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Tony Curtis: film, foto e curiosità

Un piccolo omaggio affettuoso all’attore americano

di carla
pubblicato 3 Giugno 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 13:51


Il 3 giugno 1925 nasceva nel Bronx a New York, il famoso attore Tony Curtis. Tony ci ha lasciato 3 anni fa, il 29 settembre del 2010 per arresto cardiopolmonare ma oggi lo ricordiamo nel giorno della sua nascita. A fine post trovate 17 fotografie e la sua filmografia. In quale film lo avete apprezzato particolarmente?

1. Vero nome: Bernard Schwartz Herschel
2. Altezza: 1.75 m
3. I suoi genitori erano Emanuel e Helen Schwartz (di origine ungherese) e Tony è il maggiore di tre figli. Il padre faceva il sarto e vivevano in condizioni di povertà.
4. Matrimoni: sei. Il primo con Janet Leigh, dal 4 giugno 1951 al 14 settembre 1962, divorziati e due figlie (Jamie Lee Curtis e Kelly Curtis). Il secondo con Christine Kaufmann, dall’8 febbraio 1963 al 16 aprile 1968, divorziati e due figlie (Allegra Curtis e Alexandra Curtis). Il terzo con Leslie, dal 20 aprile 1968 al 1982, divorziati e due figli (Benjamin e Nicholas). Il quarto con Andrea Savio, dal 1984 al 1992 (divorziati). Il quinto con Lisa Deutsch, dal 28 febbraio 1993 al 1994 (divorziati). Il sesto con Jill Vandenberg, dal 6 novembre 1998 al 29 settembre 2010, giorno della sua morte.
5. Suo figlio Nicholas Curtis morì di convulsioni a causa di un’overdose di eroina, il 2 luglio 1994.
6. Amava la pittura. Alla fine del 2005, il Museum of Modern Art ha acquistato una delle sue tele per la collezione permanente.
7. Appare sulla copertina dell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles.
8. Aveva paura di volare.
9. E’ quasi morto per polmonite a Natale 2006.
10. È apparso in annunci pubblicitari del turismo per l’Ungheria.
11. Il suo attore preferito era Cary Grant.
12. Suo fratello Julius è morto dopo essere stato investito da un camion nel 1938.
13. Si divertiva a suonare il flauto, era molto bravo.
14. Secondo la sua autobiografia voleva interpretare il ruolo di Paul Varjak nel film Colazione da Tiffany (1961). Il regista Blake Edwards ha considerato l’idea, ma il ruolo poi è andato a George Peppard.
15. Fu sepolto con alcuni dei suoi oggetti preferiti: un cappello da cowboy Stetson, una sciarpa di Armani, guanti da guida, un iPhone e una copia del suo romanzo preferito, “Anthony Adverse”.
16. Ha diseredato tutti i suoi figli e ha lasciato la maggior parte del suo patrimonio alla moglie Jill Vandenberg Curtis.
17. Premi Oscar: nel 1959 Nomination Miglior attore per La parete di fango (1958). Vinse: David Niven – Tavole separate. Gli altri candidati erano: Paul Newman – La gatta sul tetto che scotta, Sidney Poitier – La parete di fango, Spencer Tracy – Il vecchio e il mare.
18. Nel 2001 vinse uno speciale David di Donatello.
19. Golden Globes:
– 1969 Nomination Miglior film Attore – Dramma per Lo strangolatore di Boston (1968).
– 1961 Vinto Henrietta Award World Film Favorite – Male, insieme a Rock Hudson.
– 1959 Nomination Miglior film Attore – Dramma per La parete di fango (1958).
– 1958 Vinto Henrietta Award World Film Favorite – Male.
20. L’8 febbraio 1960 ha ricevuto la stella sulla Walk of Fame al 6817 di Hollywood Boulevard.
21. Ha detto:

La commedia è il modo più onesto per un attore per guadagnarsi da vivere. La gente preferisce ridere piuttosto che piangere.

Sento di avere due professioni, ho la professione di attore e ho la professione di essere famoso.

[Su Marilyn Monroe] Mi sono innamorato di lei. L’ho amata in tutti questi anni.

[Su Marilyn Monroe sul set di A qualcuno piace caldo] Sapevo che c’era qualcosa di inquietante in lei. Per qualche inspiegabile ragione stava andando sulla strada sbagliata e nessuno lo sapeva.

All’inizio ho deciso che non volevo essere conosciuto come un semplice attore. Volevo essere conosciuto come una star. Volevo mettere le impronte a Hollywood sul marciapiede. Volevo essere sulle copertina di tutte le riviste e andare alle feste in una limousine con una bella ragazza. Ho fatto tutto questo… e molto altro. E lo apprezzo. Ogni giorno mi sono ricordato di quello che sono.

