La furia dei titani: Recensione in Anteprima
Esattamente due anni fa Scontro tra Titani sbancò i box office di mezzo mondo, incassando quasi 500 milioni di dollari. Ecco ora arrivare il sequel, da noi recensito!
Esattamente due anni fa Scontro tra Titani sbancò i box office di mezzo mondo, incassando quasi 500 milioni di dollari. Il film di Louis Leterrier sconvolse a tal punto la critica, per quanto oggettivamente brutto, da far furore al botteghino, grazie soprattutto al sovrapprezzo del 3D e al boom della terza dimensione, in questi ultimi 2 anni scemato vertiginosamente.
Anche perché in quel caso la Warner ebbe la pessima idea di ‘riconvertire’ il tutto, regalando al pubblico un 3D ‘truffa’, tanto inutile ed inesistente. Cambiato il regista, da Louis Leterrier a Jonathan Liebesman, confermato parte del cast, girato in 3D e ulteriormente aumentato il budget a disposizione, La furia dei titani è riuscito nella tutt’altro che impossibile impresa di far meglio del predecessore, trasformandosi in una baracconata kolossal in salsa hollywoodiana maledettamente spettacolare.
Tralasciando i dialoghi, spesso e volentieri agghiaccianti, ed alcuni momenti talmente kitsch e sopra le righe da annebbiare l’intelletto, Scontro tra Titani 2 ha il merito di ‘intrattenere’ per 100 elettrizzanti minuti, grazie ad una serie di effetti speciali oggettivamente stupefacenti. Resettato il giudizio critico, e sposato in pieno l’unico reale compito di un titolo simile, ovvero ‘divertire’ senza troppe pretese chi ha sborsato 10 euro per un biglietto, La furia dei titani convince. Grazie anche ad un 3D finalmente credibile, e assolutamente meritevole di esistere.
10 anni dopo l’eroica battaglia tra Perseo e il Kraken, gli Dei dell’Olimpo tornano ad incrociare il mondo degli umani. Perché l’Apocalisse è alle porte. Sempre più indeboliti dalla mancanza di devozione degli esseri umani, gli Dei, con Zeus in testa, stanno perdendo il controllo dei Titani imprigionati nel Tartaro. A pendere sulle teste dell’Universo intero Kronos, padre di Zeus, Ade e Poseidone pronto a tornare e a distruggere il mondo a noi conosciuto. Grazie ad una strana alleanza tra Ares, figlio di Zeus, ed Ade, il Tartaro viene distrutto, liberando così il terribile e devastante Kronos.
Solo un uomo, o meglio un semidio, può riuscire nell’impresa di distruggere i Titani e il mostruoso Kronos, ovvero Perseo. Ma il figlio ‘umano’ di Zeus è a sua volta diventato padre e pescatore. Sposata l’umanità, Perseo si rifiuta di tornare a combattere, fino a quando una spaventosa Chimera non distrugge il suo villaggio, mettendo in pericolo la vita dell’amato figlio Helius. Aiutato dalla regina umana Andromeda, dal figlio semidio di Poseidone Agenore e dal Dio caduto Efesto, Perseo parte così all’avventura per liberare Zeus, rovesciare i Titani, distruggere Kronos e salvare l’umanità. Ma ci sono gli inferi ad attenderlo, e una serie di impensabili mostri….
