Aggiornamento arresto Roman Polanski: così parlò Samantha Geimer
Roman Polanski è stato arrestato sabato scorso a Zurigo su un mandato di cattura internazionale per un reato compiuto 31 anni fa, un rapporto sessuale con una 13enne, Samantha Geimer. Il regista è in contatto con i suoi legali e si parla di estradizione anche se lui la rifiuta categoricamente. Molte personalità del cinema si
Roman Polanski è stato arrestato sabato scorso a Zurigo su un mandato di cattura internazionale per un reato compiuto 31 anni fa, un rapporto sessuale con una 13enne, Samantha Geimer.
Il regista è in contatto con i suoi legali e si parla di estradizione anche se lui la rifiuta categoricamente. Molte personalità del cinema si sono mobilitati per chiedere la sua liberazione, tra i nomi ci sono Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, Monica Bellucci, Michele Placido, Paolo Sorrentino, Constantin Costa-Gavras, Wong Kar-Wai, Fanny Ardand, Pierre Jolivet, Jean-Jacques Beineix e Bertrand Tavernier. Dall’altra parte il ministro svizzero della giustizia Eveline Widmer-Schlumpf ha dichiarato:
“Non avevamo altra scelta. La biografia di una persona non deve definire un trattamento di favore davanti alla legge. Non abbiamo subito pressioni da parte americana. Il signor Polanski era sulla lista dei ricercati dell’Interpol e con gli Stati Uniti abbiamo degli accordi legalmente vincolanti”.
Cineblog non vuole entrare in merito di un discorso di legge e pena quindi lascia la parola alla vittima, Samantha Geimer, che nel gennaio 2009 aveva scritto in una memoria depositata al tribunale di Los Angeles:
“Ho chiesto che il caso venga chiuso, che le accuse siano ritirate. Sono diventata vittima delle azioni del procuratore. (…) Polanski si dichiarò colpevole, in parte, per salvarmi da un processo pubblico, in cambio, le altre accuse nei suoi confronti vennero fatte cadere. Sono arrabbiata con il procuratore distrettuale che ha rifiutato di chiudere il caso, dando ancora pubblicità ai luridi dettagli di questi eventi. Che siano vere o no, la pubblicazione di queste cose causa danno a me, al mio amato marito, ai miei tre figli, e mia madre. Sono diventata vittima delle azioni del procuratore. (…) Non sono più una bambina di 13 anni… Sono sopravvissuta, sono riuscita a prevalere su ogni eventuale danno che il signor Polanski mi abbia causato. (…) Non credo che sia un soggetto pericoloso per la società. Non credo che debba essere rinchiuso per sempre. Credo volessimo metterci questa storia alle spalle, vedere Roman Polanski in una prigione non ci avrebbe aiutato a raggiungere questo obiettivo”.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Fonti: IlSecoloXIX – Wikipedia – Ansa