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Torino 2010: commenti a caldo su Por Tu Culpa e Four Lions – Con Trailer

Por tu culpa (It’s Your Fault)- di Anahi Berneri (In Concorso) Julieta (Erica Rivas) durante una domenica sera è in casa coi suoi due figli. Deve finire un lavoro, ma deve anche badare ai due bambini, decisamente irrequieti. Il marito, da cui è separata, deve venirli a prendere, ma il suo volo ha subito un

pubblicato 3 Dicembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 17:26

Por tu culpa (It’s Your Fault)- di Anahi Berneri (In Concorso)
Julieta (Erica Rivas) durante una domenica sera è in casa coi suoi due figli. Deve finire un lavoro, ma deve anche badare ai due bambini, decisamente irrequieti. Il marito, da cui è separata, deve venirli a prendere, ma il suo volo ha subito un ritardo. Il figlio più piccolo improvvisamente si fa male, e Julieta corre all’ospedale. E’ l’inizio di una notte fatta di ansie…

L’approccio dell’argentina Berneri è semplice ma efficace: stare attaccata alla sua protagonista ed inseguire “fedelmente” la realtà dei fatti, per riuscire a rendere le sensazioni che Julieta prova durante tutto il film, ambientato completamente in una notte.

Sin da subito infatti lo spettatore si trova immerso nel mondo della donna, con una lunga scena ambientata in casa e dove la fatica della donna nel tenere a bada i figli e tentare di lavorare è resa davvero con grande efficacia. Anche i momenti in ospedale non lasciano scampo allo spettatore, il cui punto di vista resta sempre quello della protagonista.

Così proviamo angoscia quando i medici iniziano a pensare che forse sia stata la donna a ferire il figlioletto, restiamo in attesa quando non le vengono date notizie, stiamo in silenzio con lei. Anche il finale, che potrebbe sembrare solo un prolungamento di una storia che avrebbe potuto avere una sua fine ben prima, ha un suo perché, e riesce lì dove Blessed Events falliva: farci capire il mondo della protagonista con poche informazioni. Brava la protagonista Erica Rivas.

Voto Gabriele: 7

Four-Lions_poster

Four Lions – di Chris Morris (In Concorso)
Omar vive in una cittadina inglese ed è deciso a diventare un combattente jihadista. Assieme all’amico Waj parte per addestrarsi in Pakistan, e quando tornano altri amici seguono la loro idea, anche se i dissidi sulla “leadership” del gruppo sono parecchie. Cosa colpire per iniziare la loro guerra? E quando?

Chris Morris è un noto conduttore, autore e produttore televisivo inglese. E’ noto per la sua vena satirica, che si ritrova con ferocia nel suo esordio cinematografico, questo Four Lions. Una commedia che, subito dopo essere stata presentata a Torino, ha iniziato a far discutere.

La questione è quella della “moralità”: si possono trattare tematiche del genere con uno stile da commedia grottesca? I quattro protagonisti sono dipinti come degli emereti stupidi, che spesso non sanno neanche le motivazioni che gli hanno spinti a diventare jihadisti.

Ma la satira non è forse quello strumento con il quale si può irridire in libertà qualunque cosa? Certo, basta che ci sia sempre quella linea di confine che non superi la moralità. E il punto cruciale sta tutto qui: ognuno si domanderà di sicuro, finita la proiezione, se lo stile per trattare la storia fosse quello adatto o meno a seconda dei propri strumenti interpretativi.

Personalmente mi sembra che il non-sense di molte gag e il ritmo (discontinuo, effettivamente: ma quando il film ingrana sa essere anche spassoso) rendano bene la “stupidità” dell’estremismo. Four Lions quindi diventa una sorta di spiazzante cartoon “alla Griffin” che decide di ridere a 360 gradi della tragedia, senza troppi sensi di colpa. Prendere o lasciare.

Voto Gabriele: 7; qui trovate il trailer.

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