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Ti ho cercata in tutti i necrologi – recensione in anteprima

Giancarlo Giannini torna dietro la macchina da presa a vent’anni da “Ternosecco” con Ti ho cercata in tutti i necrologi, un film coraggioso, viscerale e in parte irrisolto.

pubblicato 28 Maggio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 14:07

Nikita (Giancarlo Giannini) italiano emigrato all’estero lavora come autista per una ditta di onoranze funebri. La morte è il suo pane quotidiano, l’ineluttabilità che precorre il destino sembra però non avergli tolto la fiducia nella dea bendata, infatti Nikita è anche un giocatore d’azzardo ed è proprio ad un tavolo da poker che il suo di destino prenderà una svolta davvero inaspettata quando, dopo aver perso una grossa somma di denaro, gli verrà proposto di trasformarsi per venti minuti in una preda per i suoi avversari di gioco appassionati di caccia…all’uomo. Nikita accetterà la sfida e questa sua scelta lo trascinerà in un turbine di eventi che ne metteranno alla prova avidità, sanità mentale e istinto di sopravvivenza.

Giannini ispirandosi ad una storia vera sfrutta un escamotage narrativo che ha origini lontanissime (ci riferiamo a La pericolosa partita pellicola del 1932) invertendo provocatoriamente i ruoli, trasformando il protagonista n una preda volontaria e lasciando che sullo sfondo si materializzino, in maniera più o meno subliminale, interrogativi sulla vita dopo la morte e la reincarnazione, mentre la follia si insinua lentamente nella mente traumatizzata del protagonista che comincerà a sfidare consapevolmente e a viso aperto la morte.

Il film risulta coraggioso nel porre questioni filosofiche di un certo spessore, la morte è il fil rouge che corre lungo tutto l’evolversi della storia, ma lo è anche la vita e il suo dipanarsi, che spesso per alcuni equivale ad un lento e tormentato dipartire.

Giannini rischia in un paio di occasioni di scivolare nella comicità, a questo punto non sappiamo quanto involontaria o meno (vedi la sequenza finale), il suo personaggio e la tormentata femme fatale di Silvia De Santis sono volutamente enfatici e spesso sopra le righe nella recitazione, ma si ha la netta sensazione che Giannini abbia volutamente ostentato questi eccessi per dare al film un tono surreale e grottesco, che culmina in un finale che come spesso accade nella realtà preferisce porre quesiti che dare risposte.

Ti ho cercata in tutti i necrologi è il film che non ti aspetti, difficile da inquadrare in un genere perché al suo interno ne conterebbe svariati. Il thriller è senza dubbio quello che si nota di più, che funge da cornice e che delinea le suggestive sequenze di caccia, ma nel film ci sono anche l’eleganza del noir e la sfrontatezza della commedia che arriva inaspettata a dare alla pellicola quel tono surreale e bizzarro che è cuore e identità del film.

Ambizioso, a tratti criptico e contraddittorio, il film di Giannini sfidando lo spettatore rischia di farsi pretenzioso nella sua misticheggiante ricerca della verità ultima, ma questo non è di certo un male quando ci si trova di fronte ad un’opera provocatoriamente imperfetta, che prova con qualche difficoltà a miscelare cinema d’autore e di genere in maniera originale, ma che senza dubbio dimostra ancora una volta l’istrionismo, la passione e la voglia di mettersi in gioco di uno dei più grandi interpreti italiani.

Come in fondo molti di noi, il Nikita non sa ancora cos’è il bene e cos’è il male, è solo alla disperata ricerca di un senso nella sua vita. E per questo è disposto a mettere in gioco tutto se stesso, il che a me pare già un segno di buona volontà [Giancarlo Giannini]

Voto di Pietro: 6

Ti ho cercata in tutti i necrologi (Italia 2013 / thriller) di Giancarlo Giannini. Con Giancarlo Giannini, F. Murray Abraham, Silvia De Santis, Jeffrey R. Smith, Jonathan Malen. «continua Andreas Schwaiger, Aldo De Martino, Jeffrey Knight Thriller, durata 90 min. – Italia 2012. – Bolero uscita giovedì 30 maggio 2013. Qui trovate il trailer del film