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Roma 2010: numeri e considerazioni finali

118.000 biglietti venduti in 9 giorni, contro i 103,000 della scorsa edizione, per un totale di 460.000 euro d’incasso lordo; il 92% delle sale occupate; il 78% dei votanti per il premio del pubblico; 190 scuole coinvolte con 10.816 alunni tra gli 8 e i 17 anni; 8.598 accreditati, contro i 7.720 dell’edizione passata; 2686

pubblicato 6 Novembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 18:35



118.000 biglietti venduti in 9 giorni, contro i 103,000 della scorsa edizione, per un totale di 460.000 euro d’incasso lordo; il 92% delle sale occupate; il 78% dei votanti per il premio del pubblico; 190 scuole coinvolte con 10.816 alunni tra gli 8 e i 17 anni; 8.598 accreditati, contro i 7.720 dell’edizione passata; 2686 giornalisti, dei quali 2234 italiani e 452 stranieri; 2770 pezzi pubblicati sulla stampa nazionale e 851 in quella internazionale, contro i 2709 e gli 867 dell’anno scorso; 906 servizi tv e radio solo in Italia; 230 addetti ai lavori, per un V° Festival Internazionale del Film di Roma che macina numeri da record, considerando la sua breve storia, mostrando soprattutto ai detrattori cosa realmente funziona, ovvero l’Idea di un Festival cinematografico romano, e soprattutto la struttura che da sempre lo accoglie, ovvero l’Auditorium di Renzo Piano, cuore artistico pulsante di una città intera.

L’evento capitolino, nato come Festa per il pubblico, per volere di Rondi negli anni si è trasformato in Festival, senza però perdere quelle lontane origini, mai del tutto dimenticate. Perché il Festival del Cinema spalanca le porte proprio a quel pubblico che da anni non può andare in Laguna, a Venezia, con il Festival dei Festival che non può e non deve vedere l’amico romano come un possibile ‘rivale’, perché qui c’è altro. Se in 5 anni un’identità non è stata ancora del tutto trovata, Roma vince proprio perché lontanissima dall’esclusività del Leone veneziano, dalla Palma francese, o anche solo dall’Orso berlinese. Grazie ad una struttura straordinaria, come l’Auditorium Parco della Musica, tutto questo è possibile. Unire cinema e mondanità, con un pizzico di glamour, e darlo in pasto ai cittadini, alla gente ‘normale’, che non scrive su riviste o quotidiani, che non vive di questo, che non ha accrediti o inviti per divertirsi in rinomate feste vip, ma che vuole partecipare. E qui può farlo, conoscendo attori e registi, chiamati a sfilare sul red carpet ma presenti anche in sala, tra quello stesso pubblico che ha ormai fatto suo il Festival, accorrendo in massa anche dinanzi a titoli tutt’altro che eccelsi.

Se il Concorso continua a regalare scelte a volte imbarazzanti, vedi scarti raccattati da altri Festival, come proprio Venezia, le altre sezioni si son fatte più furbe, portando a Roma titoli già usciti in altri parti del mondo, o semplicemente già passati in altri Festival cittadini, come Animal Kingdom al Sundance, aggiungendo però l’unicità dell’ospite, legato proprio a quel film, da poter conoscere, vedere, intervistare. E’ una voglia di cinema a 360° che si fonde con il pubblico, trasformando il tutto in una vera e propria Festa, che va oltre la semplice qualità filmica, raccogliendo una città intera, che ha ormai fatto suo l’evento. Se tutto questo funziona, la V° edizione del Festival Internazionale del Film di Roma ha anche regalato delle perle di inefficienza e di instabilità organizzativa di non poco conto, confermando così alcune perplessità degli anni passati.

Intanto dove vuole arrivare questo Festival, dove si vuole porre, in che posizione, con quale forza e prospettiva. La vicinanza con Venezia, Toronto, Londra e New York ha delle ovvie conseguenze dal punto di vista del programma. Trovare film ‘importanti’ in mezzo a delle potenze festivaliere simili, esistenti da anni e ben più oliate della realtà romana, è difficile, se non impossibile. Ottima quindi l’idea di raccogliere il meglio di ciò che è già passato altrove, capace di portare quest’anno a Roma film come Animal Kingdom, The Social Network, I ragazzi stanno bene, Waiting For Superman e Let Me In. Per i prossimi anni si potrebbe tranquillamente ampliare questa formula, tra l’altro già adoperata dal 90% dei Festival di tutto il mondo. Escluse Venezia, Cannes e a volte Berlino, tutti riciclano tutto, e senza giustamente provare nessuna vergogna. Anteprime mondiali di grido? Magari ce ne fossero, ma in caso contrario non c’è motivo di strapparsi i capelli, perché c’è un pubblico che ha fame di cinema, di cultura, senza preoccuparsi più di tanto se questo o quel film è già stato presentato in chissà quale altra parte del mondo.

