Oscar 2014: i film italiani candidabili
Candidabili anche Miele di Valeria Golino e Razza bastarda di Alessandro Gassman. È dal 2006 con La Bestia nel Cuore che l’italia non riesce a raggiungere la top 5 five dei candidati al Miglior Film Straniero.
Il 25 settembre verrà finalmente annunciato quali dei film autocandidatisi ai prossimi Oscar saranno effettivamente in concorso. La candidatura a Miglior Film Straniero manca al nostro paese da ben quasi 8 anni, quando la Comencini presentò nel 2006 La bestia nel cuore. Le candidature hanno riguardato film italiani distribuiti sul territorio nazionale tra il 1 ottobre 2012 e il 30 settembre 2013 e tra i nomi di spicco troviamo, ovviamente, La grande bellezza, l’ultimo celebratissimo lavoro di Paolo Sorrentino.
Le autocandidature saranno esaminate dalla Commissione di Selezione istituita presso l’Anica, su incarico dell’Academy Award e oltre al film con Toni Servillo, altri nomi importanti si sono candidati per volare a Hollywood (la cerimonia si svolgerà il 2 marzo 2014): Miele di Valeria Golino, Razza bastarda di Alessandro Gassman; Salvo di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia; Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi e Viva la libertà di Roberto Andò e Midway tra la vita e la morte di John Real.
Complessivamente alcune candidature risultato plausibilissime e se Sorrentino o la Golino arrivassero in finale, non ci sarebbe nulla di strano. Su altri titoli (autocandidatisi, ribadiamolo) sorgono alcune perplessità: l’horror Midway – Tra la vita e la morte, del siciliano Giovanni Marzagalli (aka John Real) non appare né più né meno che un classico thriller di buon ritmo e suspance discreta, ma senza troppi meriti ulteriori. Interessante la scelta di Razzabastarda, scritto, diretto e interpretato da Alesandro Gassman: un film in bianco e nero, con tematiche attuali e drammatiche e una denuncia di fondo sicuramente importante ma che forse rimane più nelle intenzioni che mel risultato finale.
Per quanto riguarda i rimanenti, Salvo, con il sempre maiuscolo Luigi Lo Cascio, potrebbe avere buone chance: in primis è un bel film, inoltre cavalca ancora un filone sempre attuale, quello della mafia e di un Sud far west sul quale è fin troppo facile fare moralismi. Ma che al cinema funziona bene. Viva la libertà, di Roberto Andò, è una bella commedia con Toni Servillo e Valerio Mastandrea, ma al di là dell’intento polemico, della bravura del protagonista e del divertente (e già visto) equivoco dello scambio di persona, non lascia spazio a grandi pretese artistiche. Lo stesso dicasi per Viaggio sola, film sul nomadismo sentimentale di una complessa Margherita Buy che seppur riuscendo a uscire dai cliché della commedia romantica, si fonda comunque su altri luoghi comuni tipici della nostra società: insoddisfazione, solitudine, inquietudine, desideri inappagati. Secondo voi chi dovrebbe essere a rappresentare l’Italia agli Oscar?