Jafar Panahi torna in carcere: l’Iran lo condanna a 6 anni di prigione e per 20 non potrà girare film
La news è di quelle che lasciano a bocca aperta. Jafar Panahi, uno dei registi iraniani più celebri ed acclamati del cinema persiano contemporaneo, è stato nuovamente arrestato in Iran e condannato a 6 anni di prigione. Ma non è tutto: per 20’anni il regista non potrà assolutamente scrivere sceneggiature e girare film. Il tutto
La news è di quelle che lasciano a bocca aperta. Jafar Panahi, uno dei registi iraniani più celebri ed acclamati del cinema persiano contemporaneo, è stato nuovamente arrestato in Iran e condannato a 6 anni di prigione. Ma non è tutto: per 20’anni il regista non potrà assolutamente scrivere sceneggiature e girare film. Il tutto è reso ancora più grave dal divieto di lasciare il paese in questo eterno lasso di tempo.
Le vicende riguardanti Panahi sono ormai note a tutti. Arrestato già l’estate del 2009 per aver partecipato alla commemorazione per Neda Agha Soltan, la giovane donna uccisa durante le proteste per le elezioni di giugno, il regista è poi stato nuovamente arrestato a marzo mentre girava un film a Teheran. Il mondo del cinema in toto si era mobilitato, ad iniziare dal Festival di Cannes, che virtualmente aveva messo il nome del regista fra i giurati della competizione ufficiale. Durante la conferenza stampa di Copia conforme del collega Kiarostami, proprio a Cannes, era stata data la notizia che Panahi aveva iniziato in carcere lo sciopero della fame.
Le lacrime di Juliette Binoche, protagonista del film, avevano fatto il giro del mondo. Anche durante la premiazione dell’attrice, che portava in mano un cartello col nome di Panahi, queste immagini avevano fatto nuovamente parlare del regista. Non si sa quanto ciò possa aver influito sulla liberazione del regista, avvenuta pochi giorni dopo il 25 maggio. Fatto sta che Jafar Panahi avrebbe dovuto essere uno dei giurati ufficiali del Festival di Berlino il prossimo febbraio, questa volta fisicamente presente per davvero, ma è stato nuovamente incarcerato dal regime di Ahmadinejad.
A settembre Panahi aveva presentato alla Mostra di Venezia il suo ultimo corto, The Accordion, il lavoro a cui aveva lavorato prima di essere arrestato a marzo. Ovviamente già in quel momento Panahi non poteva essere al Lido, costretto a non poter lasciare il suo paese.