Torneranno i prati: al cinema con la trincea di Ermanno Olmi
“Torneranno i prati” al cinema, dal 6 novembre 2014, con il nuovo film di Ermanno Olmi, girato nelle trincee del fronte Nord-Est, a 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale.
A 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale, Ermanno Olmi si prepara a riportate sullo schermo buio del cinema i ricordi sepolti nelle trincee del fronte Nord-Est, con le esistenze e le speranze dei soldati italiani logorate dagli stenti, uccise nella pace della montagna innevata.
Eventi, ricordi e storie di una lunga notte sugli Altipiani, dopo i sanguinosi scontri del 1917, prima della disfatta, sulle Alpi vicentine con i piccoli eroi disubbidienti di una guerra che cela ‘ordini’ che conducono alla morte e parecchie vergogne.
In trincea con l’ufficiale territoriale Claudio Santamaria, il tenentino Alessandro Sperduti, Il capitano Francesco Formichetti, l’attendente Camillo Grassi, il conducente di mulo Andrea Di Maria, il dimenticato Niccolò Senni, il sergente Domenico Benetti, il caporale Andrea Benetti, il soccorritore Carlo Stefani, il delirante Niccolò Tredese, il salvato Franz Stefano, la vittima Andrea Frigo, il volontario Igor Pistollato.
“Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te. Tanto che la pace della montagna diventa un luogo dove si muore.
Tutto ciò che si narra in questo film è realmente accaduto.
E poiché il passato appartiene alla memoria, ciascuno lo può evocare secondo il proprio sentimento.”
Un film girato tra gennaio e febbraio 2014 sull’altopiano dei Sette Comuni (Hoaga Ebene vun Siiben Kameûn in lingua cimbra locale), meglio noto come Altopiano di Asiago, al confine tra il Veneto e il Trentino-Alto Adige, tra i 1.100 mt. della località Sant’Antonio e Via Villa Rossi (Valgiardini) degli interni della trincea, ai 1.800 mt. del Dosso di Sopra Val Formica (Cima Larici) degli esterni.
Con il soggetto, la sceneggiatura e la regia di Olmi, “torneranno i prati” è una produzione Cinema Undici e Ipotesi Cinema con Rai Cinema, insieme ad un contributo del Mibac per le celebrazioni del centenario dell’inizio della guerra che ha visto impegnata l’Italia dal 1915 fino 1918.
“Per un anno l’Italia ha mercanteggiato con un calcolo ignobile se rimanere neutrale o meno. Poi la famiglia Savoia, che era sempre distratta sulla Storia pur vivendola, ha deciso di schierarsi dalla parte delle nazioni da cui poteva trarre maggiori benefici commerciali”.
Un film realizzato con tre milioni e 200mila euro di budget, che arrivano anche dalla Banca Popolare di Vicenza, Nonino distillatori, Vicenza Film Commission e Edison, main sponsor del film, ma al fianco del regista, sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando venne assunto come impiegato.
L’utilizzo di 33mila metri di pellicola Kodak 35mm (rispetto al consumo medio di un film che oscilla tra i 50mila e 80 mila metri), il taglio del 60% delle emissioni di CO2 (a fronte di un’industria cinematografica che ne produce circa 5.600 tonnellate all’anno), la sostituzione di 3400 bottigliette d’acqua con 85 boccioni da 20 litri, la riduzione del 20% del costo dei pasti, e il ricorso alla manodopera locale, ha infatti assicurato a “Torneranno i prati” la fascia “A” delle linee guida del protocollo Edison Green Movie, aderendo al 90% delle linee guida per il cinema sostenibile, dove il 100% è stato impedito dalle condizioni meteorologiche estreme delle riprese, tra campi assolati e controcampi innevati.
Un film ancora in fase di montaggio, che probabilmente vedremo a Venezia, che nelle intenzioni del regista alla vigilia dei suoi 83 anni, deve essere utile prima di essere bello.
“Prima di essere bello, questo film deve essere utile. Bisogna parlare di guerra perché i conflitti non devono accendersi mai più. Bisogna sapere, conoscere, se no come può la storia essere maestra di vita? Le celebrazioni del centenario non devono essere solo uno sventolio di bandiere, ma soprattutto un modo per capire perché si arriva a massacrare il proprio e altri popoli. Sappiamo che la guerra è la più grande stupidaggine, ma siamo sempre a rischio di ricascarci. Basti pensare ora a quei popoli non molto lontani che non possono tollerare più la propria situazione”.
“Dopo una disfatta, tutti tornano a casa loro e dopo un po’ tornerà l’erba sui prati”…
Un viaggio che arriva al cinema con 01 Distribution il 6 novembre 2014
Via | Kinoweb