Prime critiche per The Ward di John Carpenter
Dopo tanta attesa il topolino ha finalmente partorito la montagna. Presentato al Toronto Film Festival, nella sezione Midnight Madness, The Ward di John Carpenter si è finalmente fatto vedere alla stampa, che l’ha così criticato. Il maestro dell’horror, famoso soprattutto negli anni 80 e 90, erano quasi 10 anni che non tornava dietro la macchina
Dopo tanta attesa il topolino ha finalmente partorito la montagna. Presentato al Toronto Film Festival, nella sezione Midnight Madness, The Ward di John Carpenter si è finalmente fatto vedere alla stampa, che l’ha così criticato. Il maestro dell’horror, famoso soprattutto negli anni 80 e 90, erano quasi 10 anni che non tornava dietro la macchina da presa. L’ultima volta fu con il discutibile Fantasmi da Marte, preceduto dall’ancor più discusso Vampires. Una mancanza dal grande schermo che ha alimentato a dismisura l’attesa e la curiosità nei confronti del suo nuovo progetto, The Ward, in cerca ancora di un distributore per l’uscita in sala.
Ebbene, John Carpenter è stato pesantemente stroncato e raramente salvato. Durissimo il commento di SlashFilm, che parla di ‘film ridicolo, da vedere direttamente in dvd‘, non aiutato da un finale imbarazzante. Forse, conclude il recensore, il ‘peggior film di genere visto quest’anno dal sottoscritto al cinema‘, con il ‘marchio di Carpenter che si sta ormai esaurendo‘. Massacrata Amber Heard, RopeofSilicon parla apertamente di ‘film deludente, che non porta nulla di nuovo al genere, tanto da chiedersi il perché Carpenter abbia deciso di tornare in sala dopo 9 anni con un titolo simile‘, con un eloquente D come voto.
Ad assolverlo dai suoi peccati, fino ad ora, ScreenDaily, che parla di “horror in vecchio stile, con un sacco di divertimento e con una storia che offre abilmente esattamente ciò che si potrebbe immaginare da un film dell’orrore su cinque giovani donne avvenenti in un istituto mentale che cercano di sopravvivere a un demone omicida che infesta i corridoi“, e FearNet, che sottolinea “chiari omaggi al cinema di Dario Argento e Roman Polanski, per uno psico-thriller anni 70 che, a condizione che non siate vecchi puristi che pretendono un classico a cinque stelle o giovani cinici che conoscono solo i film più stupidi del regista, questo potrebbe essere non il film epico che i fan di Carpenter aspettavano, ma una storia di fantasmi dannatamente ben girata che sa pasticciare con il pubblico“.
Chi lo stronca e chi lo promuove. Come sempre. D’altronde il cinema è questo…