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3 days to kill: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Leggiamo insieme le recensioni Americane e Italiane del thriller “3 days to kill” interpretato da Kevin Costner

di carla
pubblicato 9 Giugno 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 01:05

E’ uscito il 5 giugno il thriller 3 days to kill di McG con Kevin Costner, Amber Heard, Hailee Steinfeld, Connie Nielsen, Tómas Lemarquis, Richard Sammel, Marc Andréoni, Bruno Ricci, Jonas Bloquet, Eriq Ebouaney, Big John. Dopo aver letto la nostra recensione, ecco che oggi diamo un’occhiata ai commenti dei critici Americani e Italiani. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale dei voti positivi è del 33%. Ops. Voi l’avete visto? Qual è il vostro giudizio?

Richard Roeper – Richard Roeper.com: Pura spazzatura ma è divertente come l’inferno. Voto: 3/5

Tom Long – Detroit News: Basta sedersi e divertirsi. Voto: B-

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: E’ il dilemma moderno: come conciliare il lavoro con la famiglia, e avere ancora tempo per condividere un pasto con la moglie e la figlia. Voto: 2.5 / 4

Moira MacDonald – Seattle Times: sembra non sapere di cosa si tratta; sono tre film non-proprio-buoni, tutto in uno. Voto: 2/4

Scott Bowles – USA Today: non sa decidersi se si tratta di un thriller, commedia o un film buonista per famiglie. Voto: 1.5 / 4

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: è come un brutto film d’azione alla Liam Neeson incrociato con una peggiore sitcom americana, ed è un casino. Voto: 1.5 / 4

Joe Neumaier – New York Daily News: Kevin Costner sembra annoiato. Voto: 1/5

Todd Gilchrist – TheWrap: McG cerca di fare due cose in una volta – un film d’azione e una commedia domestica – ma non ci riesce.

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Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Del francese Luc Besson – produttore, regista, sceneggiatore impostosi sulla scena internazionale – conosciamo la divertita ironia con cui ama imbastire vicende che non stanno né in cielo né in terra. Tuttavia 3 Days to Kill (diretto, su copione di Besson, dal professionale McG) quanto a plausibilità supera ogni aspettativa (…) La sconcertante miscela si regge in piedi sul carisma di Costner, il quale alla vigilia dei 60, voce arrochita e viso dolcemente segnato, regala a Ethan il fascino e la limpidezza di sguardo che gli sono propri.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Tra una corsa parigina in auto contro ogni codice della strada e qualche bon ton sentimentali familiare per ingraziarsi l’adolescente e il suo amichetto e farle venire l’edipo in ritardo, Costner se la cava ancora bene pure con un pizzico, forse involontario, di humor da ex cowboy.

Francesco Alò – Il Messaggero: Bel cast con Kostner sornione al punto giusto nel ruolo di star recuperata a un passo dall’oblio (come accadde al Neeson del superiore “bessoniano” Io vi troverò). La rottamazione per lui è rimandata.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Alle fine è proprio la vena comica la più riuscita. Il thriller è imbarazzante, ma ci si può passare sopra. Si è visto di peggio e senza prendersi volutamente in giro.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Tra uno spot del tonno e un altro, Kevin Costner torna sul grande schermo con un film che assembla il repertorio della spystory con quello della commedia familiare. (…) Cosceneggiato dal regista e produttore Luc Besson, assieme ai generi il film mischia anche i toni del racconto: sequenze d’azione (scazzottate, inseguimenti d’auto, esplosioni) si alternano con scene a vocazione umoristica. Se è vero che così ciascuno può gustarsi le parti che preferisce, l’amalgama non si può dire troppo riuscito.