[Circa i suoi numerosi flirt sessuali] E’ stato amore. Mi innamoravo ogni giorno. Di ogni donna.

Sono diventato grande amico di tutti i miei colleghi. Con Gregory Peck, Burt Lancaster, Jack Lemmon e Cary Grant … Cary Grant… Cary Grant. Egli avrebbe potuto scegliere chiunque, ma mi ha permesso il privilegio di essere nel film con lui. Gesù.

Uno dei grandi motivi per cui ho cominciato ad usare la cocaina era che mi è stato detto che era fantastica per il sesso.

[Su Marlon Brando] Era un uomo interessante, diverso, un genio nel suo modo di pensare.

Sono tutti morti, Cary Grant, Jack Lemmon, Frank Sinatra, tutti i miei amici di Hollywood. A volte mi sento così solo.

[Su A qualcuno piace caldo] E’ uno dei film più importanti che ho fatto. Era un ruolo molto complicato. Ho interpretato un uomo etero, ho interpretato un fumetto, ho interpretato una donna, ho interpretato un sassofonista, ho interpretato un milionario, ho interpretato un po’ di Cary Grant.

La pittura è significativa per me, più di ogni performance che abbia mai fatto.

Tony Curtis – Filmografia

– How to Smuggle a Hernia Across the Border, regia di Jerry Lewis (1949)
– Malerba (City Across the River), regia di Maxwell Shane (1949)
– La roulette (The Lady Gambles), regia di Michael Gordon (1949)
– Doppio gioco (Criss Cross), regia di Robert Siodmak (1949) – non accreditato
– Cocaina (Johnny Stool Pigeon), regia di William Castle (1949)
– Donna in fuga (Woman in Hiding), regia di Michael Gordon (1950) – non accreditato
– Francis, il mulo parlante (Francis), regia di Arthur Lubin (1950)
– La regina dei tagliaborse (I Was a Shoplifter), regia di Charles Lamont (1950)
– Sierra , regia di Alfred E. Green (1950)
– Winchester ’73, regia di Anthony Mann (1950)
– I predoni del Kansas (Kansas Raiders), regia di Ray Enright (1950)
– Il principe ladro (The Prince Who Was a Thief), regia di Rudolph Maté (1951)
– Furia e passione (Flesh and Fury), regia di Joseph Pevney (1952)
– Non c’è posto per lo sposo (No Room for the Groom), regia di Douglas Sirk (1952)
– Il figlio di Alì Babà (Son of Ali Baba), regia di Kurt Neumann (1952)
– Il mago Houdini (Houdini), regia di George Marshall (1953)
– The All American, regia di Jesse Hibbs (1953)
– Contrabbandieri a Macao (Forbidden), regia di Rudolph Maté (1953)
– Missione suicidio (Beachead), regia di Stuart Heisler (1954)
– Bolide rosso (Johnny Dark), regia di George Sherman (1954)
– Lo scudo dei Falworth (The Black Shield of Falworth), regia di Rudolph Maté (1954)
– La rapina del secolo (Six Bridges to Cross), regia di Joseph Pevney (1955)
– Tre americani a Parigi (So This Is Paris), regia di Richard Quine (1955)
– La maschera di porpora (The Purple Mask), regia di H. Bruce Humberstone (1955)
– I corsari del grande fiume (The Rawhide Years), regia di Rudolph Maté (1955)
– La giungla del quadrato (The Square Jungle), regia di Jerry Hopper (1955)
– Trapezio (Trapeze), regia di Carol Reed (1956)
– Le avventure di mister Cory (Mister Cory), regia di Blake Edwards (1957)
– Piombo rovente (Sweet Smell of Success), regia di Alexander Mackendrick (1957)
– Mezzanotte a San Francisco (The Midnight Story), regia di Joseph Pevney (1957)
– I vichinghi (The Vikings), regia di Richard Fleischer (1958)
– Cenere sotto il sole (Kings Go Forth), regia di Delmer Daves (1958)
– La parete di fango (The Defiant Ones), regia di Stanley Kramer (1958)
– In licenza a Parigi (The Perfect Furlough), regia di Blake Edwards (1958)
– A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot), regia di Billy Wilder (1959)
– Operazione sottoveste (Operation Petticoat), regia di Blake Edwards (1959)
– Chi era quella signora? (Who Was That Lady?), regia di George Sidney (1960)
– Ragazzi di provincia (The Rat Race), regia di Robert Mulligan (1960)
– Spartacus, regia di Stanley Kubrick (1960)
– Il grande impostore (The Great Impostor), regia di Robert Mulligan (1961)
– Il sesto eroe (The Outsider), regia di Delbert Mann (1961)
