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CineBlog e il meglio del 2005/06

E’ finita la stagione cinematografica del 2005/06. Una stagione che ci ha regalato sì le solite bufale riscaldate e le delusioni, ma che c’ha regalato anche dei signori film. E allora noi di CineBlog abbiamo deciso di stilare le nostre personali classifiche per quanto riguarda il periodo che va da agosto 2005 a luglio 2006.

31 Luglio 2006 17:22


E’ finita la stagione cinematografica del 2005/06. Una stagione che ci ha regalato sì le solite bufale riscaldate e le delusioni, ma che c’ha regalato anche dei signori film. E allora noi di CineBlog abbiamo deciso di stilare le nostre personali classifiche per quanto riguarda il periodo che va da agosto 2005 a luglio 2006.
Presenti in tutte le nostre classifiche (che classifiche in realtà non sono, in quanto i film sono in ordine rigorosamente sparso) due veri gioiellini, apprezzatissimi giustamente da critica e pubblico, quali La sposa cadavere e Match Point: non abbiamo proprio resistito all’ennesimo colpaccio di quel geniale autore dark e gotico, e allo stesso tempo così dolce e amaro, quale Burton, e non abbiamo resistito neanche all’eleganza e alla cattiveria di questo nuovo Allen.
Alla fine di ogni personale classifica, ognuno di noi vi dà un personale consiglio, per quanto riguarda un film che abbiamo particolarmente gradito: Carla si butta su Soy Cuba, Natalie su Les amants reguliers (a quando il dvd?) e io su La casa del diavolo.
Cliccate su continua e leggete i titoli che abbiamo preferito, e usate pure queste classifiche come “promemoria” per i film che vi siete persi al cinema quest’anno cinematografico. E tenete d’occhio CineBlog durante agosto, mi raccomando…!

Il 2005/06 di Carla
Arrivederci amore ciao: il cinema italiano si fa noir e diventa cattivo così come la canzone di Caterina Caselli si trasforma in nenia di morte. Una sorpresa.
H2Odio: Infascelli non ha paura di osare e di sorprendere perché l’horror italiano non è morto. E’ solo diverso.
La fabbrica di cioccolato: riportare Willy Wonka sullo schermo era da pazzi. Eppure… può un film essere cinico e cioccoloso? Magnifico Depp.
Madagascar: allegro, colorato, spensierato, danzerino. Una botta di vita con un gruppo di animali fantastici e quattro pinguini da Oscar.
Match Point: uno dei migliori Allen degli ultimi anni. Coinvolgente, cinico, spiazzante.
Ogni cosa è illuminata: un film tenerissimo e intelligente che riesce a farti ridere, piangere, sorprendere, pensare. Personaggi che ti rimangono dentro.
La sposa cadavere: come potevo escluderlo dalla lista? Poetico e macabro, grottesco e divertente. Burton torna alla stop-motion in grandissima forma.
Terkel: il film d’animazione più cattivo dell’anno. Aggiungete citazioni cinematografiche a raffica, personaggi strampalati e il doppiaggio (più canzoni) di Elio e le Storie Tese. Che volere di più?
V per Vendetta: Un grande, potente, forte film politico. Emozionante, persino commovente. Magnifico Hugo Weaving, nonostante la maschera.
Wallace & Gromit: La maledizione del coniglio mannaro: torna la plastilina della Aardman e si prende un altro Oscar. Meritatissimo. Un film con umorismo intelligente, mai volgare, mai banale. Gromit rimane il mio cane “animato” del cuore.
Consigliato da Carla: Soy Cuba
Ho già parlato di Soy Cuba nel CineBlog, tempo fa. Probabilmente per me la migliore sorpresa dell’anno, uno di quei film che guardi ad occhi aperti; per le inquadrature, per quegli arditi piani sequenza (l’incipit de L’infernale Quinlan di Orson Welles al confronto è una bazzecola), per quella fotografia. Un film difficile da digerire, vuoi per i sottotitoli, vuoi per la lunghezza (141 minuti), vuoi per questa strana commistione Cuba-Russia ma se riesce ad entrarti dentro non ti esce più. Da vedere possibilmente con il documentario Il mammuth siberiano.

