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Diane Disney parla di papà Walt e del museo a lui dedicato

Cineblog celebra un papà speciale: Walt Disney. Tramite le parole della figlia Diane.

di carla
pubblicato 21 Marzo 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 04:06


Per festeggiare l’uscita in Dvd Blu Ray di Lilli e Il Vagabondo, Diane Disney Miller, figlia di Walt, racconta all’Huffington Post del padre e del Walt Disney Family Museum, che si trova a San Francisco.

    Hai avuto una sala di proiezione nella tua casa, giusto?
    Sì. Papà l’ha messa quando ha iniziato a fare i film live action. Voleva vedere i giornalieri.

    Quale film ti ricordi?
    Tutti. In effetti papà mi mandava fuori dalla stanza perché ero troppo critica. Avevo solo dieci anni.

    Alcuni dei migliori film di animazione di oggi sono realizzati al computer. Cosa avrebbe pensato tuo papà?
    Oh, sarebbe stato contento. Avrebbe usato qualsiasi cosa possibile.

    Un sacco di persone hanno detto che Topolino non era altro che un’estensione di Walt Disney.
    Anche mia madre l’ha detto. Papà ha fatto la voce di Topolino per anni e Mickey è diventato più di una celebrità, c’è stato inoltre un netto cambiamento nel suo carattere e nel suo comportamento. Nei primi lavori era un simpatico monello ma Mickey non avrebbe dovuto fare certe cose perché era l’emblema della società. E così hanno inventato Paperino e Pippo per fare tutte quelle cose.

    Cosa ti ha spinto a iniziare il museo su tuo padre?
    Nessuno sa veramente chi era. Il suo nome è familiare, il marchio Disney è ovunque e la società diventa sempre più grande, ma ci sono anche un paio di libri davvero terribili su di lui. Uno contiene solo invenzioni. E ho pensato: cosa posso fare? Così abbiamo fatto un piccolo film su di lui e poi abbiamo realizzato un sito web e sono arrivati un sacco di commenti.

    Qual è l’unica cosa che la gente dovrebbe conoscere di tuo padre?
    Che era davvero un padre. Ha accompagnato me e mia sorella a scuola ogni mattina. Ogni fine settimana diceva che era il giorno di papà e ci portava o al parco o in studio.