Filth – Il Lercio: nuovo trailer senza censure e 6 locandine della crime-comedy con James McAvoy
Filth – Il Lercio: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla crime-comedy con James McAvoy nei cinema americani dal 30 maggio 2014.
Osceno, bizzarro, oltraggioso e chi ne ha più ne metta, stiamo parlando di Filth, la crime-comedy britannica basata sul romanzo “Il Lercio” dello scrittore scozzese Irvine Welsh (Trainspotting), di cui oggi vi proponiamo un nuovo trailer vietato ai minori e 6 locandine.
Il film è diretto da Jon S. Baird e fruisce di un cast di livello che include James McAvoy nei panni del protagonista supportato da Jamie Bell, Eddie Marsan, Jim Broadbent e Imogen Poots.
Il “Lercio” del titolo è un poliziotto scozzese, il Sergente Bruce Robertson, che per assicurarsi una promozione dovrà risolvere un caso di omicidio mentre cerca, al contempo, di destreggiarsi tra droghe, alcol, perversioni sessuali e l’eliminazione di ogni potenziale concorrente alla promozione, chiaramente con ogni mezzo lecito e illecito e soprattutto senza alcuno scrupolo.
McAvoy caratterizza un personaggio borderline sul filo della parodia, ma trovandosi ben supportato da una messinscena carica di cinismo e perverso humour britannico. l’attore riesce a non sconfinare nel caricaturale anche quando lo stesso personaggio sembra chiederlo a gran voce.
Filth – Il Lercio: primo folle trailer senza censure per il crime con James McAvoy
Ricordate il “cattivo tenente” impersonato da Harvey Keitel nell’omonimo film di Abel Ferrara? Bene toglieteli diversi anni, eliminate la deriva religiosa a sfondo allucinatorio, aggiungeteci un pizzico di Gary Oldman in Léon e aumentate a piacere la dose di droga. alcol e perversioni sessuali: ecco a voi il poliziotto corrotto e borderline Bruce Robertson, interpretato da James McAvoy (X-Men – L’inizio) nel primo red band trailer di Filth, crime tratto dal romanzo “Il Lercio” dello scrittore scozzese Irvine Welsh.
Il trailer per una volta è davvero all’altezza del rating “per adulti” e ci mostra un McAvoy senza freni nei panni del violento, sessista, razzista ed omofobo sergente di polizia Robertson soprannominato “Robbo”, che si ritrova reclutato per risolvere un caso di omicidio, mentre nel frattempo cerca di accaparrarsi con ogni mezzo illecito un’ambita promozione. Da notare che nel libro si parla anche di un verme solitario che si annida nell’organismo di Robertson e che ad un certo punto diventa una sorta di “grillo parlante” e voce interiore del protagonista.
Il lavoro. Ti ha in pugno. È tutto intorno a te, come una gelatina permanente che ti circonda, ti assorbe. E quando ci sei dentro, guardi la vita attraverso una lente deformante. [Bruce Robertson nell’incipit del libro]
Dal trailer si evince che, rispetto ai citati personaggi di Keitel e Oldman, la caratterizzazione di McAvoy sembra più puntata al lato surreale e cinicamente comedy della patologica deriva criminale del protagonista, con la regia di Jon S. Baird (Cass) che si pone a mezzavia tra quella del Danny Boyle di Trainspotting (altro film tratto da un libro di Welsh) e quella orgogliosamente smargiassa del Guy Ritchie di Lock and Stock.
Il cast include anche Jamie Bell, Imogen Poots e Jim Broadbent. Filth debutta nei cinema inglesi a settembre.
Seguiamo le macchinazioni di Bruce Robertson (James McAvoy), un poliziotto bigotto e corrotto che è in lizza per una promozione e non si fermerà davanti a nulla per ottenere ciò che vuole. Arruolato per risolvere un brutale omicidio e minacciato dalle aspirazioni dei suoi colleghi, tra cui Ray Lennox (Jamie Bell), Bruce si assicura di mettere in atto la loro rovina, proprio sotto il naso dell’inconsapevole ispettore capo Toal. Mentre mette i suoi colleghi uno contro l’altro insidiando le loro mogli e mettendo in piazza i loro segreti, Bruce inizia a perdere se stesso in una fitta tela di inganni che non può più controllare. Il suo passato sta lentamente recuperando terreno su di lui, con una moglie scomparsa, una dipendenza da droghe paralizzante e i sospetti dei colleghi sulla sua sanità mentale. La domanda è: può riuscire a mantenere salda la presa sulla realtà abbastanza a lungo da riuscire a districarsi dal lerciume che lo attanaglia?