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Stasera in tv: “I predatori dell’arca perduta” su Rete 4

Rete 4 quest’oggi propone in prima serata “Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta”, film d’avventura del 1981 diretto da Steven Spielberg e interpretato da Harrison Ford, Paul Freeman, Karen Allen: Marion Ravenwood e John Rhys-Davies.

pubblicato 26 Ottobre 2019 aggiornato 31 Luglio 2020 05:17

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Cast e personaggi

Harrison Ford: Indiana Jones
Paul Freeman: René Belloq
Karen Allen: Marion Ravenwood
Wolf Kahler: Col. Herman Dietrich
Ronald Lacey: Arnold Ernst Toth
John Rhys-Davies: Sallah
Denholm Elliott: Dott. Marcus Brody
Anthony Higgins: Magg. Gobler
Don Fellows: Col. Musgrove
William Hootkins: Magg. Eaton
Alfred Molina: Satipo
Fred Sorenson: Jock
Sonny Caldinez: Mean Mongolian
Tutte Lemkow: Imam
Souad Messaoudi: Fayah
George Harris: Simon Katanga
Pat Roach: Grosso meccanico tedesco

 

La trama

 

Sudamerica anni ’30 in un rocambolesco incipt tra letali trappole secolari, trabocchetti e mummie seguiremo il recupero di un antico idolo d’oro da parte dell’avventuriero e archeologo Indiana Jones (Harrison Ford), recupero che a causa di alcuni indios diventerà più difficoltoso del previsto. Tornati alla civiltà l’azione si sposta in un’aula di college di New York dove in cattedra intento ad impartire rudimenti di archeologia c’è proprio il professor Jones, che tra un recupero di reliquie e l’altro si dedica all’insegnamento. Il professor Jones verrà contattato dall’intelligence governativa per parlare della prossima missione di recupero, che stavolta riguarda la leggendaria “Arca dell’alleanza” reliquia mistica al cui interno sarebbero conservate parti delle sacre tavole dei “Dieci comandamenti”. Sembrerebbe un recupero come un altro, se non fosse che stavolta sulle tracce dell’oggetto mistico ci sarebbe nientemeno che l’esercito nazista, questo non scoraggerà certo il prode archeologo che messi in valigia cappello e frusta d’ordinanza partirà alla volta del Nepal, deciso a scoprire quanto dell’Arca dell’alleanza sia leggenda e quanto realtà…

 

Il nostro commento

 

Steven Spielberg sulla scia dello Star Wars di George Lucas pone con la serie Indiana Jones un punto fermo e imprescindibile nel cinema d’avventura, consegnando all’immaginario cinematografico uno dei personaggi più amati e citati di sempre, Indiana Jones. Citiamo Lucas non a caso perché oltre a produrre il film, suo è anche il soggetto in cui inserisce, come fece a suo tempo con Flash Gordon per la trilogia di Star Wars, molte suggestioni e ammiccamenti a comics e serial d’avventura degli anni ’30 e ’40. La scelta di Lucas di lasciare la regia a Spielberg dipende ancora dal fattore Star Wars, il successo planetario e inarrestabile non ancora pienamente metabolizzato della sua space-opera, giunta nel 1980 al secondo capitolo che lo vede solo in veste di produttore e sceneggiatore, lo spinge a mantenersi all’interno del meccanismo creativo, ma senza lanciarsi in un’altra estenuante produzione in veste di regista. Tanto per rendere l’idea Lucas tornerà dietro la macchina da presa solo nel 1999 per riprendere la saga di Star Wars con una nuova trilogia, ma nel frattempo saranno passati ben ventidue anni dalla sua ultima regia. La scelta dell’amico e collega sarà una mossa vincente perchè Spielberg e Lucas possiedono una visione cinematografica simile e gusti in comune e sono prima di tutto appassionati spettatori e cultori di cinema di genere e poi cineasti, un’empatia con lo spettatore che frutterà al dinamico duo un perpetuo e incostrastato regno sull’entertainment made in Hollywood.

