A Natale mi sposo: Cineblog incontra Massimo Boldi e il cast del film
Massimo Boldi ritorna al cinepanettone più classico con A Natale Mi Sposo, nel cinema a venerdì 26 novembre. Nel cast c’è Vincenzo Salemme, Nancy Brilli, Enzo Salvi, Elisabetta Canalis e Massimo Ceccherini, mentre la regia è affidata a Paolo Costella. Il film racconta la storia di giovani innamorati che rischiano di non vedere realizzato il
Massimo Boldi ritorna al cinepanettone più classico con A Natale Mi Sposo, nel cinema a venerdì 26 novembre. Nel cast c’è Vincenzo Salemme, Nancy Brilli, Enzo Salvi, Elisabetta Canalis e Massimo Ceccherini, mentre la regia è affidata a Paolo Costella. Il film racconta la storia di giovani innamorati che rischiano di non vedere realizzato il loro amore per colpa di un matrimonio desiderato di convenienza. Attorno alla vicenda principale ogni personaggio conduce una sua storia al limite del surreale che cercano di strappare il riso dalla bocca del pubblico.
Abbiamo incontrato Massimo Boldi all’anteprima milanese, ecco cosa ci ha raccontato sulla sua ultima fatica.
Come fa a continuare a divertirsi rimanendo sempre legato ai suoi ruoli?
Fondamentalmente credo che dipenda dal fatto che non sono mai cresciuto. E’ come se fossi sempre rimasto un bambino, con la sua fantasia, la sua freschezza e la semplicità. Mi diverto in questo modo.
Dopo tutti questi ruoli comici, le piacerebbe uno drammatico?
In passato mi è già capitata un occasione con Pupi Avati nel suo Festival. Mi diverto molto a far ridere, ma mi piacerebbe provare di nuovo un ruolo drammatico, per esempio come Tognazzi quando ha lavorato sugli scritti del mio concittadino Piero Chiara. Ho pensato anche a rifare Il Cappotto di Rascel, ma sono solo idee. Per ora.
A natale mi sposo
Che ne pensa della squadra con cui lavora?
E’ una cosa straordinaria, perché intorno a me si è creata una sorta di famiglia. Anzi, mi piace pensarla come una “compagnia cinematografica” e accade come in teatro. Ci si conosce, ci si vuole bene e si lavora al meglio visto che ciascuno conosce i pregi (e i difetti) degli altri. C’è un’atmosfera di grande sincerità tra di noi, è un rapporto che definirei soprattutto “vero”.
E sul set?
A parte che abbiamo girato alcune scene, quelle sul lago ghiacciato, con temperature vicino a –27° e l’unica cosa che poteva scaldarci era un cavallo, sul set c’è stata un’atmosfera decisamente calda! Ciascuno degli attori è molto diverso, fosse anche solo per le loro origini, chi da Napoli, chi da Roma, chi dalla Toscana e chi da Milano. Io ho cercato di fare il primo violino in modo che gli altri mi seguissero, ma il direttore d’orchestra che ha saputo arginare e contenere tutti, me compreso, è stato il regista Paolo Costella.
E’ il terzo film sul matrimonio, diventa un marchio di fabbrica?
In effetti pare che ci stiamo specializzando. In realtà è il quarto film, visto che anche Olè! Finiva con un matrimonio. Dopotutto quello è il giorno più bello della vita di ciascuno, è una festa che corona una grande storia d’amore. E poi in questo film c’è anche il Natale, un altro giorno in cui tutti dovrebbero essere felici. Il nostro film vorrebbe essere un regalo per tutti, qualcosa che contribuisca a offrire un po’ di gioia a ciascuno.
Ha mai pensato a un sequel di un suo vecchio film?
A dire il vero no, ma ora che ci penso potrebbe essere divertente scoprire che fine hanno fatto, vent’anni dopo, quei poco di buono degli Yuppies. Dove sono finiti, chi sono diventati. Potrebbe essere un’idea!
Con A Natale mi sposo si riforma la coppia con Salemme…
Con Vincenzo mi sono trovato molto bene, nonostante i problemi distributivi che abbiamo avuto, Olé! è stato un bel successo di pubblico. Credo che il risultato di questo nuovo film sia migliore, forse anche grazie allo splendido cast, ma la vera risposta la darà il pubblico in sala a partire da venerdì!
Ed è la prima volta che lavora con Ceccherini.
Il ruolo di Ceccherini è forse il lato più comico del film. E’ la prima volta che lavoriamo insieme ma lo avevo già cercato in passato. Lui è un po’ come Salvi con me, è fedelissimo di Pieraccioni. Un giorno però parlavo di lui proprio con Pieraccioni, mi disse che vorrebbe fare un film con te ma non ha il coraggio di chiederlo, così l’ho chiamato io! Al suo personaggio piacciono solo le donne mature, stagionate come direbbe lui, e si disinteressa completamente della Canalis che invece è innamorata della sua indifferenza, dando vita a situazioni molto divertenti.
E Gualtiero? Come è nata l’idea di un percellino d’India come mascotte di un ristorante?
Mi piace guardarmi in giro e prendere ispirazione da quello che vedo. In questo caso pensando a un cuoco mi è venuto in mente il cartoon di Ratatouille e di come Antonella Clerici riesca a parlare di cucina in televisione, diciamo che il mio personaggio è nato da una ricetta che mescola questi due ingredienti.
Squadra che vince non si cambia, ma nemmeno la tattica. Si ritorna al cinepanettone classico?
In effetti ci sono alcuni punti in contatto con i film che ho fatto con De Sica, ma questo ha un atmosfera più adatta alle famiglie. E’ la storia di un matrimonio che non corrisponde alla vera storia d’amore e che quindi non s’ha da fare. Vincerà l’amore alla fine? Lo scoprirete al cinema.
Foto | Carlo Prevosti