Venezia 2010: Il giorno di Takashi Miike con 13 Assassins e Zebraman 2
Se da una parte uno dei protagonisti di questa edizione è stato, nel bene e nel male, Vincent Gallo (di cui oggi abbiamo anche visto il corto The Agent, con Sage Stallone, col quale conferma sui titoli di coda di averci preso in giro tutto il tempo…), non c’è alcun dubbio che lo sia stato
Se da una parte uno dei protagonisti di questa edizione è stato, nel bene e nel male, Vincent Gallo (di cui oggi abbiamo anche visto il corto The Agent, con Sage Stallone, col quale conferma sui titoli di coda di averci preso in giro tutto il tempo…), non c’è alcun dubbio che lo sia stato anche Takashi Miike, con un film in concorso, 13 Assassins, uno fuori concorso, Zebraman 2: Attack on Zebra City, e il primo Zebraman ad anticipare i primi due.
Ci ha fatti divertire Miike, come ci aspettavamo da uno come lui. E si conferma regista appassionato e che non dimentica il suo pubblico, visto che ha anche partecipato alla proiezione di mezzanotte del primo Zebraman in Sala Perla, anche quando non avrebbe dovuto farlo “per contratto”. La schiera di fan continua ad applaudire per qualunque cosa lui faccia, ma è anche vero che Miike gli applausi se li è meritati tutti.
In concorso è finito il film più “serio” tra le sue due nuove fatiche. 13 Assassins è un’ennesima variazione di una trama già calpestata in decine e decine di film, da I Sette Samurai fino a Quella sporca dozzina, per finire ovviamente con Bastardi senza gloria del Presidente di giuria Quentin Tarantino. Che ovviamente si sarà divertito come un pazzo. Senza dimenticare che parliamo di un rifacimento, quello di Jidai Geki di Eiichi Kudo.
Dobbiamo anche ammettere però che 13 Assassins ha una prima parte decisamente stanca. Passati i primi minuti inizia il momento del reclutamento dei tredici assassini mandati in missione dal nobile samurai Shinzaemon per eliminare il signore feudale Naritsugu, salito bruscamente al potere: è la parte più stanca e noiosa dell’opera. Che però, dal momento che inizia a dirottare verso il “massacro totale”, diventa davvero grande spettacolo.
Tutta la seconda parte è un’infinita quanto esaltante battaglia in cui i 13 samurai se la devono vedere con un esercito di circa 200 soldati. Ma gli espedienti usati dai protagonisti per eliminare i nemici tengono desta l’attenzione, avvicendo fino al bellissimo finale. In più Miike ha sempre la capacità di infilare nei suoi film anche meno orrorifici almeno una scena disturbante: in questo caso c’è una donna torturata da Naritsugu a cui mancano gambe, braccia e lingua…
Più caciarone il seguito del cult Zebraman, in cui il protagonista Shinichi Ichikawa si sveglia dopo un sonno durato 15 anni in una megalopoli denominata Zebra City, una specie di città del peccato. Due volte al giorno per cinque minuti c’è lo “Zebra Time”, un periodo di 5 minuti in cui tutti possono fare di tutto, senza che la polizia possa intervenire. Anche perché la polizia è in pole position per commettere reati. Oltre a confrontarsi con una nuova realtà, Zebraman dovrà vedersela con il suo “doppio”, la fatale cantante pop Zebra Queen…
Il film dal punto di vista estetico è strepitoso, con una Zebra City a metà tra Tokyo e New York, coloratissima e allucinante, ed anche la metropoli di Blade Runner sembra essere dietro l’angolo. Miike non salva nessuno: le autorità fanno una figura allucinante, il consumismo di massa viene attaccato da ogni punto, incarnato in Zebra Queen, con i suoi vestiti alla Lady Gaga e le canzoni pop.
Zebraman 2 non è quindi meno serio di 13 Assassins, anzi, ma le sue tematiche sono confezionate all’interno di un film esagerato e divertentissimo, pieno zeppo di gag e ironia, in cui però non manca anche nel finale una nota di malinconia. Se mai ce ne fosse stato bisogno, un altro film che conferma le capacità di Miike di passare da un genere all’altro, reiventandosi. Ci sono tutte le carte perché il film divenga subito un cult, e i fan del regista hanno ben donde nell’aspettarlo con impazienza.
13 Assassins
Voto Gabriele: 7/8
Zebraman 2: Attack on Zebra City
Voto Gabriele: 7/8