Omen – Il Presagio
OMEN – IL PRESAGIOdi John Moore; con Liev Schreiber, Julia Stiles, Mia Farrow, David Thewlis, Giovanni Lombardo.E’ incredibile! Il nuovo Omen è praticamente identico all’originale! Il che farebbe pensare ad un film anche carino, ed invece siamo sul terreno della mediocrità. Non che sia un film orribile o disgustoso, ma per l’appunto per niente innovativo
OMEN – IL PRESAGIO
di John Moore; con Liev Schreiber, Julia Stiles, Mia Farrow, David Thewlis, Giovanni Lombardo.
E’ incredibile! Il nuovo Omen è praticamente identico all’originale! Il che farebbe pensare ad un film anche carino, ed invece siamo sul terreno della mediocrità. Non che sia un film orribile o disgustoso, ma per l’appunto per niente innovativo (alcune frasi sono prese pari pari dall’originale di Richard Donner…), se non per qualche piccola idea (qualche sogno qua e là, un nuovo metodo per far morire uno dei protagonisti che non vi sveliamo per rispetto chi: sai che cambiamenti!), e dopotutto abbastanza insignificante sul versante della tensione. Pare proprio che il regista abbia lasciato a casa gli sceneggiatori e si sia ripreso quella del 1976, lavorando qualcosina e trasportando la storia da quei tempi ai giorni nostri. Ma ne esce fuori un filmettino di fattura media, con qualche momento godibile e altri abbastanza monotoni. E la colonna sonora non funziona affatto come funzionava quella di Jerry Goldsmith (mitica e cult), e il livello degli attori abbastanza deludente: Schreiber dopotutto fa il suo lavoro, mentre la Stiles è pessima, Pete Postlethwaite è prigioniero di un prete disegnato in modo ridicolo, Mia Farrow lancia qualche sguardo e stop. Inquieta il nostrano Giovanni Lombardo Radice, che interpreta il frate che spingerà il protagonista ad adottare Damien, ma gli vengono dedicati pochissimi minuti. Abbastanza inquietante anche la figura di Damien, anche se alla fine quello originale era un’altra cosa. Irrita molto poi il fatto che piova veramente sempre, perennemente, e viene quasi da pensare che per il regista John Moore sia ancora vera l’equazione “più pioggia c’è = più si crea tensione”. Si potrà dire che comunque ci sono stati remake ben peggiori (uno su tutti l’inguardabile Fog – Nebbia assassina), che dopotutto qualcosina funziona e il ritmo non annoia, che l’esser rimasti fedeli all’originale ha giovato: ma l’operazione di Moore è incomparabile a quella di, ad esempio, Van Sant con il suo Psycho, il ritmo non annoia ma il ridicolo incombe sovrano e la tensione latita, ci sono stati remake ben peggiori ma non ci si può accontentare neanche troppo facilmente…
Voto Gabriele: 5