Il Festival di Roma a rischio chiusura?
Il Festival del Cinema della capitale, la cui prima edizione risale al 2006, a rischio chiusura per mancanza di fondi.
Fortemente voluto dal sindaco cinefilo Walter Veltroni, il Festival Internazionale del Film di Roma venne inaugurato nel 2006, alla presenza di ospiti del calibro di Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese, che presentarono The Departed, e dopo solo sette edizioni rischia di estinguersi. Colpa della crisi?
I costi dell’edizione 2012, circa 12 milioni di euro, sono stati coperti al 30% da enti pubblici, Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma e al 70% da sponsor privati, Banca Nazionale del Lavoro, Lancia e Cubo Vision ma a soli sei mesi dalla prevista inaugurazione (8 novembre 2013) nessuno di questi sembrerebbe disposto a confermare in toto gli investimenti sostenuti negli anni scorsi. Il punto di vista dei privati è semplice: il Festival non avrebbe garantito un sufficiente ritorno di immagine a fronte del denaro investito, ergo non varrebbe la pena continuare su questa direzione. Dal lato pubblico la situazione è più complessa e il nuovo Governatore Nicola Zingaretti aveva dichiarato al magazine A:
“Mantenere il Festival? Se non cambia, no. Sono stato zitto perché non mi piace fare polemiche ma penso che quel festival abbia iniziato a tradire l’idea da cui era nato: un evento popolare con l’obbiettivo di promuovere il cinema tra le persone. Goffredo Bettini che porta Leonardo DiCaprio a Tor Bella Monaca nel 2006 è un manifesto culturale, la peculiarità di quella festa rispetto a Venezia.”
La scrittrice Lidia Ravera, responsabile della Cultura al Comune di Roma ha parlato di una situazione debitoria spaventosa e che per quanto le riguarda non intende penalizzare altre manifestazioni culturali della capitale per salvare il Festival. L’ultima edizione ha causato un buco da 700 mila euro da risanare al più presto. Ma come?
Marco Muller, direttore artistico del Festival da marzo 2012 al momento tace, ma urge correre ai ripari: per una questione di prestigio la Capitale non può fallire miseramente nel portare avanti un progetto di respiro internazionale, ma è anche vero che vista la situazione economia in cui versa il paese e i numerosi scandali che hanno recentemente colpito la ex Presidente Renata Polverini, sarebbe utile da parte delle istituzioni dare un segnale forte e dire no agli sprechi. Low cost non è sinonimo di brutto, se ci sono le idee e la buona volontà.