Metallica 3D – Through the Never: Recensione in Anteprima
All that is, ever | Ever was, will be, ever | Twisting turning, through the never. Una delle band metal più celebri di sempre approda al cinema attraverso l’esperimento Metallica 3D – Through the Never, un concerto che è più di un concerto
C’è forse bisogno di mettere le mani avanti quando un progetto come questo si presenta da sé? Ebbene sì, nonostante tutto ce n’è bisogno. Fatichiamo ad immaginare un profano di certa musica avvicinarsi ad un film fatto da e per i Metallica; ma questo riguarda noi. E poiché non sta a noi porre limiti, meglio mettere in guardia: andreste ad un concerto della band in questione? Ecco, in base alla risposta regolatevi di conseguenza per il film.
Metallica 3D – Through the Never è questo: un omaggio. Se non alla musica dello storico gruppo losangelino, lo è nei riguardi della spettacolarità dei loro concerti, da anni pensati più come un’esperienza che come un semplice raduno di appassionati vogliosi di seguire dal vivo i propri beniamini.
Ed in tal senso si può in qualche modo scorgere la ratio di un prodotto di questo tipo, proprio rivolgendosi al lato esplosivo di un evento che non è solo musica ma soprattutto spettacolo, quindi anche coreografia, catarsi addirittura. Numerosi sono gli studi a riguardo, già dai tempi dei Beatles giusto per rimanere in quest’ambito, ai quali vi rimandiamo senza indugio; ché lanciarsi in discorsi di questo tipo non ci compete.
Resta il fatto che, mentre in un concerto l’esser parte di un pubblico non consente di avvertire lo stesso come elemento integrante dello show, al cinema il discorso cambia. Le macchine da presa (parecchie, poste nei luoghi più svariati) seguono tutto quanto avviene in quel palazzetto, non solo sul palco, tra gente che accenna una contenuta pogata, altri che scuotono la testa mentre le folte chiome ondeggiano in maniera forsennata; oppure c’è chi si lascia compostamente trasportare dalle note, non solo nel caso di Nothing Else Matter, ma anche su quelle di Hit the Lights, per dire. È il regista a darci le coordinate, quel Nimród Antal per cui realizzare questo film è stato un po’ come un sogno divenuto realtà; lui che ascoltò per la prima volta i Metallica grazie ad un compagnetto delle elementari.
Ed a questo punto è bene soffermarsi sul particolare di quella mini-trama parallela aggiunta al concerto, che di fatto si alterna con la performance del gruppo sul palco. Protagonista Dane DeHaan, non esattamente uno sconosciuto. Tuttavia restiamo pur sempre dalle parti del videoclip, sia chiaro, solo diluito e sviluppato su un piano più lungo. Trip (DeHaan) arriva al palazzetto in skate e non ha neanche il tempo di sistemare le proprie cose su un furgone che ecco passargli davanti Hetfield a bordo di una Hot Rod che sputa fiamme. Entra, dietro le quinte c’è fermento, Trujillo in una stanzetta due metri per due fa vibrare l’intero edificio, mentre di passaggio si scorgono pure Ulrich ed un indispettito Hammett. Di fatto, Trip «dovrebbe rappresentare tutti i fan dei Metallica» si legge nella cartella stampa. Ed in tal senso pare che Hetfield e soci abbiano fortemente voluto che tale compito fosse affidato a DeHaan, uno che «recita praticamente senza dialoghi, ma riesce ad essere espressivo usando il suo volto ed il suo corpo», sempre Hetfield – che incidentalmente fornisce una definizione di attore ad uso e consumo di tutti.
Da lì il concerto ha inizio, mentre a Trip viene affidato un delicato compito di recupero. Cosa deve recuperare? Non lo sapremo mai. Trattasi del più classico dei McGuffin, finalizzato tutt’al più ad innescare l’azione; quella che lo vede divincolarsi all’interno di uno scenario da guerriglia urbana, dove non ci sono buoni o cattivi ma solo fazioni. Quanto avviene al palazzetto e nelle strade devastate comincia in qualche modo a legarsi, sebbene resta la vicenda di Trip sullo sfondo e non viceversa.
Nel frattempo godetevi (chi gradisce, ovviamente) alcuni dei pezzi storici dei Metallica, tra One, Master of Puppets, Ride the Lightning ed altre ancora. Cercando chiaramente di stare incollati alla poltrona, perché a questo punto della recensione suppongo che solo un cultore, o per lo meno un simpatizzante, di questo genere abbia avuto motivo di continuare a leggere.
Bare che calano dall’alto, statue montate e distrutte dal vivo, giochi pirotecnici e luci delle più svariate chiudono il cerchio, se così si può dire, di un contesto concepito essenzialmente per intrattenere. Questo rimane il giusto approccio, l’unico pensabile per chi nei prossimi giorni vorrà accostarsi a Metallica 3D – Through the Never: un concerto che non è solo un concerto per uno spettacolo che non è solo musica. E che a tale livello non dispiace affatto.
Voto di Antonio: 7
Metallica 3D – Through the Never (USA, 2013) di Nimród Antal. Con James Hetfield, Lars Ulrich, Kirk Hammett, Dane DeHaan e Robert Trujillo. Nelle nostre sale solo il 29 ed il 30 ottobre.