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Torino 2010: commenti a caldo su Henry e Vampires (e Trailer)

Finisce oggi il 28° Torino Film Festival. Ma in attesa di sapere chi saranno i vincitori, ecco le nostre opinioni sugli ultimi due film del concorso ufficiale. Ma ci sono anche sorprese nel fuori concorso (il bellissimo Poetry), e c’è anche l’arrivo di Bruce LaBruce con il suo scandaloso L.A. Zombie. Nei giorni successivi arriveranno

pubblicato 4 Dicembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 17:24

Finisce oggi il 28° Torino Film Festival. Ma in attesa di sapere chi saranno i vincitori, ecco le nostre opinioni sugli ultimi due film del concorso ufficiale. Ma ci sono anche sorprese nel fuori concorso (il bellissimo Poetry), e c’è anche l’arrivo di Bruce LaBruce con il suo scandaloso L.A. Zombie.

Nei giorni successivi arriveranno le recensioni e le opinioni sugli ultimi film visti al festival in questa giornata di sabato, e soprattutto il resoconto finale con il giudizio complessivo sull’edizione e il riepilogo di tutti i voti di tutti i film visionati.

Henry – di Alessandro Piva (In Concorso)
Siamo a Roma. Nina, Gianni e Rocco (un’insegnante di aerobica, il ragazzo tossicodipendente e il suo amico di mezza età) vengono coinvolti in un doppio omicidio: quello di uno spacciatore e di sua madre. Si troveranno in mezzo ad una vera guerra tra una gang di malavitosi meridionali e una gang di africani, tutti intenti a conquistare il mercato della droga…

Unico film italiano del concorso torinese, Henry è un noir strampalato che ha almeno il coraggio di affrontare un genere che in Italia sembra destinato all’oblio per l’eternità: se poi l’unico esempio recente si chiama Cemento armato… Detto ciò, le intenzioni solo lodevoli, ma la realizzazione no: quanta delusione per questo nuovo lavoro di Piva!

In una Roma sfruttata abbastanza male come location di tutta l’azione, si svolge una storia in cui i personaggi sono bidimensionali e non riescono a far capire molto di sé allo spettatore nonostante il regista “regali” loro alcune scene in stile intervista verso la macchina da presa: l’effetto è straniante, ma per niente originale. In più gli attori sembrano tutti ai minimi termini.

Ma il vero problema di Henry, che – lo ricordiamo – è ancora in cerca di distribuzione, sta nel soggetto e nella sceneggiatura: che è scritta in modo banalissimo, stereotipato, con alcuni dialoghi che possono avere una certa efficacia ed altri invece scontati. Scontati proprio come la storia, che non rapisce mai.

Il film di Piva purtroppo poi ha un altro grande difetto: è un film fiacchissimo. Non c’è vero pathos, non c’è tensione, non c’è modo di aderire emozionalmente a quel che si vede sullo schermo. Il che, per il genere, nonostante sia diluito nell’ironia, non è certo una carta a favore…

Voto Gabriele: 4

Vampires-poster_Vampires – di Vincent Lannoo (In Concorso)
Una troupe di un canale televisivo viene contattata da una famiglia di vampiri per realizzare un documentario sulla loro situazione. Dopo un paio di fallimenti che sono costati la vita ai giornalisti inviati sul posto, una troupe riesce finalmente a non farsi uccidere e ad entrare nella famiglia, composta da Georges e Bertha Saint-Germain e dai due figli…

Dopo L’ultimo esorcismo, ecco ancora un mockumentary, che però rilegge in maniera ironica delle figure leggendarie della cultura orrorifica: i vampiri, già visti a Torino nello spassoso Suck. Il belga Lannoo decide così di affrontare il finto documentario con ironia, ma anche con una certa intelligenza politica.

Quel che funziona a primo impatto di un film come Vampires sono certe trovate davvero simpatiche che hanno a che fare con i luoghi comuni sui vampiri, oppure alcuni comportamenti umani resi in modo vampiresco: c’è la scuola con i suoi film serali (per far ridere gli studenti si mettono su… film horror!), il corso che insegna a succhiare il sangue dal collo come i corsi di pronto soccorso, e via dicendo.

E poi c’è la lettura socio-politica, a partire dal fatto che vuole che i vampiri che non hanno figli non abbiano diritto ad una casa, ma siano costretti a vivere nelle cantine delle case di altre famiglie di vampiri. Per non parlare poi del discorso sulla sessualità, sulla pena di morte, sull’esilio, sulle leggi. Vampires si dimostra quindi un film tutt’altro che banale: soltanto che a volte dà l’impressione di girare un po’ a vuoto e di non colpire perfettamente il bersaglio, il che danneggia a tratti il ritmo complessivo.

Voto Gabriele: 6.5


Bande-annonce (Trailer) – VAMPIRES de Vincent LANNOO
Caricato da Marie-LFV. – Film, serie e spettacoli Tv

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