Lorax – Il Guardiano della Foresta: una clip in esclusiva e 10 curiosità
Cineblog vi fa entrare nell’ecologico mondo del Lorax. Scoprite con noi che…
“Ma chi era quel Lorax? E perché lì abitava?
E perché volò via e fu altrove portato
e lasciò l’erba Acerba e quel luogo isolato?
Chiedi al vecchio Onceler che ancora sta là.
Di sicuro lui sa.”Dr. Seuss, “Il Lorax”
Si chiama Lorax ed è nato dalla mente di Theodor Seuss Geisel (suo è anche Il Grinch e Ortone) ed il suo film arriverà nelle sale italiane dall’1 giugno con la regia di Chris Renaud (con l’aiuto di Kyle Balda). Oggi Cineblog vi mostra una clip in esclusiva, una ricca galleria di foto (qui invece c’è il trailer italiano) e vi fa entrare nel mondo di questo buffo personaggio. Seguiteci.
1. Theodor “Dr. Seuss” Geisel ha scritto libri amatissimi che sono stati pubblicati in 95 paesi e tradotti in 17 lingue diverse. Icona americana dal successo planetario, ha venduto più di mezzo miliardo di libri in tutto il mondo. All’inizio ha lavorato come artista pubblicitario e vignettista di satira politica. Poi ha cominciato a scrivere libri per ragazzi e ne ha spiegato l’importanza in un saggio pubblicato nel 1960: “La lettura e il pensiero dei bambini sono la base su cui questo Paese crescerà. O non crescerà. In questo tempo di tensione e confusione, gli scrittori stanno cominciando a capire che i libri per bambini hanno un maggiore potenziale educativo di qualsiasi altra forma di letteratura sulla terra.”
2. Nel settembre 1970 la moglie Audrey suggerì di partire per l’Africa orientale. Durante il viaggio, dopo aver osservato un branco di elefanti, Seuss ha trovato l’ispirazione per scrivere “Il Lorax.” Seuss ha scritto il 90 percento del libro in quel pomeriggio, sull’unico pezzo di carta che aveva con sé: una lista della lavanderia.
3. La scrittura di Seuss è legata ai suoi disegni, e gli alberi del Serengeti sono stati l’ispirazione per gli Alberi di Truffula. Per la prima volta Seuss trasforma la tavolozza di colori da quelli primari a dei malva, prugna, viola e addirittura verde salvia. Seuss ha attribuito questo cambiamento di colori a un suggerimento della moglie e, come tributo a questa sua idea, ha dedicato “Il Lorax” a Audrey e alle sue due figlie, Lark e Lea.
4. “Il Lorax” è incluso nella Lista dei 20 libri per ragazzi più importanti di tutti i tempi. Dr. Seuss ha detto che “Il Lorax” era il suo preferito.
5. Renaud ha dichiarato: “Il Dr. Seuss è parte della mia vita da quando sono bambino, e ho trasmesso le sue storie, in particolare ‘Il Lorax’, ai miei figli. Lui ci insegna ad essere consapevoli dell’esistenza di un mondo che è più grande di noi, e che ogni persona può fare la differenza. Questa è una cosa che non ti abbandona mai. Se impariamo questa lezione da bambini, ce la portiamo dietro per tutta la vita.”
6. Danny DeVito doppia Lorax nella versione originale e… anche in quella italiana! Sarà un vero spasso. Nel cast dei doppiatori c’è anche Marco Mengoni che darà la sua voce per Once-ler.
7. Per scegliere gli attori che avrebbero dato la loro voce ai personaggi di ‘Il Lorax’ del Dr. Seuss, i realizzatori del film hanno cercato persone che non fossero solo gli attori ideali per il film, ma che fossero anche perfette per impersonare i personaggi iconici del Dr. Seuss.
8. Renaud spiega: “Non c’è stata una seconda scelta oltre a Danny. A quel tempo avevamo un disegno di Lorax a cui abbiamo accostato la voce di Danny. Era semplicemente perfetta. Non c’era altra possibilità. Era l’attore perfetto per noi e ha funzionato meravigliosamente.”
9. Danny non parla fluentemente nessuna lingua a parte l’inglese ma ha accettato di dare voce al personaggio anche in spagnolo, russo e tedesco (e italiano, of course!). Ha azzeccato non solo i dialetti locali ma anche i tempi comici in queste lingue.
10. La sfida tecnica più grande di questo film? I capelli e i peli. Troppi! Il supervisore alla computer graphic Bruno Chauffard spiega: “Il mondo della Valle di Truffola è quasi tutto fatto di peli. Tutti gli alberi hanno ciuffi, l’erba è pelame, i Barbalotti sono Pelosi, e abbiamo una scena collettiva in cui tutti vanno nella Valle di Truffula che ha moltissimi poligoni da renderizzare. Quando ho visto il concept, ero con Chris Renaud, e ci siamo chiesti come avremmo fatto a creare questo mondo… perché il nostro software a quel tempo non era in grado di renderizzare tutti questi poligoni, peli e pellicce. (…) Abbiamo lavorato sodo. Tutti i reparti hanno fatto un lavoro fantastico e, alla fine, siamo stati capaci di creare un custom software per renderizzare il film.”