Trovato il programma, fondamentale sarà poi allestirlo attraverso un’organizzazione preparata e all’altezza. Dopo 5 edizioni continua l’incredibile e folle scelta di proiettare alla stessa ora, in sale diverse, titoli che un addetto alla stampa dovrebbe entrambi vedere. Come si può piazzare alle 9 del mattino uno dei film dell’anno, ovvero The Social Network, e proiettare alla stessa ora uno dei film in Concorso? Il primo riempirà la sala, il secondo rischierà seriamente di presentarsi al solo proiezionista. Certificata ed ormai accertata la maleducazione di certi giornalisti, con cellulari che squillano durante le proiezioni, uomini o donne che si alzano di continuo, gente che entra ed esce durante il film, e una sala stampa scambiata troppo spesso per un vero e proprio ‘angolo ricreazione’, in cui tutti ridono, scherzano, parlano al telefono e urlano, commentando i goal della Roma in Champions della sera prima, con Carlo Zampa che sbraita in sottofondo e chi prova a scrivere davanti al computer che impreca sottovoce, per poi chiedere per l’ennesima volta “per favore, un po’ di silenzio“.

Passate le clamorose sviste riguardanti la proiezione di The Social Network, visto tradotto in italiano per un errore della Sony, che aveva inviato la copia sbagliata al Festival, e quella saltata all’ultimo minuto di Carlos, causa due copie arrivate fallate, recuperata gratuitamente dopo due giorni, l’organizzazione ha sostanzialmente tenuto, anche se continua a mancare un punto ristoro economico, free, veloce, dove potersi cibare tra un film e l’altro, visto che è praticamente impossibile trovare il tempo per sedersi al ristorante, anche perché a dir poco economicamente dispendioso. Applausi sinceri invece ai tanti stagisti che per 10 giorni, senza prendere un euro, si son fatti il cosiddetto “mazzo”, correndo da una parte all’altra del Festival, quasi sempre con il sorriso stampato sul viso.

L’edizione 2012 è già stata ufficializzata, con le date che torneranno a spostarsi nel calendario, anticipando il tutto al 15 ottobre. “Cambiare formula? Eliminare il concorso? Ma no“, ricorda giustamente Piera Detassis, che aggiunge:

“Riflettendo sul festival in generale, quello di Toronto è il più vicino a Roma, metropolitano e non competitivo. E’ una sorta di festival-campus, dove il pubblico gioca un ruolo fondamentale. Il festival di Roma ha una doppia faccia, una per la critica e la stampa, e poi il lato B nobilissimo degli spettatori. In quanto alla tv, nessuna fusione con il festival della fiction: abbiamo mostrato tre esempio di contaminazione alta cinema e tv: Scorsese, Assayas e Tavarelli. Anche in futuro ci saranno sconfinamenti, ma con gli autori giusti”.

Discorso ineccepibile cara Piera, per un Festival che a maggior ragione dovrebbe tornare alle origini, ovvero a quella “Festa” che ancora oggi poggia le proprie fondamenta non sui critici parrucconi ma proprio su quel pubblico che da 5 anni prende d’assalto l’Auditorium Parco della Musica, unico vero punto fermo della manifestazione. Perché spostarsi da qui significherebbe andare incontro a morte (organizzativa) praticamente certa. Per il resto chi vivrà vedrà. Cinque anni fa in molti scommettevano su una manifestazione che non sarebbe arrivata alla terza edizione, con la sesta pronta a prendere il via tra neanche 12 mesi. ..

Questi tutti i film visti dal sottoscritto, con relativi voti:

Kill Me Please: 7,5
Arietty: 7,5
Yves Saint Laurent – L’Amour Fou: 7+
Waiting For Superman: 8,5
The Incite Mill – 7 Day Death Game: 5
I Ragazzi Stanno Bene: 7,5
The People vs. George Lucas: 6,5
Rabbit Hole: 6,5
The Social Network: 9
Una Vita Tranquilla: 6
Gangor: 4,5
Let Me In: 7,5
Porco Rosso: 7,5
Il Padre e lo Straniero: 3
We Want Sex: 6+
In A Better World: 7 –
Oranges and Sunshine: 6+
Animal Kingdom: 8
Burke & Hare – Ladri di Cadaveri: 7
La Scuola è Finita: 6
Quartier Lointain: 6,5
Last Night: 5
Winx Club 3D – Magica Avventura: 2
Ritratto di Mio Padre: 5,5
Anteprima Mondiale 20 minuti Tron Legacy: 6,5
Anteprima Mondiale 20 minuti Dylan Dog: 5

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