Home Torino Film Festival Torino 2011: Intruders – recensione dell’horror con Clive Owen

Torino 2011: Intruders – recensione dell’horror con Clive Owen

Una misteriosa figura si nasconde nel buio della casa. Di cosa si tratta? Arriva al TFF 2011 il film horror Intruders ma non convince.

pubblicato 4 Dicembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 05:57

Juan e Mia sono due bambini che vivono in paesi diversi; entrambi però ricevono ogni notte la visita di un intruso senza volto, un essere terrificante che vuole impossessarsi di loro. La presenza dell’essere misterioso diventa sempre più inquietante, finché anche i genitori dei bambini sono testimoni di una delle apparizioni.

Juan Carlos Fresnadillo s’è fatto le ossa in Spagna, patria di un horror crudo, senza peli sulla lingua, che nell’ultimo decennio ha scritto la sua personale pagina di storia del cinema di genere. Approdato ad una produzione più grossa, dopo il suo Intacto, con 28 settimane dopo, il regista ha saputo mantenere il controllo della situazione, girando un sequel al di sopra delle aspettative.

In campo produttivo nel caso di Intruders si aggiungono all’Inghilterra e alla Spagna dei film precedenti anche gli Stati Uniti. Segno di una carriera ormai decollata, certo. Ma segno anche di una libertà evidentemente già più limitata. In realtà la sceneggiatura di Intruders è scritta da due connazionali del regista, Nicolás Casariego e Jaime Marques. Probabile quindi che il risultato che vediamo sullo schermo sia grosso modo quello che c’era nelle intenzioni iniziali del progetto.

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Se così fosse, non sarebbe una situazione migliore per nessuno, visto quanto è poco riuscito il film. Che è un horror che vorrebbe essere un po’ a à la Del Toro, ma finisce per essere solo un noioso wannabe di un certo cinema spagnolo che guarda ad Hollywood. La colpa è sicuramente di Fresnadillo, ma è da dividere assieme ai due sceneggiatori, che hanno voglia di strafare e si vede.

La principale colpa di Fresnadillo è quella di essere più pomposo che mai. Intruders parte male sin da subito, con un prologo girato maluccio, con effetti speciali non proprio riuscitissimi, un montaggio discutibile ed una tensione che non promette nulla di buono. Dal punto di vista registico, nonostante ci sia qualcosa di visivamente interessante (il “sogno” finale), il regista vuole mostrare quanto è bravo con la macchina da presa, mentre finisce per mostrare solo i suoi limiti.

In fase di sceneggiatura la situazione si fa ancora più critica. Intruders narra due vicende che scorrono parallelamente: quella dello spagnolo Juan e della madre, e quella dell’inglese Mia e della sua famiglia, composta da madre e padre operaio. Come saranno collegate queste storie, in cui entrambi i bambini sono minacciati da una strana figura senza volto che si annida nel buio delle loro stanze? Purtroppo per tutti, sceneggiatori e spettatori, il giochetto è più prevedibile di quel che si possa pensare.

Per mantenere però la situazione ancora più ambigua, Casariego e Marques mischiano continuamente le carte in tavola, imbastendo una storia che passa dalla ghost story al dramma famigliare, dal materiale onirico a quello psicanalitico. Peccato che Intruders sia tedioso e poco avvincente, e francamente non si capisce perché il pubblico si debba bere una storiella scritta in modo anche volenteroso ma di cui non si possono perdonare tutti i buchi di sceneggiatura.

Perché poi aprire anche squarci religiosi, con l’inserimento del personaggio di Padre Antonio nel segmento spagnolo, per poi non andare fino in fondo su questa strada e lasciarla cadere? Ripensandoci a freddo, sembra proprio la tipica falsa pista messa lì per attirare l’attenzione del pubblico per non farlo arrivare subito alla soluzione finale: che comunque è lì dietro l’angolo, e tuttavia non è chiarissima. Non perché Intruders sia un film che si può interpretare, ma proprio perché i pezzi non coincidono.

In mezzo a tutto questo ci finisce Clive Owen, attore spesso sottovalutato e sottoutilizzato. Che fa tutto quel che può con un personaggio a cui hanno scritto la parte in modo talmente calcolato che alla fine risulta così artificiale da non potersi mai appassionare ai suoi drammi e ai suoi dolori. Resta una sola vera scena efficace, e che mette i brividi: quella in cui John si trova in camera della figlia Mia e vede per la prima volta il “fantasma”. Che esce dallo sgabuzzino lentissimo, come se fosse una cosa di tutti i giorni. Non c’è musica, non c’è nulla di particolare, non c’è pomposità: solo puro cinema.

Voto di Gabriele: 4
Voto di Carla: 6

Intruders (Spagna 2011 – Usa Gran Bretagna – Horror 100 minuti) regia di Juan Carlos Fresnadillo con Clive Owen, Carice van Houten, Daniel Brühl, Kerry Fox, Ella Purnell, Pilar López de Ayala, Mark Wingett, Adam Leese, Raymond Waring, Imogen Gray, Izán Corchero. Nei cinema italiani dal 27 gennaio 2012, ecco il trailer italiano.

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