Torino 2011: Attack the Block di Joe Cornish – la recensione in anteprima
Una gang di ragazzini e un meteorite misterioso: Attack The Block conquista il Torino Film Festival 2011
Londra. In un quartiere popolare, mentre una gang composta da cinque giovanissimi incappucciati sta derubando l’infermiera Sam, un meteorite si schianta su un’automobile. Ne emerge una piccola creatura, che i teppisti eliminano senza pensarci troppo. Ma è solo l’inizio di una vera e propria invasione, guidata da grossi alieni che vogliono vendicare il loro compagno ucciso. La zona diventa così un campo di battaglia, e il gruppo di ragazzini è l’unica speranza per i suoi abitanti.
Ci sono film che sono destinati a diventare cult in poco tempo, per l’unione tra le qualità del prodotto e la reazione di una fetta di pubblico che ne diviene subito “fan”. Nell’era di Internet e dei forum, i cult viaggiano alla velocità della luce: e Attack the Block è già, proprio per tutti questi motivi, un film di culto che sarebbe stato un peccato non vedere in sala qui in Italia. Come è successo troppo spesso con alcuni veri cult, anche inglesi, in questi anni.
Debutto alla regia di Joe Cornish, popolare comico televisivo e radiofonico britannico, e prodotto da Edgar Wright, suo grande amico, Attack the Block è un film imperdibile per vari motivi. Innanzitutto è un film che si svolge praticamente tutto all’interno di un edificio. Carpenter sembra aver detto tutto a riguardo, ma il (sotto)genere continua ad essere un modo convincente per far vedere il talento di giovani promesse: e Cornish ha talento da vendere, perché sfrutta l’ambientazione e gli spazi in modo perfetto, sia per comunicare a livello narrativo che metaforico.
Siamo nel quartiere di Brixton, dove le tensioni del ghetto sono forti e quotidiane, e dove un gruppetto di ragazzini vive alla giornata ogni giorno. Tutto incomincia come una “solita” giornata, insomma: con una rapina. Ben presto però Cornish ci catapulta all’interno della storia e dell’azione, senza perdere troppo tempo. Incomincia subito un action fantascientifico travolgente, che ha davvero un’energia invidiabile, grazie soprattutto ad un montaggio riuscito e ad un accompagnamento musicale scatenato.
Ma Attack the Block può contare anche su un affiatatissimo gruppo di attori di cui pochi professionisti e conosciuti, di cui il più celebre è ovviamente Nick Frost. I ragazzi del gruppetto sono poi tutti alla loro prima prova davanti alla macchina da presa, e il risultato è sorprendente. Così come colpiscono positivamente i bellissimi effetti speciali, con il disegno delle creature risolto in modo davvero efficace: nerissime e praticamente bidimensionali ma con denti verdi, fluorescenti e chiaramente tridimensionali.
Cornish, con un puro film di genere, molto divertente grazie ad una sapiente sceneggiatura ricca di ironia e battute, riesce a raccontarci anche molto della situazione dei quartieri inglesi della Londra meridionale. Ci racconta di incomprensioni e pregiudizi che stanno alla base della società, ci dice molto sui giovani “outsider” (attenzione ad accento, movimenti, dialoghi…) e su un luogo in cui gli scontri sono prima di tutto ideologici. Quanto scommettiamo, per esempio, che nessuno parlerà mai alla tv di un eroe di nome Moses?
Cornish si è visto ovviamente tutto ciò che conta dello sci-fi per ragazzi, ed ha mandato a memoria tutti i film di genere, soprattutto indipendenti. Tra un prodotto Amblin e il già citato Carpenter, però, salta fuori una personalità già molto matura, sicura e professionale. Non a caso è finito a scrivere Le avventure di Tintin: Il segreto dell’unicorno per Spielberg, e non a caso scriverà prossimamente il prossimo lavoro di Wright, Ant-Man. Noi non vediamo l’ora: sarà pazzesco.
Voto Gabriele: 8
Film in Concorso
Attack the Block (Gran Bretagna 2011 – Azione 88′) regia di Joe Cornish con Luke Treadaway, Adam Leese, Nick Frost, Jodie Whittaker, John Boyega, Alex Esmail, Franz Drameh, Leeon Jones, Simon Howard. Il film uscirà in Italia ma mentre scrivo non si sa ancora la data. Ecco intanto il trailer originale.