile dell’altro, dalla protagonista Sophie, una ragazzina trasformata in vecchietta, al demone fuoco Calcifer, dal bambino assistente ad Howl stesso.

La trama si fa ad un certo punto un po’ complessa, questo sì, ma la matassa non è impossibile da sbrogliare, e visivamente il film regge magnificamente tutto il tempo. Come resistere poi al castello stesso, geniale solo nel fatto che si muova da sé? La vicenda poi ancora una volta si sviluppa in un ambiente da puro steampunk vittoriano, simile per certi versi a Laputa, e anche qui è impossibile non restare ancora una volta affascinati.