Paranormal Activity 2: la recensione
Paranormal Activity 2 (Usa, 2010) di Tod Williams. Con Katie Featherston, Gabriel Johnson, Brian Boland, Molly Ephraim, Sprague Grayden, Micah Sloat, Tim Clemens12 mesi fa, a fine corsa, 193 milioni di dollari in tutto il mondo, quest’anno 63 worldwide, ma in appena 72 ore! Sembrava impossibile ripetersi, ed invece il fenomeno Paranormal Activity è tornato
Paranormal Activity 2 (Usa, 2010) di Tod Williams. Con Katie Featherston, Gabriel Johnson, Brian Boland, Molly Ephraim, Sprague Grayden, Micah Sloat, Tim Clemens
12 mesi fa, a fine corsa, 193 milioni di dollari in tutto il mondo, quest’anno 63 worldwide, ma in appena 72 ore! Sembrava impossibile ripetersi, ed invece il fenomeno Paranormal Activity è tornato a colpire ancora. Si può trasformare un mockumentary costato 15,000 dollari in un multimilionario franchise? Impossibile, scoperto l’inganno il sequel evaporerà come il fumo, si diceva. Ed invece in casa Universal sono riusciti nel miracolo, entrando nella storia del genere horror, grazie al più remunerativo weekend d’esordio della storia del box office statunitense.
Osannato dalla critica americana, il primo capitolo, diretto da Oren Peli, divise il pubblico, e anche la redazione di Cineblog. Ad alcuni di noi piacque, ad altri, come al sottoscritto, no. Per niente. Geniale il lancio pubblicitario, il film lo trovai sinceramente poco interessante e soprattutto poco spaventoso, un’autentica ‘fregatura’ pompata dal marketing, capace tra l’altro di non inventare nulla, visto che il falso documentario horror da anni gira per Hollywood. Ma Paranormal Activity funzionò terribilmente, tanto da dar vita ad un sequel praticamente immediato, scritto, girato e montato in sei mesi. Avvolto dal mistero più totale, con tanto di anteprime stampa negate, Paranormal Activity 2 può ora finalmente farsi giudicare per quello che è, ovvero: “la presa per il culo numero 2“.
La prima sorpresa. Paranormal Activity 2 non è tanto un sequel bensì un prequel. Se alla fine del primo capitolo ci eravamo ritrovati con il mistero della fuga di Katie, in Paranormal Activity 2 scopriamo i fatti precedenti a quella drammatica storia, andando a conoscere la famiglia della sorella, Kristi. Ma ciò che appare davvero incredibile è come la struttura del film, il plot, sia assolutamente identico al predecessore.
Quello che abbiamo visto con il primo capitolo lo rivediamo scena dopo scena con il secondo. Interminabili immagini diurne che rappresentano il nulla, se non ‘provare’ inutilmente a costruire personaggi, alternate a lunghe notti che pian piano riportano in vita lo spirito di turno. Per un’ora piena praticamente non succede niente. La noia domina sovrana, superando addirittura quella del capitolo numero uno. L’abc dell’horror, legato al ‘meno ti faccio vedere e più ti spavento‘, svanisce e perde forza a causa di ciò che abbiamo già visto in sala un anno fa, con il titolo predecessore, qui ripetuto.
Tod Williams, nuovo regista del film, ci porta pian piano nel passato delle due sorelle, confermando l’improbabile, perché ossessivo, utilizzo della videocamera amatoriale da parte dei protagonisti. Un passato oscuro, con presenze demoniache che tornano ora a farsi vedere, minacciando misteriosamente il piccolo Hunter, figlio di Kristi. Sorvolando sul ridicolo finale, che si ricongiunge alla fine del primo capitolo e spalanca un portone al terzo, praticamente annunciato, il film di Williams si perde nel già visto, nel ripetere per filo e per segno la pellicola diretta da Oren Peli, qui passato in cabina di produzione.
Se è vero che in un paio di scene, negli ultimi 10/15 minuti, la tensione, il senso di angoscia e l’ansia salgono, con la regia che si fa finalmente più intraprendente e spaventosa e il paragone con gli sporadici ‘salti’ del primo capitolo è all’altezza delle aspettative, Paranormal Activity 2 conferma l’assoluta e ormai totale assenza di idee che caratterizza il cinema hollywoodiano. Scoperto lo scorso anno un tesoro, produttori e sceneggiatori non sono riusciti ad andare oltre ad un ripetitivo e stancante sequel, noioso, annunciato nei suoi pseudo colpi di scena e praticamente identico all’originale, facendo ancora una volta leva su un misterioso e per questo riuscitissimo lancio pubblicitario, incredibilmente capace di riattirare in sala quello stesso pubblico già infinocchiato 12 mesi fa. E questa, almeno per il sottoscritto, è l’unica vera attività paranormale della pellicola.
Da vedere per chi ha amato il capitolo uno, da evitare per tutti gli altri.
Uscita in Sala: 22 novembre
Trailer italiano
Voto Federico: 4
Voto Carla: 6 (sebbene la tecnica della videocamera sia ormai logora salvo l’idea del prequel e i doppi finali malvagi. Ora però basta, del 3 ne facciamo volentieri a meno!)