Giancarlo Galan contro il Festival di Roma: è ancora guerra tra la Capitale e Venezia
Sono passati ormai quasi sei anni dalla nascita del Festival Internazionale del Film di Roma. Nata come Festa e trasformatasi in Festival, la manifestazione è stata al centro di mille polemiche politiche, sgonfiatesi negli ultimi anni. Fino al cambio di guardia al Ministero dei Beni Culturali. Via l’inesistente Sandro Bondi, è arrivato l’ex Ministero dell’Agricoltura,
Sono passati ormai quasi sei anni dalla nascita del Festival Internazionale del Film di Roma. Nata come Festa e trasformatasi in Festival, la manifestazione è stata al centro di mille polemiche politiche, sgonfiatesi negli ultimi anni. Fino al cambio di guardia al Ministero dei Beni Culturali. Via l’inesistente Sandro Bondi, è arrivato l’ex Ministero dell’Agricoltura, Giancarlo Galan. Neanche insediatosi, Galan, ex Governatore del Veneto, ha ritirato fuori l’ormai vecchia e sinceramente ridicola querelle.
Secondo Galan due rassegne sarebbero troppe. Meglio potenziarne una, puntando sulla più “antica”, quella di Venezia, e lasciando andare quella capitolina. Come se in Italia esistessero solo due ‘rassegne’, dimenticando Torino. Come se il Festival di Roma non venisse finanziato per buona parte da sponsor privati, e non dallo Stato. Immediata la replica di Gianni Alemanno, Sindaco di Roma una volta contrario al Festival, quando era all’opposizione e al Campidoglio sedeva Walter Veltroni, ma ora suo strenuo difensore: “Il Festival internazionale del film di Roma non si tocca“.
Dopo quasi 6 anni, siamo ancora qui a discutere del Festival capitolino, con un Ministero a pezzi, un mondo della cultura distrutto da un predecessore fantasma e un Fus reintegrato a furor di popolo facendo leva sulle tasche degli italiani, aumentando di 2 centesimi l’accise della benzina ed eliminando l’atroce tassa di un euro sui ticket d’ingresso in sala. Sapete come si commenterebbe a Roma un’uscita come quella di Galan? “La stanno a buttà in caciara“. Vuoi vedere la Luna? E io ti obbligo a soffermarti sul dito che la sta indicando.