L’ultimo dei templari – La recensione in anteprima
La recensione in anteprima di “L’ultimo dei templari”, leggila su Cineblog!
L’ultimo dei Templari (Season of the Witch) regia di Dominic Sena, con Nicolas Cage, Ron Perlman, Stephen Campbell Moore, Claire Foy, Stephen Graham, Ulrich Thomsen, Robert Sheehan, Christopher Lee, Peter Linka, Matt Devere, Nick Thomas-Webster.
In un medioevo che ci riporta al tempo delle crociate, due cavalieri che hanno fatto voto di proteggere la religione cristiana dagli infedeli scelgono di disertare quando si rendono conto che sono troppi gli innocenti che cadono sotto l’ombra delle croce. Nel viaggio di ritorno dalla Terra Santa, i due cavalieri si imbattono in una epidemia di pestilenza tanto devastante da sembrare opera di una strega. Almeno questa è la giustificazione che i vegliardi della Chiesa danno di tanta violenza. Accusati di tradimento, l’unica via di salvezza per i cavalieri è quella di scortare una donna accusata di essere la strega a causa di tutto questo dolore verso una città dove alcuni monaci dovranno compiere un rituale per liberare la regione dal sortilegio maligno. Nessuno può immaginare che un pericolo ben più grande si nasconde nell’anima e nel corpo della ragazza.
Spiace dover ribadire per l’ennesima volta lo stesso concetto, ci troviamo di nuovo alle prese con un titolo di un film spiega il livello di considerazione che un certo tipo di distribuzione, in Italia, ha del suo pubblico. Season of the Witch (letteralmente La stagione della strega) misteriosamente viene tradotto come L’ultimo dei Templari, cercando un disperato traino a un Nicolas Cage nella sua versione alla Indiana Jones del modesto successo de Il mistero dei Templari (unica giustificazione plausibile per un film in cui l’ordine religioso/cavalleresco non viene nemmeno citato).
Nicolas Cage, lontano dalle sue prestazioni attoriali da Oscar, pare aver preso gusto nell’interpretare film dal tema demoniaco dopo le diaboliche sgommate di Drive Angry. Dominato dai colori desaturati di paesaggi aridi e rocciosi, impreziosito da un’estetica visiva che riporta alla mente la mano di Zack Snyder e arricchito da casuali citazioni bibliche in latino, il film di Dominic Sena (autore di gioielli come Fuori in 60 secondi, Codice: Swordfish e Whiteout) è poco di più che l’ennesimo horror diabolico che attinge nell’immaginario medioevale per calcare la mano sul concetto di superstizione religiosa.
Tra scene di massa in cui appare evidente l’uso di software che moltiplicano le folle e location lugubri scovate negli anfratti più remoti dell’Ungheria, il film si sviluppa come un atipico road movie in cui i due Crociati devono condurre la presunta strega verso un convento in una città nascosta da una foresta inaccessibile. Lo sviluppo narrativo procede con un ritmo estremamente blando, senza colpi di scena capaci di sorprendere lo spettatore (errore più grave per un film di questo genere). Nemmeno i due protagonisti brillano per le loro interpretazioni: Nicolas Cage, da un’improbabile acconciatura giallo paglierino, non cambia espressione nemmeno davanti ai demoni dell’inferno, mentre Ron Pearlman dal Salvatore de Il nome della rosa è un imperativo omnipresente in ogni film che abbia tra i protagonisti un monaco medioevale.
Curiosamente il film è pervaso da una forte vena anticlericale e di polemica nei confronti dell’utilizzo della forza da parte della Chiesa, sia nel momento in cui il protagonista ha la sua epifania e decide di abbandonare il voto fatto sia nelle parole della strega indemoniata dove si rimarca il fatto che sia proprio le istituzioni ecclesiastiche ad essere responsabili di tanto male imputato invece ai nemici della fede. Un tema non del tutto scontato per un film che non ambisce certo a rinverdire i fasti iconoclasti di Bergman.
L’ultimo dei Templari uscirà nei cinema mercoledì 15 giugno 2011. Qui potete vedere il trailer italiano.
Voto Carlo 4,5
Voto Carla: 4