 

Curiosità

  • Il film è stato candidato a 8 Premi Oscar conquistando 5 statuette: Miglior montaggio, scenografia, sonoro, effetti speciali e montaggio sonoro.
  • La famosa scena in cui Indy spara all’uomo con la spada non era nella sceneggiatura originale. Harrison Ford avrebbe dovuto usare la sua frusta per strappare la spada dalle mani del suo aggressore, ma l’intossicazione alimentare che lui e il resto della troupe avevano subito non gli ha permesso di eseguire la sequenza prevista. Dopo diversi tentativi falliti Ford ha suggerito l’uso della pistola, Steven Spielberg ha accolto subito l’idea e la scena è stata girata con successo.
  • Mettendo in pausa durante la scena del Pozzo delle Anime si può notare un pilastro dorato con una piccola incisione/citazione di Star Wars con R2D2 e C3PO.
  • La scena in cui Indy viene trascinato sotto e poi dietro un camion in movimento sembra un omaggio alla prodezza simile di Yakima Canutt nel fim Ombre rosse di John Ford. In realtà si trattava di una scena di stunt che il cascatore Terry Leonard aveva ideato l’anno prima per La leggenda di Lone Ranger (1981) e non era riuscito ad utilizzare.
  • La scimmia che alza la zampa e dice (nella sua lingua) “Heil Hitler” è stata ideata da George Lucas ed è una delle due scene preferite di Steven Spielberg (l’altra è la scena d’amore sulla nave). Il produttore Frank Marshall ha detto che hanno convinto la scimmia a fare il saluto nazista mettendo dell’uva su una canna da pesca e facendola penzolare poco fuori l’inquadratura così che la scimmia cercasse di prenderla. La scena ha richiesto 50 tentativi con il doppiatore Frank Welker che ha fornito il suono per la scimmia.
  • Durante le riprese in Tunisia quasi tutti nel cast e troupe si sono ammalati tranne il regista Steven Spielberg. Si pensa che il regista abbia evitato l’intossicazione mangiando solo cibo che aveva portato con sé: lattine e barattoli di Spaghetti.
  • Le istruzioni per la costruzione dell’Arca si trovano nelle sacre scritture nel Libro dell’Esodo (25:10). L’abbigliamento che indossa Belloq agendo come sommo sacerdote durante la cerimonia finale si trova descrito all’inizio del capitolo 28 del Libro dell’Esodo.
  • Nella riprese della sequenza del Pozzo delle Anime i produttori hanno perlustrato ogni negozio di animali a Londra e nel sud dell’Inghilterra per reperire ogni serpente su cui potevano mettere le mani. Quindi ci sono serpenti provenienti da molte diverse aree geografiche. Tuttavia una volta che tutti i serpenti erano sul set  è apparso chiaro che non erano abbastanza, così Steven Spielberg ha fatto tagliare diversi tubi di varia lunghezza che sono statii mischiati ai veri serpenti. Alcune delle erbacce nella scena sono state prese dallo sceneggiatore Lawrence Kasdan dal set del pianeta Dagobah del film L’impero colpisce Ancora (1980) . Una lastra di vetro separa Harrison Ford dal cobra quando l’attore cade di fronte al serpente questi spruzza il veleno sul vetro.
  • Jeff Bridges ha rifiutato il ruolo di Indiana Jones. Tra gli altri attori considerati per il ruolo ci sono stati Nick Nolte, Sam Neill, Steve Martin, Bill Murray, Chevy Chase, Tim Matheson, Nick Mancuso, Peter Coyote, Jack Nicholson e Tom Selleck. Harrison Ford è stato scelto a meno di tre settimane dall’inizio delle riprese.

