I Minions al cinema
Come accade spesso nel cinema animato, le spalle comiche rubano la scena ai protagonisti principali ritagliandosi una notorietà che va oltre il film stesso. Prima erano Scrat ne “L’era glaciale” e i pinguini di “Madagascar”, oggi invece ci sono i Minions, l’orda “gialla” e operaia di “Cattivissimo Me”. In occasione dell’uscita in sala del secondo capitolo, cineblog dedica agli amati piccoletti una gallery esclusiva di vignette tutte rigorosamente cinefile. Naturalmente da gustare al grido di “Banana”!
Se provassimo per gioco a sintetizzare in una sola frase la trama del primo “Cattivissimo me” verrebbe fuori più o meno “scienziato supercattivo progetta di rubare la luna, fin quando l’incontro con tre orfanelle ne scombinerà i piani, facendogli sconfiggere un altro supercattivo e portando l’affetto nella sua vita”. Economia di linguaggio a parte, la sostanza della storia resta tutta e, almeno in apparenza, alle vicende di Gru e delle tre sorelle Margot, Edith e Agnes non sembra mancare nulla .
O Quasi. Perché a mancare sono proprio loro, quei piccoli non protagonisti gialli che qualsiasi sinossi potrebbe sì escludere facilmente, ma la cui assenza renderebbe “Cattivissimo me” un film d’animazione più anonimo e assai meno memorabile. Parliamo dei Minions, creaturine tuttofare fedeli alla causa dello scienziato Gru e sua indispensabile forza lavoro “gialla” dalla mise inconfondibile: salopette di jeans, lenti da lavoro multifocali e stivali d’ordinanza.
Spalle improbabili del cattivo protagonista (e nello spin-off in uscita nel 2015 potremo assistere anche alle loro “origins” al fianco di altri bad guy) sono esserini a(ma)bili e al tempo stesso imbranati, lavoratori zelanti eppure facilmente inclini alla farsa, capaci tanto di adoperare armi quanto di lasciarsi andare a tenerezze infantili. E ovviamente sono tanti, tantissimi. Sarà per via di queste peculiarità, talune perfino in antitesi fra loro e ben concentrate in un irresistibile formato “fustino”, che ce ne eravamo letteralmente innamorati ai tempi del primo “Cattivissimo Me”.
A distanza di tre anni il mondo è letteralmente impazzito per loro e la febbre gialla contagia tutti, Italia compresa, almeno sin da quando questa estate tutte le sale cinematografiche hanno fatto bella mostra di banner e cartonati raffiguranti l’orda gialla coi suoi occhietti vivi e vagamente folli. Potenza dei non protagonisti animati. Da sempre infatti ci affascinano quanto (e spesso anche più) degli stessi personaggi principali, ingannando il pubblico circa la loro funzione di semplice “raccordo” nell’economia delle storie, laddove talvolta rappresentano il motivo più convincente per tornare al cinema a vedere i capitoli due e tre dei tanti franchising animati.
Pensiamo a Scrat, scoiattolo ipertiroideo e in preda ad esaurimento nervoso per una ghianda inseguita nell’arco di quattro (ad oggi) ere glaciali. Nato come mera divagazione comica di chiara matrice “Looney toones”, è diventato un collante indispensabile per le vicende di mammut, tigri e bradipi vari. Vederlo sfidare ogni legge conosciuta della fisica e della biologia pur di agguantare la sua preda inanimata è una di quelle ricreazioni mentali irrinunciabili, in nome della quale siamo disposti a digerire anche tutte le ovvietà dei sequel del primo, bellissimo, capitolo.
Poi ci sono gli irregimentati e serissimi pinguini di Madagascar, acquatici agenti segreti che farebbero invidia persino all’agente “Q” per le incredibili diavolerie che riescono ad assemblare dal nulla ad ogni nuovo capitolo. Se 007 fosse un cartoon “M” li assolderebbe senza riserve al fianco della spia british con conseguenze a dir poco devastanti (ed esilaranti).
E si potrebbe continuare ancora con carrellate lunghissime di “spalle” (non solo comiche) ben più interessanti degli eroi principali (la Disney, in tal senso, ha fatto scuola sin dalle origini del cinema classico). Comprimari animati impegnati a “rubare” disinvoltamente la scena alle star protagoniste per ritagliarsi un posto nella storia del cinema e, s’intende, per vendere qualche pugno di gadget in più. E mai come in “Cattivissimo me” il merchandising giallo è stato un buonissimo affare a giudicare.
Poteva quindi la sensibilità di ogni internauta restare indifferente a una simile “classe operaia” al soldo del “cattivissimo” Gru? Niente affatto. Ed ecco quindi proliferare parodie (esistono anche in versione “simpsoniana”), appropriazioni cinematografiche più o meno indebite (perfino “Up!” trasformato prontamente in “Down”), citazioni varie, palloni aerostatici e app per cellulari, tutte in tema sfacciatamente “Minions”e alle quali il sottoscritto si unisce attraverso questa piccola e personale gallery rigorosamente cinefila. Una goccia nell’oceano fra le centinaia di variazioni sul tema che proliferano già sul web, ma anche un divertito contributo alla causa “gialla”da parte della redazione di cineblog. Unitevi anche voi cari lettori, naturalmente al grido di “Banana!!!”