1945: trailer italiano, foto e poster del film di Ferenc Török
1945: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Ferenc Török nei cinema italiani dal 3 maggio 2018.
Il 3 maggio Mariposa Cinematografica e barz and hippo portano nei cinema d’Italia il lungometraggio ungherese 1945, diretto dal regista Ferenc Török (No Man’s Island, East Side Stories, Istanbul).
Il film racconta, in un suggestivo bianco e nero, una giornata in un piccolo villaggio ungherese alla fine della seconda guerra mondiale, in cui gli abitanti si trovano alle prese con un passato da seppellire e un futuro minaccioso che incombe.
È il 12 agosto 1945, la seconda guerra mondiale volge al termine e trascina dietro di sé i rovinosi strascichi di un orrore ancora tutto da risolvere. Alle 11 in punto, presso la stazione ferroviaria di un piccolo villaggio rurale ungherese, due misteriosi stranieri vestiti di nero scendono dal treno. È il giorno delle nozze del figlio del vicario, Árpád, con una giovane contadina, Kisrózsi, e nel villaggio si percepisce una certa agitazione. All’ombra dell’occupazione delle truppe sovietiche, mentre fervono i preparativi per il matrimonio, i due uomini, due ebrei, probabilmente padre e figlio, scaricano da un vagone del treno due casse che recano l’etichetta “profumi”, le caricano su un carro e si incamminano verso il villaggio. Nel giro di poche ore tutto cambia. L’influente vicario del villaggio, István Szentes, comincia a sospettare che i due uomini possano essere gli eredi dei concittadini ebrei deportati dai nazisti e teme che questi possano essere tornati per reclamare i beni che gli abitanti della cittadina hanno acquisito illegalmente durante la guerra. La lenta e silenziosa marcia dei due sconosciuti genera in tutti gli abitanti un panico che rivela quanto la vita di ognuno di loro sia ancora drammaticamente legata alla tragedia della deportazione di cui si sono resi, più o meno direttamente, complici. Il dolente incedere dei due ebrei scandisce il tempo della storia, mentre segreti, colpe, rimorsi, violazioni e tradimenti del passato cominciano a riemergere nell’intreccio delle relazioni tra i personaggi.
Il film è interpretato da Péter Rudolf, Bence Tasnádi, Tamás Szabó Kimmel, Dóra Sztarenki, Ági Szirtes, József Szarvas e Eszter Nagy-Kálózy.
[quote layout=”big”]Attraverso lo stile cinematografico di Török i dettagli diventano eloquenti simboli narrativi. I suoni, la radio che annuncia le notizie, gli oggetti, le eleganti posate d’argento, i mobili semplici ma raffinati e la candida biancheria ricamata raccontano di un piccolo mondo fragile che si sforza di dimenticare il dolore del recente passato cercando di ricostruire un tempo e un’epoca ormai perduti. Il tempo e le azioni scorrono lenti e ritmati mentre la tensione sale fino a che tutti gli elementi si incontrano in unico crocevia, pronti ad esplodere.[/quote]
1945, presentato nella sezione Panorama della 67a edizione del Festival di Berlino e tratto dal racconto “Homecoming” dello scrittore ungherese Gábor T. Szántó, ha vinto numerosi premi nei festival di tutto il mondo. Tra questi, il Premio Avner Shalev Yad Vashem come Miglior rappresentazione artistica dell’Olocausto al Jerusalem Film Festival 2017, il Premio per il Miglior soggetto al Miami Jewish Film Festival, il Premio per il Miglior regista al Berlin Jewish Film Festival, il Premio dei Critici e quello del Pubblico al San Francisco Jewish Film Festival e il Primo Premio della Critica Cinematografica Ungherese nel 2018.
Nato a Budapest, in Ungheria, nel 1971, Ferenc Török ha studiato regia cinematografica e televisiva presso l’Academy of Drama and Film di Budapest. I suoi film sono stati proiettati in numerosi festival internazionali e hanno vinto diversi premi. È membro dell’European Film Academy dal 2007. Ha ricevuto il premio Béla Balázs dello Stato ungherese nel 2008 per irisultati eccezionali conseguiti nell’arte cinematografica e il Premio Pro Cultura Urbis della città di Budapest nel 2005.
Il regista Ferenc Török parla dell’ambientazione del film, un piccolo villaggio ai piedi delle colline.
[quote layout=”big”]Ho iniziato a interessarmi a questo argomento 10 anni fa, quando ho letto il racconto di Gábor T. Szántó. Mi interessava molto il periodo storico subito dopo la guerra e appena prima dell’introduzione della nazionalizzazione e del comunismo, quando per un momento c’è stato un accenno alla possibilità di una transizione democratica. Le cose avrebbero anche potuto prendere una piega migliore. Il fascismo era finito, ma il comunismo non era ancora iniziato; abbiamo cercato di catturare l’atmosfera di quei pochi anni in questo film. Questo è un periodo della storia ungherese non particolarmente rappresentato né in letteratura né al cinema. Generalmente le persone si concentrano sulla seconda guerra mondiale o sulla dittatura degli anni ‘50. Io volevo presentare un quadro sociale che rappresentasse la vita in Ungheria subito dopo la guerra.[/quote]