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La parte degli angeli: recensione e trailer italiano del film di Ken Loach

Delinquenza e violenza nel nuovo film del regista britannico. Ma anche voglia di redenzione, per amore del figlio: leggi la recensione de La parte degli angeli.

pubblicato 13 Dicembre 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 01:12

Nel pubblicare il trailer italiano di La parte degli angeli vi riproponiamo la recensione del film di Ken Loach, presentato al Festival di Cannes 2012. Da oggi, 13 dicembre, nei cinema.

Cannes 2012 – La parte degli angeli (The Angels’ Share): recensione del film di Ken Loach

Siamo a Glasgow. Robbie, un ex criminale, si impegna a regalare una vita migliore al suo nuovo figlio, diversa da quella tragica che lui ha avuto. Durante una giornata del programma di lavoro socialmente utile spesa in una distilleria di whisky, Robbie e i suoi compagni Rhino, Albert e Mo, decidono di sfruttare le conoscenze di Robbie sui whisky, acquisite grazie a Harry, coordinatore dei servizi sociali e ormai loro “amico”, e si ingegnano qualcosa…

Come in Neds di Peter Mullan, ambientato nella Glasgow degli anni 70, in The Angels’ Share non c’è molta speranza per i giovani. Delinquenza e violenza sono agli ordini del giorno, e scarseggiano educazione e lavoro. Un circolo vizioso. Robbie, uscito dieci mesi fa di prigione, potrebbe tornarci dopo aver avuto una rissa con alcuni coetanei. Ma visto che sta per diventare padre, l’avvocato riesce a fargli dare dal giudice “solo” 300 ore di servizi sociali obbligatori.

Il problema è che la famiglia di Leonie, la sua compagna, non lo vuole vedere, e quando Robbie va in ospedale per vederla viene picchiato: ma non può permettersi di reagire, visto che ogni sua mossa violenta potrebbe costargli cara a livello di prigione. Non può neanche permettersi di reagire troppo con le persone con cui ha fatto a botte, e che continuano a cercarlo dopo la “lieve” sentenza. Così, si trova a fuggire dai suoi perseguitori da una parte, mentre potrebbe prendere in considerazione l’idea di andarsene a Londra, come gli “suggerisce” il padre di Leonie, che sarebbe pure disposto a dargli dei soldi perché se ne vada…

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Grandi occhi azzurri, viso innocente, ma una cicatrice che gli segna il viso e che non si può non notare. “Non mi fanno neanche entrare”, dice ad Harry parlando di un negozio in cui vorrebbe entrare. Robbie la violenza ce l’ha segnata per sempre sul corpo, nell’albero genealogico (il padre si picchiava con quello della compagna), ma se la porterà dietro anche nell’anima, visto i crimini commessi in passato. Ma una seconda possibilità non si nega a nessuno, neanche se si cresce a Glasgow completamente allo sbando.

E nonostante le difficoltà è proprio questo che Robbie tenterà di ottenere a tutti i costi: una seconda possibilità. Ne va della vita del figlio, che lui chiama Luke, ma che la famiglia di Leonie si è impuntata di chiamare Vincent senza la sua approvazione. La seconda possibilità potrebbe arrivare dal mondo del whisky, dopo che Harry gli ha fatto assaggiare una bottiglia vecchia di 32 anni, e dopo una visita in una distilleria (in una scena molto interessante ed educativa!).

“The Angels’ Share”: ovvero, il 2% all’anno di alcool perso e vaporizzato nell’aria dal whisky nella botte. Da questo dato Ken Loach ha tirato fuori una divertentissima commedia sociale che è sia un film suo in tutto e per tutto, ma anche un po’ più crowd pleaser del solito. Siamo dalle parti di Il mio amico Eric, e la sceneggiatura del solito Paul Laverty amministra il materiale comico con ritmi da orologio svizzero, battute da piegarsi sulla sedia e vitali botte di “volgarità”.

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Già paragonato a Full Monty, o addirittura a Sideways, The Angels’ Share è invece un film unico, perché riesce ad unire la leggerezza della commedia più brillante (e lo heist movie!) a tematiche tutt’altro che leggere. Non stavano bene neanche i protagonisti di Full Monty, certo, ma Ken il rosso conosce a fondo la realtà che sta raccontando, e non la mette mai in secondo piano. Per Loach dev’essere chiaro allo spettatore che il film è un “gioco” fino ad un certo punto: ci si diverte tanto, si ride parecchio, ma la violenza e la tragedia di una Glasgow senza speranza sono ben presenti.

A molti sembrerà un film troppo facile, a volte anche semplice nella costruzione. Qualche passaggio è frettoloso: va bene che Robbie ha una dote naturale nel riconoscere i whisky, ma che velocità nell’imparare nomi e tutto quel che riguarda questo mondo… Ma stiamo parlando di una commedia che indaga una realtà con ironia, recitata al solito meravigliosamente come tutti i film di Loach, e addirittura tenera. Come non sciogliersi quando Robbie fa una scelta molto importante, regalando una particolare bottiglia di whisky ad una persona per lui molto speciale?

Voto di Gabriele: 8

La parte degli angeli (The Angels’ Share, Gran Bretagna, 2012, commedia) di Ken Loach; con Roger Allam, John Henshaw, William Ruane, Daniel Portman, David Goodall, Lorne MacFadyen, Paul Brannigan, John Joe Hay, Paul Donnelly, Finlay Harris, Jim Sweeney, Siobhan Reilly, Nick Farr, Barrie Hunter, Gary Maitland, Lynsey-Anne Moffat, Jasmine Riggins, David Graham, Scott Kyle, Roderick Cowie, Lynsey Lawrie, Fernando Velasquez, Gordon Taylor – Qui il trailer italianoUscita in sala il 13 dicembre 2012.

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