Il 2005/06 di Gabriele
Match Point: grande cinismo, e una tensione che sale a livello esponenziale, fino ad un finale stupendo. Scelto per la sua capacità di descrivere un’ascesa sociale incredibile e tesa, per i suoi attori, per la sua regia elegantissima e di classe.
La sposa cadavere: ci voleva Burton per urlare che anche l’Aldilà è meglio del nostro mondo grigio e corrotto. Ci voleva la Sposa per riportarci bambini, e per un’oretta e mezza farci sognare in modo puro. Burton inimitabile.
I segreti di Brokeback Mountain: ambientazione western, tempi azzeccatissimi e silenzi dolci. Parole, messaggi, e una grande tristezza. Ang Lee è coraggioso, e i due cowboy irresistibili. Scelto per la sua unicità.
Wallace & Gromit: La maledizione del coniglio mannaro: per il divertimento alle stelle, per i suoi personaggi carinissimi, per le sue esilaranti citazioni, per i suoi colori, per la sua simpatia, per l’avermi sorpreso.
Il caimano: ha un mix di divertimento, paura e follia da far rimanere stupefatti. Moretti dipinge l’Italietta in modo pungente ma veritiero, con un grandissimo amore per il cinema, urlandoci il suo amore per i giusti valori.
Volver: per le sue donne, per gli splendidi ritratti femminili, per Carmen Maura, per Pedro che è sempre Pedro, per la meravigliosa Penelope Cruz che è davvero emozionante, per questo cinema da salvaguardare.
La fabbrica di cioccolato: e Burton colpì due volte. Una fabbrica magnifica, piena di trovate geniali, di colori e dolci acidi, di Oompa Loompa, di nostalgia e malinconia. E un nuovo freak da amare, che ha il volto inquietante, ancora una volta, di Depp.
A History of Violence: Cronenberg se la prende con l’America, ma continua per la sua strada e continua il suo personale discorso. Sull’uomo e sulla violenza. Sul passato che ritorna, sull’autodistruzione, sulla realtà che non è mai una sola.
Manderlay: Von Trier ritorna a provocare: i suoi nuovi temi sono la schiavitù, il razzismo e la democrazia. E il filo che li tiene collegati. Meno ispirato di Dogville, ma sempre grande.
Transamerica: per il suo essere originale, per la sua capacità di coinvolgere emotivomante con una storia “scomoda”, per la sua capacità di divertire e far riflettere, per la bravissima Huffman (meritava l’Oscar), per Zegers.
Consigliato da Gabriele: La casa del diavolo
Mix di generi tra i più felici visti ultimamente al cinema, il nuovo film di Zombie è la versione splatter e ancor più sporca di Cuore selvaggio. Tra il pulp, la commedia, il western e il puro horror, uno dei migliori film dell’orrore degli ultimi anni: perché va oltre al genere, molto oltre. Cinema horror validissimo, pauroso, divertente, emozionante, con i controc******i.

Il 2005/06 di Natalie
Good night and good luck: maccartismo e caccia alle streghe in un’ambientazione senza tempo; Clooney dimostra di valere alla regia.
L’enfant: cineverità per la telecamera a spalla dei Dardenne, quando il confine tra cinema e documentario si fa labile. Ma chi è il vero enfant?
Il diamante bianco: mai un documentario mi ha emozionato cosi tanto. Di un tatto e una forza visiva preziosa. L’uomo sogna di volare…E noi voliamo sulle ali del diamante bianco..
Il castello errante di Howl: non è il Miyazaki che mi fece impazzire con La città incantata. Ma è un bellissimo film. Ambientazione decisamente europea in un’epoca indefinita in cui la tecnologia si fonde con la magia, i costumi dei personaggi in stile. Inconfondibile il tocco di un maestro che emoziona ma farebbe meglio a non emulare i precendenti lungometraggi cosi ben riusciti.
Lady Vendetta: la vendetta si fa donna, unghie artigli ed eleganza, non ai livelli del mastodontico Old boy ma splendido.
Match Point: cinico, irriverente, sconvolgente, bellissimo. Gioiellino di un genio come Allen che si spera continui a regalarci film di questo calibro.
La sposa cadavere: Tim Burton non fallisce e regala uno dei più bei film della passata stagione cinematografica. Un po’ retrò, un po’ omaggio ai suoi stessi film, incantevole la sua follia..
I segreti di Brokeback Mountain: criticato, contestato e coraggioso. Intenso e commovente, bravissimi i protagonisti e bravo Ang Lee per l’audacia.
Il caimano: Moretti si trasforma nel caimano. Moretti è il caimano. Il caimano è ognuno di noi. In tempi di “guerra” in Italia, un film che fa riflettere e riflette. Diverte e affascina. Lunga vita a Nanni!
Volver: tornano le donne, cosi “dolcemente complicate”, così almodovariane, ma anche no. Così leggere, così formose, così paesane. Così splendide e vere. Dal lasciare col fiato sospeso. Da ricordare con orgoglio. Da narrare sullo schermo come solo Pedro poteva riuscire a fare. Un omaggio al gentil sesso, che è tutto tranne che fragile…
Consigliato da Natalie: Les amants reguliers
Anni luce da Dreamers di Bertolucci e i tono appensantiti e accesi. Qui tutto è narrato, dai gesti, dalla poetica dalle immagini. Dagli sguardi e le grida soffocate rivolte verso la cinepresa. Cosi nouvelle vague da sembrare perfettamente degli anni ’60. Ottimi fotografia, l’ambientazione, i dialoghi. Amore sussurrato, avvincente. Di una drammaticità estrema che ti resta addosso anche dopo diverse visioni. Incredibilmente bello. Un capolavoro…

Il 2005/2006 di Chiara:
La sposa cadavere perché si ha sempre bisogno di favole e quelle di Burton sono le migliori.
Lady Vendetta perché come capitolo finale di una trilogia non si poteva ottenere di meglio… chi aveva chiesto di raggiungere i livelli di Old Boy? Ogni opera d’arte ha una sua vita e una sua ragione d’essere.
V for Vendetta per il lirismo della teatralità… anche se pecca di alcuni difetti di forma.
Memorie di una Geisha per la finezza dei dettagli.
Bittersweet life perché è frizzante, intelligente quando non geniale… e film così ne sono usciti davvero pochi nel 2005-2006 (ma io adoro il cinema coreano e potrei essere troppo di parte!).

Consiglio Danny the Dog, perché è un film crudele, “bastardo”… ma lo consiglio solo perché chi non l’abbia visto si fermi a 10 minuti dalla fine. Avrà così visto uno dei film più belli di tutto il 2005. Ripeto,
cancellate il finale… il resto è pura goduria che lascia senza fiato e regala emozioni forti, tangibili.