Torino 2011: recensioni di Ok Enough Goodbye e Heart’s Boomerang (Concorso)
In Libano i legami familiari sono molto forti, così può capitare che nella città di Tripoli un quarantenne abiti ancora con l’anziana madre. Ma quando la donna lo lascia, a quest’uomo non rimane che la città in cui è cresciuto. Alla disperata ricerca della compagnia di qualcuno, l’uomo fa così amicizia con un bambino e instaura una relazione con una prostituta basata sullo scambio di sms. Alla fine acconsente a prendere con sé una cameriera etiope che non parla neppure la sua lingua, ma che lo aiuterà a migliorare la sua situazione.
Abbiamo già citato in un paio di occasioni la classifica di Filmmaker Magazine delle “25 New Faces of Independent Film”, quando abbiamo parlato dei nuovi lavori di Calvin Reeder e Azazel Jacobs. Quest’anno nella classifica c’è finita questa “strana coppia”, formata dalla libanese Rania Attieh e dal texano Daniel Garcia. Dopo molti cortometraggi, applauditi e premiati, i due hanno quest’anno fatto il loro esordio nel lungometraggio con questo Ok, Enough, Goodbye, in concorso a Torino.
Girato davvero con due lire e senza crew, il film della coppia si vede lontano un miglio che è very low budget, anche senza sapere la storia produttiva che ci sta dietro. Non parliamo solo della qualità dell’immagine o del sonoro, ma anche di alcune evidenti “difficoltà” a livello di scrittura e struttura della storia. Nel raccontare la storia di questo “bamboccione” alle prese con la vita di tutti i giorni dopo l’abbandono improvviso della madre, i due registi vogliono raccontare il proprio paese in modo tanto graffiante quanto ironico.
Ok, Enough, Goodbye, avrebbe bisogno di qualche limatura in più, soprattutto a livello di tempi. Ma, dopotutto, la critica verso la città di Tripoli e la figura maschile nel Libano contemporaneo è spesso feroce e senza peli sulla lingua. Nutrito da vari segmenti in cui i protagonisti si dichiarano come se fossero davanti ad un Super 8 che li riprende come un diario-confessione, il film si arricchisce anche della testimonianza di una donna etiope arrivata in Libano e messa subito in vendita (letteralmente…) come cameriera: la sua testimonianza, agghiacciante, è reale.
Voto di Gabriele: 7
Ok, Enough, Goodbye (Tayeb, Khalas, Yalla. Avventura, durata 93 min. – Emirati Arabi Uniti, Libano 2011) regia di Daniel Garcia e Rania Attieh con Walid Al-Ayoubi, Daniel Arzrouni, Nadime Attieh, Nawal Mekdad, Sablawork Tesfay Titolo originale Tayeb, Khalas, Yalla.
Kostya ha ventitré anni e lavora come assistente guidatore della metropolitana. La sua esistenza scorre tranquilla fino a quando non scopre di soffrire di una grave malattia al cuore a causa della quale può morire da un momento all’altro. Il ragazzo decide di non confidarsi con nessuno e continuare a vivere come se niente fosse; apparentemente la sua quotidianità non cambia, ma nell’intimo non può fare a meno di interrogarsi costantemente sul senso della vita.
Nell’anno del Leone d’Oro andato alla Russia grazie al Faust di Sokurov, anche il Torino Film Festival punta su un russo all’interno della sua competizione. Nikolay Khomeriki si presenta con un curriculum di tutto rispetto, che va dallo studio di cinema sia in patria che in Francia, passando per il lavoro come assistente alla regia di Philippe Garrell per Les amants réguliers, vari corti e due lungometraggi alle spalle.
Senza alcun dubbio, Heart’s Boomerang è uno dei film più affascinanti del concorso torinese. Si può anche non impazzire per un titolo del genere, che ha un’idea del cinema fortemente autoriale, che si prende tutti i suoi tempi e li segue con rigore. Anche noi abbiamo qualche dubbio sul fatto che il film di Khomeriki sia innanzitutto un film di maniera, a partire dalla scelta di girare in bianco e nero: scelta che rende ancora più algido il risultato del film.
Un film che è una “sfida”: narrare la quotidianità di una persona che ha appena saputo che potrebbe morire da un momento all’altro, e che decide di non dirlo a nessuno, nel modo più oggettivo possibile, ma regalando allo spettatore un senso di incombenza e disagio crescente.
Ne esce un film che ricorda molto alcune opere degli anni Sessanta, con un’impronta chiara ed un’atmosfera gelida, in cui anche il sesso non viene mostrato in modo passionale e le esplosioni di violenza, in questo caso ai danni di una prostituta, sono mostrati nel modo più neutrale possibile.
Voto di Gabriele: 7
Heart’s Boomerang (Serdtsa bumerangm – drammatico Russia 2011 – 96 minuti) regia di Nikolay Khomeriki con Aleksandr Yatsenko, Klavdiya Korshunova, Natalya Batrak, Pavel Petrov, Igor Volkov, Aleksandr Ilin, Renata Litvinova, Mikhail Evlanov, Nikita Emshanov, Ekaterina Semenova, Anastasia Stepanova, Alisa Khazanova.