– Taras il magnifico (Taras Bulba), regia di J. Lee Thompson (1962)
– 20 chili di guai!… e una tonnellata di gioia (40 Pounds of Trouble), regia di Norman Jewison (1962)
– I cinque volti dell’assassino (The List of Adrian Messenger), regia di John Huston (1963)
– Capitan Newman (Captain Newman, M.D.), regia di David Miller (1963)
– Insieme a Parigi (Paris – When It Sizzles), regia di Richard Quine (1964) – non accreditato
– Monsieur Cognac (Wild and Wonderful), regia di Michael Anderson (1964)
– Ciao, Charlie (Goodbye Charlie), regia di Vincente Minnelli (1964)
– Donne, v’insegno come si seduce un uomo (Sex and the Single Girl), regia di Richard Quine (1964)
– La grande corsa (The Great Race), regia di Blake Edwards (1965)
– Boeing Boeing (Boeing (707) Boeing (707)), regia di John Rich (1965)
– Lo strangolatore di Baltimora (The Chamber of Horrors), regia di Hy Averback (1966) – non accreditato
– Due assi nella manica (Not with My Wife, You Don’t!), regia di Norman Panama (1966)
– Arrivederci, Baby! (Drop Dead Darling), regia di Ken Hughes (1966)
– Piano piano non t’agitare (Don’t Make Waves), regia di Alexander Mackendrick (1967)
– La cintura di castità, regia di Pasquale Festa Campanile (1968)
– Rosemary’s Baby, regia di Roman Polanski (1968) (voce) (non accreditato)
– Lo strangolatore di Boston (The Boston Strangler), regia di Richard Fleischer (1968)
– Quei temerari sulle loro pazze, scatenate, scalcinate carriole (Monte Carlo or Bust!), regia di Ken Annakin (1969)
– Al soldo di tutte le bandiere (You Can’t Win ‘Em All), regia di Peter Collinson (1970)
– Supponiamo che dichiarino la guerra e nessuno ci vada (Suppose They Gave a War and Nobody Came?), regia di Hy Averback (1970)
– Big Boss (Lepke), regia di Menahem Golan (1975)
– Gli ultimi fuochi (The Last Tycoon), regia di Elia Kazan (1976)
– Casanova & Company (Casanova & Co.), regia di Franz Antel (1977)
– Sextette , regia di Ken Hughes (1978)
– Manitù, lo spirito del male (The Manitou), regia di William Girdler (1978)
– Gli orsi vanno in Giappone (The Bad News Bears Go to Japan), regia di John Berry (1978)
– Una canaglia da abbattere (Title Shot), regia di Les Rose (1979)
– E io mi gioco la bambina (Little Miss Marker), regia di Walter Bernstein (1980)
– It Rained All Night the Day I Left, regia di Nicolas Gessner (1980)
– Assassinio allo specchio (The Mirror Crack’d), regia di Guy Hamilton (1980)
– Othello, el comando negro, regia di Max H. Boulois (1982)
– C’è qualcosa di strano in famiglia (Where Is Parsifal?), regia di Henri Helman (1983)
– Brainwaves onde cerebrali (Brain Waves), regia di Ulli Lommel (1983)
– La signora in bianco (Insignificance), regia di Nicolas Roeg (1985)
– Balboa, regia di James Polakof (1986)
– Club Life, regia di Norman Thaddeus Vane (1986)
– Una vita spezzata (Banter), regia di Hervé Hachuel (1986)
– Ritorno a Berlino (Der Passagier – Welcome to Germany), regia di Thomas Brasch (1988)
– I marziani invadono la Terra (Lobster Man from Mars), regia di Stanley Sheff (1989)
– Non aspettate mezzanotte (Midnight), regia di Norman Thaddeus Vane (1989)
– Bersaglio speciale (Prime Target), regia di David Heavener e Phillip J. Roth (1991)
– Il centro della ragnatela (The Center of the Web), regia di David A. Prior (1992)
– The Mummy Lives, regia di Jerry O’Hara (1993)
– Vado a vivere a New York (Naked in New York), regia di Daniel Algrant (1993)
– Gli immortali (The Immortals), regia di Brian Grant (1995)
– Brittle Glory, regia di Stuart Schill (1997)
– Presi di mira (Hardball), regia di George Erschbamer (1997)
– Stargames, regia di Graydon Clark (1998)
– Louis & Frank, regia di Alexandre Rockwell (1998)
– Incontriamoci a Las Vegas (Play It to the Bone), regia di Ron Shelton (1999)
– Reflections of Evil, regia di Damon Packard (2002)
– The Blacksmith and the Carpenter, regia di Chris Redish (2007) – voce
– David & Fatima, regia di Alain Zaloum (2008)

Tony Curtis: filmografia e curiositÃ�Â
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Fonte: IMDB