CineBlog consiglia: Minority Report
Washington, anno 2045: l’omicidio non esiste più grazie a tre mutanti chiamati PreCogs (pre-cognitivi), che riescono a prevedere i delitti prima che questi venganno commessi. Chi è incaricato d’intervenire in questo tipo di missioni è il comandante John Anderton. Ma quando i PreCogs riconosceranno lui come uno dei prossimi assassini, Anderton avrà solo 36 ore
19 Maggio 2006 11:00
Washington, anno 2045: l’omicidio non esiste più grazie a tre mutanti chiamati PreCogs (pre-cognitivi), che riescono a prevedere i delitti prima che questi venganno commessi. Chi è incaricato d’intervenire in questo tipo di missioni è il comandante John Anderton. Ma quando i PreCogs riconosceranno lui come uno dei prossimi assassini, Anderton avrà solo 36 ore per poter trovare il suo “rapporto di minoranza”, essere quindi scagionato, ma soprattutto scoprire chi l’ha incastrato…
Siamo davanti ad uno dei migliori Spielberg, nonostante qualcuno abbia urlato vendetta, in quanto il film tradisce il racconto di Philip K. Dick da cui è tratto. E molti hanno detto che MINORITY REPORT non sarà mai il Blade Runner del 2000. Eppure, signori, è un gran filmone: perchè inquieta dalla prima all’ultima scena grazie allo splendido lavoro fatto nelle scenografie, cupe, futuristiche e oppressive, in un mondo orwelliano che non lascia spazio all’etica e alla morale privata. Claustrofobia, tensione, paura (geniale la sequenza dei “ragnetti”!): è questo ed altro. Thriller, fantascienza, giallo, in una miscela dal ritmo elevatissimo, dall’ingraggio intrigante che tiene lo spettatore assolutamente incollato alla poltrona. Sequenze meravigliose, idee originali e idee particolarissime (grande importanza ha la visione… in tutti i sensi!). E il discorso sul libero arbitrio, sulla possibilità dell’uomo di scegliere (“Tu puoi scegliere”, perchè il futuro ce lo creiamo da soli: e lasciateci almeno questo!), sulla democrazia non è per niente banale. Colpi di scena, divertimento alle stelle, interpretazioni varie: sì, Minority Report vale più di una visione.
Stasera, 21.05, Italia 1
Siamo davanti ad uno dei migliori Spielberg, nonostante qualcuno abbia urlato vendetta, in quanto il film tradisce il racconto di Philip K. Dick da cui è tratto. E molti hanno detto che MINORITY REPORT non sarà mai il Blade Runner del 2000. Eppure, signori, è un gran filmone: perchè inquieta dalla prima all’ultima scena grazie allo splendido lavoro fatto nelle scenografie, cupe, futuristiche e oppressive, in un mondo orwelliano che non lascia spazio all’etica e alla morale privata. Claustrofobia, tensione, paura (geniale la sequenza dei “ragnetti”!): è questo ed altro. Thriller, fantascienza, giallo, in una miscela dal ritmo elevatissimo, dall’ingraggio intrigante che tiene lo spettatore assolutamente incollato alla poltrona. Sequenze meravigliose, idee originali e idee particolarissime (grande importanza ha la visione… in tutti i sensi!). E il discorso sul libero arbitrio, sulla possibilità dell’uomo di scegliere (“Tu puoi scegliere”, perchè il futuro ce lo creiamo da soli: e lasciateci almeno questo!), sulla democrazia non è per niente banale. Colpi di scena, divertimento alle stelle, interpretazioni varie: sì, Minority Report vale più di una visione.
Stasera, 21.05, Italia 1
Voto Carla: 7
Voto Gabriele: 9
Voto Natalie: 8