Now You See Me – I maghi del crimine: Recensione in Anteprima
Semplice illusione o vera magia? Now You See Me – I maghi del crimine ci porta in quel pittoresco mondo fatto di trucchi ed artifici, a stretto contatto con maghi e presunti criminali. In un gioco di specchi dove il vero mistero resta in qualche modo celato ai nostri occhi. A voi la recensione
Un mago, accerchiato da un gruppo di increduli curiosi, propizia la sua imminente performance con un avvertimento: più osserverete da vicino, più sarà facile ingannarvi. Da altrettante parti, altri maghi stanno impiegando i rispettivi talenti per ammaliare il proprio pubblico con dei numeri apparentemente impossibili. È magia, ragazzi! Niente è impossibile per chi ci crede.
Trattasi di un abbondante quarto d’ora mozzafiato quello che ci immette nelle vicende mostrate in Now You See Me. Quattro brevi ma rocamboleschi episodi, che si susseguono con un ritmo incalzante e travolgente, tra numeri illusionistici e siparietti comici. Mantenere l’asticella del film così alta era impresa assai ardua, ma quel che più conta è che quelle prime fasi, dove averci in qualche modo steso, ci hanno al tempo stesso agganciato.
Finché i quattro non s’incontrano, convocati da non si sa bene chi di preciso. Ed allora tutto riparte. Daniel Atlas (Jesse Eisenberg), Henley Reeves (Isla Fisher), Jack Wilder (Dave Franco) e Merritt McKinney (Woody Harrelson) formano i Quattro Cavalieri, un gruppo eterogeneo di maghi che tiene spettacoli spostandosi da una parte all’altra degli USA. Tuttavia non è solo innocente esibizione; un giorno l’allegra combriccola svaligia magicamente una banca parigina, ed è a questo punto che parte l’instancabile e claudicante caccia da parte dell’FBI. Non potendo provare alcunché, l’agente Dylan Rhodes (Mark Ruffalo) finisce suo malgrado con l’interpretare il ruolo dell’involontaria e maldestra comparsa, totalmente in balia dei trucchi dei quattro maghi fuggitivi.
Il tenore è di quelli che abbiamo imparato a conoscere, giusto per citarne uno, in film come Ocean’s Eleven; battute estemporanee, episodi allusivamente grotteschi, senza mai calcare la mano più del dovuto. Now You See Me potremmo definirlo un trucco di per sé stesso, dato che l’intera storia è costruita proprio per assolvere ai medesimi intenti di una qualsiasi prova di magia. Gioca molto infatti con lo spettatore, cercando in tutti i modi di coinvolgerlo quanto basta per non abbassare mai la guardia. Ma tra l’ambizione e la realizzazione, il passaggio non è privo di qualche inconveniente. Come abbiamo appena accennato sopra, quella partenza sfolgorante finisce dopo un po’ col ritagliarsi uno spazio isolato; questo perché, ad un certo punto, la narrazione rischia di incartarsi, a dispetto di una struttura che tende a non dare tregua per via di quel suo mettere costantemente in discussione quanto si va man mano apprendendo.
Figura chiave, in tal senso, è quella di Thaddeus Bradley (Morgan Freeman), uno che, da mago qual era un tempo, ha trovato molto più redditizia l’attività di smascheratore di maghi. Per l’intero corso della vicenda, non a caso, si fa non poca leva sull’ambiguità di ciò a cui si assiste: scienza o fenomeni inspiegabili? Nessuno, sino alla fine, ci conforta in maniera inequivocabile riguardo al dilemma montante sequenza dopo sequenza. Da un lato viene esaltata l’innegabile abilità di chi mette in scena certi artifici, dall’altro si preferisce ripiegare sul mistero.
Bravi dunque gli sceneggiatori ad alternare questi due momenti, entrambi essenziali ai fini della riuscita di quanto ci viene raccontato. Intelligente, in una certa misura, anche la regia di Louis Leterrier, che furbescamente adotta un registro alquanto frenetico. Il ritmo serrato, infatti, si pone a tutto vantaggio di una narrazione che non deve in alcun modo concedere margini di riposo, stimolando costantemente lo spettatore, il quale non ha il tempo di tentare di risolvere un mezzo-enigma che subito viene chiamato a cimentarsi in un altro grattacapo. E non che gli autori non siano piuttosto accondiscendenti, specie a conclusione di tutto, quando sottolineano certi dati che si potevano anche dare per acquisiti.
Now You See Me, come espresso poco sopra, altro non è che un invitante show. Uno spettacolo di magia dove il vero trucco non sono gli effetti speciali, bensì la storia ed il mistero che cela in profondità. Uno spettacolo la cui scaletta è costruita con ben meno abilità rispetto a quella di un The Prestige, ma i cui numeri riescono in ogni caso a tenere desta l’attenzione: insomma, pur cedendo in alcuni punti, la curiosità non viene quasi mai meno. Discutibile l’ineludibile nota rosa, che vede l’agente Rhodes e la collega dell’Interpol Alma Vargas (Mélanie Laurent) intrecciare una liaison che per i diretti interessati rappresenta l’unico imprevisto dell’intera e ben congegnata performance. Strano: la coppia in questione è praticamente l’unico elemento che non abbiamo mai messo in discussione da quando i due vengono fatti incontrare per la prima volta.
Per il resto, si sorride e, lasciandosi un po’ andare, entro certi limiti si viene pure trascinati. Fino a questo punto, bisogna ammetterlo, Now You See Me funziona. Ed ai fini di tale risultato va riconosciuto un merito non indifferente alle prove dei vari interpreti, che a partire dal trascinante Harrelson (sua la scena più esilarante del film, che è anche la prima in cui compare), passando per l’irresistibile faccia da schiaffi di Eisenberg, finendo con Ruffalo (che, qualora ce ne fosse ancora bisogno, si conferma uno degli attori più in forma dalle parti di Hollywood e dintorni), reggono con discreta disinvoltura il peso dell’intera pellicola. Un plauso dunque al casting, che ha messo insieme una squadra solida ed il cui impiego vale quasi da solo il prezzo del biglietto. Tutto pronto per un sequel, dunque?
Voto di Antonio: 6
Voto di Gabriele: 5
Voto di Federico: 6
Now You See Me (USA-Francia, 2013), di Louis Leterrier. Con Morgan Freeman, Mark Ruffalo, Isla Fisher, Woody Harrelson, Dave Franco, Common, Michael Kelly, Laura Cayouette, Han Soto, David Warshofsky, Caitriona Balfe, J. LaRose, Griff Furst, Lauren Thomas, Justine Wachsberger, James Rawlings, Grant Case, Adam Shapiro, Pennie-Marie Hawkins, Zac Waggener, Rhonda Floyd Aguillard, Jesse Eisenberg, Mélanie Laurent e Michael Caine. Nelle nostre sale da giovedì 11 Luglio.