Cannes 2012: Un sapore di ruggine e ossa – la recensione del film di Jacques Audiard
Matthias Schoenaerts e Marion Cotillard sono i protagonisti del fim Un sapore di ruggine e ossa: leggi la recensione.
Tutto inizia nel nord della Francia. Ali si trova senza casa, senza soldi e senza amici, assieme al figlio di 5 anni, Sam, che appena conosce. L’uomo trova rifugio dalla sorella ad Antibes. Dopo una rissa in un night club, il suo destino incrocia quello di Stephanie: la porta a casa e le lascia il numero di telefono. Lei è bella e sicura, una principessa: tutto il suo opposto. Stephanie è un’addestratrice di orche a Marineland. Le cose cambiano una notte, quando una telefonata li fa rincontrare. Quando Ali la ritrova, la ragazza è su una sedia a rotelle, senza le gambe.
Jacques Audiard è un regista enorme. Chi scrive aveva scelto Il Profeta come miglior film del 2010, senza alcun dubbio alcuno. Con quel lavoro, il regista aveva vinto il Gran Premio della Giuria proprio a Cannes e si era guadagnato una nomination agli Oscar come miglior film straniero. A due anni di distanza da quel meraviglioso ed originale tassello del prison movie, Audiard torna sulla Croisette con il suo ultimo film, De Rouille et d’Os, ovvero Ruggine e ossa.
Tratto dalla raccolta di storie brevi Ruggine e ossa, esordio di Craig Davidson, il film narra l’incontro casuale di due persone che hanno perso o perderanno a breve tutto. Ali si ritrova per strada assieme al figlio, e va dalla sorella che non vede da anni. È un padre che non sa fare il padre, un uomo fondamentalmente buono ma che ha sempre vissuto la sua vita disordinata e alla giornata, a tratti con scatti di violenza preoccupanti.
Stephanie è una bella ragazza, vive con il fidanzato, ma ormai la loro storia non funziona più. Sa di essere affascinante, ed incontra Ali proprio in una discoteca, dove era andata forse per rimorchiare o per essere semplicemente apprezzata come donna. È un’addestratrice di orche in un parco acquatico: un giorno un brutto incidente la lascia senza gambe. Tutto cambia, sia per lei che per Ali…
A primo impatto, Rust and Bone (questo il titolo in inglese) può sembrare come il punto d’incontro tra Sulle mie labbra e Il Profeta stesso. C’è una relazione tra un uomo e una donna con un handicap, come nel primo film, e c’è l’inserimento di una persona che ha perso tutto in un ambiente ostile e pericoloso (Ali inizia a fare incontri clandestini di lotta, sia per piacere che per denaro), come nel secondo.
Però il film ha anche e per fortuna un sapore nuovo, e si tratta probabilmente della pellicola più toccante e “sentimentale” di Audiard. Per questo, più soggetta a critiche. Eppure De Rouille et d’Os non è melenso, anche se il materiale è costantemente a rischio “scottatura”. Sono varie le motivazioni per cui l’opera, dopotutto, regge. La prima è ovviamente il suo autore, che controlla la materia con maestria unica.
Audiard è bravissimo nel dipingere due personalità verosimili e con le quali si entra in empatia in pochissimo tempo. Si tratta di personaggi complessi, grandiosi, reali, che vivono seriamente grazie ad una Marion Cotillard commovente (siamo solo all’inizio, ma il premio come miglior attrice è già suo) e ad un bravissimo Matthias Schoenaerts, visto quest’anno nel film belga Bullhead, candidato agli Oscar come miglior film straniero.
Non è forse perfetto, De Rouille et d’Os: qualche scena potrebbe far storcere il naso, e la parte finale sembra quasi incollata al resto del film. Ma qui si sta parlando di una pellicola che riesce a vivere e pulsare anche grazie alle sue imperfezioni, perché lo rendono umano. Non si contano nemmeno i momenti da ricordare ed incorniciare, come quello in cui la Cotillard, grazie alle protesi che la fanno assomigliare a Robocop (parola del regista!), torna per la prima volta nel parco acquatico e fa danzare un’orca attraverso il vetro. Senza contare poi che qui si troverà il miglior uso di sempre di Firework di Katy Perry.
Audiard ci racconta la storia d’amore di due persone normali che si incontrano, si intendono e si capiscono all’istante. Non c’è alcuna pietà, nessun giudizio, solo doverosa empatia. Dove persone segnate nel corpo e nell’anima cercano e trovano un senso per (ri)cominciare a vivere, magari anche una vita completamente nuova: con consapevolezza, di sé e degli altri. In questo, De Rouille et d’Os fa venire i brividi. Lo fa sin da subito, con la dedica del film a Claude Miller.
Voto di Gabriele: 8.5
Voto di Federico: 7
Un sapore di ruggine e ossa (De Rouille Et D’os – Francia, Belgio 2012 – 120′, Drammatico) di Jacques Audiard con Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Armand Verdure, Céline Sallette, Corinne Masiero, Bouli Lanners, Jean-Michel Correia. Uscita in sala il 4 ottobre 2012. Ecco il trailer e le foto.