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Legion: Recensione in Anteprima

Legion (Usa, 2010) di Scott Stewart; con Paul Bettany, Lucas Black, Tyrese Gibson, Adrianne Palicki, Charles S. Dutton, Jon Tenney, Kevin Durand, Willa Holland, Kate Walsh, Dennis Quaid, Doug Jones, Josh Stamberg, Yancey Arias, Luce Rains, Danielle Lozeau, Erik Betts, Robert Miles, Jeanette Miller, Daniel J Gonzales, Bryan Chapman, Stephen Oyoung, Ken Gray, Gloria Kennedy,

pubblicato 4 Marzo 2010 aggiornato 2 Agosto 2020 03:54

Legion (Usa, 2010) di Scott Stewart; con Paul Bettany, Lucas Black, Tyrese Gibson, Adrianne Palicki, Charles S. Dutton, Jon Tenney, Kevin Durand, Willa Holland, Kate Walsh, Dennis Quaid, Doug Jones, Josh Stamberg, Yancey Arias, Luce Rains, Danielle Lozeau, Erik Betts, Robert Miles, Jeanette Miller, Daniel J Gonzales, Bryan Chapman, Stephen Oyoung, Ken Gray, Gloria Kennedy, Cameron Harlow.

Come rendere un’idea già vista ma sempre e comunque interessante qualcosa di quasi disastroso. Legion di Scott Stewart è una delusione su tutti i fronti. Dimenticatevi L’ultima Profezia di Gregory Widen, passate sopra agli imbarazzanti e palesi rimandi a Terminator e a Matrix, chiudete un’occhio sulle battute dei protagonisti e sull’uso degli effetti speciali e iniziate a ridere, dinanzi ad un film che troppo spesso vira al trash, purtroppo quasi sempre senza volerlo, prendendosi così inspiegabilmente troppo sul serio.

Los Angeles, 23 dicembre. Ad una settimana dalla fine dell’anno e a pochi giorni dal Natale la Terra va incontro ad un’Apocalisse. Dio, stanco degli uomini, vuole resettare tutto un’altra volta, evitando di ripetere il già visto e troppo teatrale Diluvio Universale per puntare ad un qualcosa di più pulp e diretto, incaricando così un esercito di Angeli sterminatori di annientare la razza umana. Tra questi ce n’è uno, Michael, che si ribella al suo volere, perchè ancora fiducioso della bontà d’animo degli uomini, tanto da voler difendere, con le ali e con le unghie, colei che minaccia seriamente il progetto di Dio, perchè incinta, ovviamente del bambino che rappresenta l’unica speranza per il futuro dell’umanità…


Una storia semplice ma terribilmente apocalittica, e per questo interessante, bagnata da risvolti horror e mistici, ma limitata da un budget troppo ridotto, da uno script pieno di retorica e condito da personaggi atroci, dialoghi fastidiosi e colpi di scena facilmente intuibili. Legion, minuto dopo minuto, riesce nell’impresa di peggiorare la propria situazione, limitandosi ad un paio di scene interessanti, per poi perdersi in un mare di incredulità cinematografica. Mischiando filosofia, religione, Rambo e gli zombie di Romero, Scott Stewart riesce nell’impresa di rendere il tutto terribilmente trash.

Tra umani che si trasformano in mostri assetati di sangue con i denti a squalo e nubi di mosche, il film ruota attorno ad un parto ormai imminente. Peccato che Charlie non porti in grembo un normale bambino, ma il futuro stesso dell’umanità (e il perchè nessuno lo conosce, se non forse il regista). E chi chiamerai per salvare il pargolo da una folla inferocita che non vuole altro che la sua testa? L’angelo braccio destro di Dio, pronto al boicottaggio nei confronti del capo, tanto da dichiarargli guerra e da esser pronto allo scontro mortale contro l’altro angelo superstar del Paradiso, Gabriele.

In un crescendo rossiniano di ‘mancanza di fondi’, con green screen sempre più evidenti ed effetti speciali sempre più imbarazzanti, il film procede tra sparatorie oceaniche e racconti in punto di morte su ricordi del passato, fino al finale biblico capace di raggiungere elevatissime vette di scarsa credibilità. A vestire i panni dell’angelo ‘buono’ Paul Bettany, passato dal Codice da Vinci all’essere un legionario di Dio, con un’unica espressione, ovvero con mitra e senza mitra, affiancato dal sempre apprezzabile Dennis Quaid, che ad ogni scena sembra chiedersi cosa ci faccia dentro un film simile, il pessimo Lucas Black, ovvero il misteriosamente ed inspiegabilmente “prescelto”, l’ex modello Tyrese Gibson e Adrianne Palicki, ovvero la donna che salverà l’umanità intera semplicemente partorendo.

Da salvare, ainoi, resta poco. Simpatiche ed interessanti tre scene con protagonisti un’adorabile vecchiettina, un dolce lattaio ed un apparentemente tenero bimbo biondo, perchè finalmente pulp e al limite dello splatter, per un titolo che questa strada doveva intraprendere, osando l’inosabile in modo da far deragliare tutta l’attenzione dall’assurdità della trama. Purtroppo ciò non è stato fatto, trasformando il tutto in un B-Movie (da 26 milioni di dollari), senza però volerlo essere. Ma visto che al peggio non c’è mai fine, e considerato il buon riscontro al box office internazionale (50 milioni di dollari incassati), il regista ha già annunciato il sequel. D’altronde se l’ha fatto James Cameron con Terminator, perchè non dovrebbe farlo Scott Stewart con questo Legion?

Uscita in sala: 12 marzo

Voto Federico: 3
Voto Carla: 2