Niente Passengers per Gabriele Muccino: è saltato il blockbuster fantascientifico con Keanu Reeves protagonista
Doveva segnare il suo ritorno negli States, dopo i successi di pubblico ottenuti con La Ricerca della Felicità e Seven Pounds, ed invece niente, è tutto saltato. Rivelazione a sorpresa quella rilasciata ieri al quotidiano La Repubblica da Gabriele Muccino. Pronto ad uscire in Francia con il suo Baciami Ancora, il regista romano ha ammesso
Doveva segnare il suo ritorno negli States, dopo i successi di pubblico ottenuti con La Ricerca della Felicità e Seven Pounds, ed invece niente, è tutto saltato. Rivelazione a sorpresa quella rilasciata ieri al quotidiano La Repubblica da Gabriele Muccino. Pronto ad uscire in Francia con il suo Baciami Ancora, il regista romano ha ammesso di vivere un momento di difficoltà creativa e lavorativa.
“Sto vivendo quel momento di solitudine terribile di quando, uscito dallo stato di grazia di un film, mi chiedo “e ora?” Quale sarà il film con cui andare a dormire per un anno? E non ho la risposta. So solo che girerò in America ma non so cosa. È saltato il film con Keanu Reeves, una storia di fantascienza tipo “Solaris”, troppo costoso, non è il momento giusto. Ho altre due sceneggiature ma deciderò quando tornerò a Los Angeles dopo le feste”.
E’ così saltato l’ambizioso progetto fantascientifico che avrebbe visto Muccino esordire nel mondo degli effetti speciali. Doveva chiamarsi Passengers, una “love story ambientata nel futuro“, su una nave spaziale impegnata in un lunghissimo viaggio attraverso le galassie in direzione di un nuovo pianeta. Doveva, per l’appunto, visto che per ora non se ne farà più nulla. A tormentare il regista romano anche il rapporto con il fratello Silvio, a quanto pare da anni misteriosamente interrotto:
“Non lo vedo da tre anni, non risponde se cerco di contattarlo, non si fa vivo. Forse si trasforma ogni volta nei personaggi che interpreta e che lo fanno sentire distante dalla famiglia. O forse sta seguendo un suo percorso psicanalitico molto complesso. Non lo so. Capisco che il distacco da me, per via dello stesso lavoro, potrebbe significare “uccidere il padre”. Ma che da tre anni non chiami i genitori neanche per un “buon Natale” è davvero incomprensibile”.
Che il 2011 possa essere migliore del 2010 per Gabriele Muccino? Speriamo proprio di sì.