Chi scrive questa recensione due anni fa criticò aspramente Scontro tra Titani. Perché concettualmente brutto, mal sceneggiato, tendenzialmente involontariamente demenziale, trascinato da un 3D inesistente e poggiato su una serie di personaggi friabili come biscotti, per quanto introspettivamente nulli. Incassate le critiche, cambiato regista, trovato un nuovo sceneggiatore ed intrapresa tutt’altra strada, in casa Warner con questo sequel hanno decisamente invertito la rotta. Almeno dal punto di vista della spettacolarità. Perché quando il volume dei dialoghi si abbassa, a volare in alto sono gli effetti speciali. Splendidi, riusciti, credibili, e nella maggior parte dei casi esplosivi. Chimere, ciclopi, Makhai, Minotauri, visionari labirinti, l’infernale Tartaro, lo spettacolare Pegaso, e lui, il fiammeggiante Kronos, creatore della Terra, apportatore di caos, condannato per l’eternità dai figli Zeus, Ade e Poseidone a ‘vivere’ imprigionato, fino alla clamorosa liberazione. In sostanza tanta carne al fuoco per Jonathan Liebesman, chiamato a far dimenticare il brutto, repubblicano e bellico World Invasion e riuscito solo in parte a convincere.
Perché se lo script continua a far acqua da tutte le parti, con l’interazione tra i personaggi ancora una volta levigata con l’accetta, tra momenti pseudo esilaranti liberamente alternati ad altri pseudo drammatici, il film guadagna punti sul campo dell’intrattenimento duro e puro. Dando maggiore spazio al mondo degli Dei, per la prima volta ‘mortali’ e con Zeus e Ade, ovvero Ralph Fiennes e Liam Neeson, finalmente ‘reali’ protagonisti, La furia dei titani prova a ridisegnare le proprie priorità, portando in sala l’immancabile rapporto ‘padre/figlio’ rivisto e corretto in tutte le sue forme possibili ed immaginabili. Abbiamo così Perseo ed Helius, figlio ignaro delle origini divine del padre; Perseo e Zeus, con quest’ultimo ‘costretto’ a chiedere aiuto al figlio ‘mezzo’ umano, ricevendo in cambio un secco rifiuto; Zeus, Ade, Poseidone e il mostruoso Kronos, padre imprigionato dai tre figli perché talmente ‘folle’ da volerli uccidere e distruggere la Terra, proprio da lui creata; il ladro e bugiardo Agenore e Poseidone, con il primo figlio semidio del secondo, mai conosciuto ma onorato sul campo di battaglia; ed infine Ares e Zeus, con il Dio della Guerra furioso con Re degli Dei perché ‘adoratore’ di Perseo, figlio e fratello semidio.
Padri, figli, Titani e una quantità roboante di effetti speciali, ben soppesati dalla regia a tratti epica di Jonathan Liebesman, palesemente ‘costretto’ a pigiare sull’acceleratore del ‘fracasso’ per non dar eccessivo spazio ad uno script praticamente privo di dialoghi credibili e con un minimo di profondità. Immancabile, ovviamente, il tocco kitsch che caratterizzò il capitolo precedente, con tanto di totalmente inadeguato bacio in un finale catastrofico in cui il mondo è alle corde, ma comunque in salvo grazie ad un Perseo più ‘Gladiatore’ che semidio.
A vestirne la corazza un Sam Worthington roccioso e sempre più action, con Ralph Fiennes e Liam Neeson finalmente uniti nella battaglia e Bill Nighy rapida e più o meno inutile new entry. Se visto con l’occhio di chi vuol staccare il cervello per 100 minuti, lasciandosi cullare da esplosioni, mostri e oggetti in 3D che fuggono dallo schermo, La Furia dei Titani affascina. Per chiunque cerchi altro, ovvero una sceneggiatura un minimo più articolata, meno banale e dai dialoghi possibilmente più sfaccettati, La Furia dei Titani non è altro che l’ovvio sequel di un film innegabilmente più brutto, che è qui tornato a batter cassa. Aspettando il capitolo 3.
Voto di Federico: 5,5
La furia dei titani (Usa, 2012, Avventura, Wrath of the Titans) di Jonathan Liebesman; con Sam Worthington, Ralph Fiennes, Liam Neeson, Danny Huston, Edgar Ramirez, Bill Nighy, Toby Kebbell, Rosamund Pike – uscita in sala: 30 marzo – qui il trailer italiano.