Space Pirate Captain Harlock: la colonna sonora risplende di luce a amore
Viaggio musicale nello spazio di Harlock, con la colonna sonora dei ricordi e quella del nuovo lungometraggio in CG Space Pirate Captain Harlock.
Quando penso a Captain Harlock o accarezzo il ricordo delle avventure spaziali intraprese da bambina con il modellino Flexy della Ceppi Ratti, la colonna sonora dei miei amarcord suona a ritmo con il fruscio del mantello nero come la notte e quella bandiera piratesca che ha conquistato anche Venezia 2013, mentre il tempo ha quasi cancellato le mie stonate esibizioni canore della sigla televisiva cantata da I Corsari delle Stelle negli anni ’80.
Aspettando il lungometraggio in CG Space Pirate Captain Harlock diretto diretto da Shinji Aramaki, visto e acclamato a Venezia 2013, nelle sale giapponese dal 7 settembre, nelle nostre sale solo dal 1 gennaio 2014, quando lo avremo già visto tutti in lingua originale con i sottotitoli in tutte le lingue umane e aliene, possiamo però concederci un viaggio musicale al ritmo con i primi brani della nuova colonna sonora, con le musiche di Tetsuya Takahash e il sound di Koji Kasamatsu.
Un viaggio al ritmo di “Be the light”, brano già edito e in tour con “Jinsei x Boku =” (??×?= Jinsei Kakete Boku wa), il sesto album degli giapponesi One Ok Rock, e dei giovanissimi Taka (cantante), Toru (chitarrista), Tomoya (batterista) e Ryota (bassista) che non hanno tardato a conquistare il pubblico dei fan italiani ‘più giovani’ del capitano, con la sua speranza di ‘portare al luce in molti cuori’.
“We made this song to express how we feel as musicians and individuals about tragic events happening around the world that are beyond the power of human control. We sincerely hope that the fusion of our music with this movie will turn the darkness in the hearts of many to light — in a way that ONE OK ROCK cannot accomplish on its own.”
Di certo la splendida cartolina con il volto di Harlock che potete sbirciare on line, prodotta dalla Tsutaya Records in edizione limitata e distribuita in regalo, ha portato sfolgorio nello sguardo di parecchi fan del gruppo e del film.
Luce a amore, che arriva sulle note de “L’amour dans ton coeur” cantata da Tokiko Kato (video di apertura), artista con più di 70 album e numerose canzoni di successo nel suo curriculum, Cavaliere della dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese nel 1992, nonché voce di Madame Gina per il Porco Rosso (???, Kurenai no Buta, 1992) del grande Hayao Miyazaki che proprio a Venezia ci ha deliziato con l’anteprima di The Wind Rises; e trafitto l’anima con la notizia del suo ritiro.
Con la colonna sonora targata Universal Music Japan, ormai imminente anche per la distribuzione interazionale, consiglio ai fan più giovani anche un ritorno alle origini con la colonna sonora originale composta da Seiji Yokoyama e quella italiana, scritta nel 1979 da Luigi Albertelli (testo) e Vince Tempera (musica), interpretata da La banda dei bucanieri della Rai, gli stessi che hanno cantato le sigle di Remì o Hello! Spank. Un brano pubblicato dalla Cetra nel 1979, con il 45 giri (di Albertelli/De Luca), pubblicizzato da Tadini andando in Tv vestito da Harlock, con la band a tema piratesco.
Un viaggio partito con il Captain Harlock creato dal maestro Leiji Matsumoto, a Venezia 70 con divisa e bandiera da pirata, impreziosita da un tocco di nostalgia prodotta da quella parola onomatopeica che viaggia nello spazio dell’immaginario di molti di noi da allora.
“Harlock è il personaggio più antico che abbia mai creato, mi è venuto in testa poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, ascoltando i racconti di mio padre. La parola Harlock, così onomatopeica, mi rimbombava nella mente, non so nemmeno io perché. Ero bambino e immaginavo questo personaggio che ha varcato i sette mari ed è in grado di pilotare nello spazio e aiutare l’umanità contro problemi come il riscaldamento globale e l’invecchiamento del mondo. Sono felice di poterlo vedere in cgi, con le tecniche di oggi. E’ fantastico, immagino quanto tempo e quante persone ci sarebbero voluti per raggiungere questo risultato senza il computer. Sia chiaro che non mi sento finito: la mia mente è ancora ricca di storie da raccontare e voglio continuare tenacemente a farlo. Ho visto tanto nel mondo, mio fratello è un ingegnere che si occupa di satelliti artificiali, mio padre era un pilota, nel mondo ci sono le lucciole, le barche, la luna, c’è molto da raccontare. Non credo sia necessario far ripartire il mondo, ma bisogna anche avere il coraggio di fermarsi a piangere, soprattutto i giovani: non è una vergogna. Bisogna piangere e andare avanti dandoci dentro”.
Voi siete pronti a salire a bordo, e avere il coraggio di piangere per cambiare il mondo?