Missione di Pace – Recensione in anteprima
Surreale, onirico e caricaturale, arriva sugli schermi Missione di Pace; con un Che Guevara molto particolare…Leggete su Cineblog la recensione in anteprima!
Il Capitano Sandro Vinciguerra è un autoritario ufficiale dell’esercito. Suo figlio Giacomo è un estremista del pacifismo, idealista confuso e spesso causa di gravi imbarazzi per il genitore, al quale tenta in ogni modo di rovinare la carriera. I due, ovviamente, non si sopportano e da anni si fanno la guerra fra le mura domestiche. Quando Giacomo – partito con l’intento di piantumare un abete della pace, ma rimasto appiedato e disperso nei boschi – arriva nel campo militare (situato nel corridoio di Grz, non-luogo situato in una sperduta quanto immaginaria regione balcanica) dove il padre lavora in una missione di pace, è come un virus che porta scompiglio. Distrugge tutto ciò che suo padre costruisce, ostacola la missione e fa crollare la sua autorità. Il manipolo di soldati male in arnese al comando di Vinciguerra, sorta di Armata Brancaleone dei nostri tempi, non sa nemmeno cosa sia una vera missione militare. Quando verrà loro affitato il compito top secret di scovare ed arrestare il pericolosissimo criminale di guerra Radovan Pavlevic, che secondo le dicerie popolari mangerebbe il cuore degli orsi ancora vivi, si troveranno del tutto impreparati.
Opera prima di Francesco Lagi, film di chiusura fuori concorso della Settimana Internazionale della Critica alla 68a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Missione di Pace è un film imperfetto. E’ un’opera d’esordio ancora troppo acerba, realizzata con pochi mezzi, che scivola su qualche faciloneria di sceneggiatura. D’altro canto è in film originale, una boccata d’aria fresca nel panorama di un cinema italiano sempre troppo uguale a sè stesso. Onirico, farsesco, stralunato e surreale, non prende niente sul serio e gioca con temi seri e citazioni cinefile più o meno esplicite. I (pochi) giornalisti che lo hanno visto a Venezia lo hanno promosso a pieni voti (Missione di Pace ha anche ricevuto il premio Say Yes, per il sostegno al cinema indipendente) ora tocca al grande pubblico decretarne il successo o la disfatta (con qualche difficoltà, poichè sarà distribuito in sole 30 sale).
Abbandonate la vostra parte razionale fuori dalla sala e lasciatevi coinvolgere dalle atmosfere grottesche e dal clima goliardico che permeano l’intera surreale vicenda. Il cast, a partire dal sempre bravo Silvio Orlando (che nella vita reale è lo zio di Francesco Brandi, suo figlio sullo schermo) con quel suo sguardo perennemente malinconico e disorientato; è azzeccato ed è facilmente percepibile da parte del pubblico il divertimento degli attori sul set. Alba Rohrwacher, che siamo abituati a vedere costretta in seriosissimi ruoli drammatici, si lascia finalmente andare dando vita ad una soldatessa molto particolare; e anche Filippo Timi mette finalmente in luce il proprio talento comico, vestendo i panni di un Ernesto Che Guevara più interessato ai tramezzini al prosciutto ed alle trasmissioni televisive che alla rivoluzione. Azzeccata anche la scelta del commento musicale ‘dal vivo’ con il cantante Bugo che, in compagnia della propria chitarra, spesso è presente nel contesto dell’azione come il gallo menestrello del Robin Hood disneyano.
Voto Simona: 6/7
Nei cinema da venerdì 28 ottobre
Missione di Pace (id., commedia, Italia 2011) Regia di Francesco Lagi, con Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Francesco Brandi, Filippo Timi, Tommaso Ragno, Antonella Attili, Stefano Rota, Ivo Ban, Francesco Colella, Bozidar Smiljanic, Frank Crudele.