  •  Il celebre cappello di Indiana Jones arriva dal famoso negozio di cappelli Herbert Johnson in Saville Row a Londra. La costumista Deborah Nadoolman ha detto che al fine di invecchiare correttamente il cappello lei lo ha stropicciato ben bene e poi Harrison Ford ci si è seduto sopra e l’aria “vissuta” era servita.
  • Tom Selleck era la seconda scelta di Steven Spielberg per il ruolo di Indiana Jones. Harrison Ford era invece la prima, ma George Lucas l’ha contestata dal momento che Ford aveva già recitato sia in American Graffiti (1973) che Star Wars (1977). Selleck però non poté accettare il ruolo perché era impegnato con la serie tv Magnum PI che ha incluso un episodio chiamato “Legend of the Lost Art”, una parodia dei “Predatori”.
  • La scena di apertura del tempio perduto sudamericano si basa in parte su un’avventura classica dei paperi Disney scritta dal leggendario artista Carl Barks grande fonte d’ispirazione per George Lucas e Steven Spielberg. Esplorandodi un tempio perduto Paperino, i suoi nipoti e Zio Paperone devono eludere un susseguirsi di trappole come dardi volanti, una lama che rischia di decapitarli, un enorme masso, un tunnel invaso da un torrente d’acqua che sgorga e via discorrendo nella storia “The Prize of Pizarro” ( “Zio Paperone” n. 26 giugno-agosto 1959) uscita in edicola quando Lucas e Spielberg avevano rispettivamente 15 e 12 anni . Un’altra storia di Barks , “Zio Paperone e le sette città di Cibola ” ( “Zio Paperone” n. 7 , settembre 1954 ) include una città perduta americana e un idolo prezioso che innesca una roccia rotonda gigante per distruggere ogni cosa sul suo cammino.
  • Il nome originale del personaggio principale nella sceneggiatura era Indiana Smith. Il suo nome fu cambiato in Jones il primo giorno di produzione.
  • Il nome del nazista sadico esperto in interrogatori non è mai menzionato nel film, ma è Toht, pronunciata come Tod, la parola tedesca per morte. Il ruolo è stato offerto a Klaus Kinski che rifiutò.
  • La frusta originale di Indiana Jones è stata venduta nel dicembre 1999 presso la casa d’aste Christie a Londra per 43.000$ (ne sono state realizzate 30 di diverse lunghezze per il film). La giacca e il cappello sono invece in mostra al museo Smithsonian.
  • Il celebre wrestler britannico Pat Roach viene ucciso due volte in questo film: una volta come il gigante Sherpa lasciato nel bar nepalese che brucia e una volta nei panni del meccanico tedesco finito nel propulsore dell’aereo.
  • Durante la scena in cui Indy minaccia i nazisti con un bazooka si può chiaramente vedere una mosca camminare sulla bocca di Paul Freeman. Contrariamente a quanto si raccinta l’attore non la ingoiò. Freeman ha spiegato in una intervista anni dopo che la mosca volò via nell’istante in cui pronunciò la parola “male”, ma Spielberg lo notò e decise che sarebbe stato divertente tagliare alcuni fotogrammi in modo che l’insetto non sarebbe stato visto volare via. Ciò fa sembrare come se Freeman mangi l’insetto.
  • Il masso gigante che insegue Indiana Jones all’inizio del film è stato realizzato in fibra di vetro.
  • Steven Spielberg originariamente voleva Danny DeVito per interpretare Sallah, ma l’attore ha dovuto abbandonare a causa del suo impegno con la serie tv Taxi.
  • Steven Spielberg aveva originariamente pensato a Giancarlo Giannini per il ruolo del dottor Rene Belloq, poi il cantante e attore francese Jacques Dutronc che però non parlava una parola di inglese. Spielberg ha poi scelto Paul Freeman perché pensava che Freeman avesse degli “occhi sorprendenti ” e per il suo ruolo in Death of a Princess (1980).
  • Il film costato 18 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 389.

La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del compositore Premio Oscar John Williams che con questa colonna sonora e in particolare con il tema “Raiders March” crea un altro iconico tema musicale entrato nell’immaginario cinematografico al pari di temi altrettanto memorabili come quelli composti per Lo squalo, Star Wars e Supeman.

TRACK LISTINGS:

1. In The Jungle
2. The Idol Temple
3. Escape From The Temple
4. Flight From Peru
5. Washington Men/Indy’s Home
6. A Thought For Marion/To Nepal
7. The Medallion
8. Flight To Cairo
9. The Basket Game
10. Bad Dates
11. The Map Room: Dawn
12. Reunion In The Tent/Searching For The Well
13. The Well Of The Souls
14. Indy Rides The Statue
15. The Fist Fight/The Flying Wing
16. Desert Chase
17. Marion’s Theme/The Crate
18. The German Sub
19. Ride To The Nazi Hideout
20. Indy Follows The Ark
21. The Miracle Of The Ark
22. Washington Ending & Raiders March

 

 

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