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Nymphomaniac: Volume I – Le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Diamo un’occhiata alle recensioni del primo Volume di “Nymphomaniac”, scritto e diretto da Lars von Trier e interpretato da Charlotte Gainsbourg

di carla
pubblicato 7 Aprile 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 03:03

Ed ovviamente, dopo l’uscita di Nymphomaniac Parte 1, ecco arrivare il post in cui leggiamo le recensioni dei critici Americani e Italiani. Come sarà stato accolto il film di Lars von Trier? Ecco la nostra recensione, a voi è piaciuto? Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale dei pareri positivi negli Usa è del 77%.

Adam Ross – The Aristocrat: se ti consideri un cineasta con un interesse nell’enfant terrible del cinema, è necessario vedere Nymphomaniac. Voto: 4/5

Sherilyn Connelly – SF Weekly: Lars sta ancora giocando con i suoi giocattoli.

Charles Ealy – Austin American-Statesman: Un film di von Trier ha sempre alta drammaticità, colonne sonore fantasiose e recitazioni coraggiose. Non sono noiosi. E sono spesso volutamente provocatori. Voto: B

Christy Lemire – ChristyLemire.com: Lars von Trier è divertente. Chi l’avrebbe mai detto? Questa è certamente la rivelazione più sorprendente che arriva da Nymphomaniac: vol. 1. Voto: 3/4

Brent Simon – Paste Magazine: Una rigorosa, avvincente e sorprendentemente divertente meditazione sulla liberazione sessuale, due pesi e due sessi, l’amore, sociopatia e qualsiasi numero di altre ossessioni del regista. Voto: 8.8/10

Simon Weaving – Screenwize: una storia di desiderio sessuale insaziabile, la solitudine e la ricerca dell’accettazione di sé. Voto: 4/5

Lee Zaccaria – Playground Concret: C’è una buona probabilità che Nymphomaniac confermerà le nozioni preconcette del regista Lars von Trier. Per i suoi detrattori, è un’ulteriore prova che la sua idea di cinema provocatoria è una combinazione meccanica di malattie mentali e genitali ravvicinati.

Marc Mohan – Oregonian: impegnativo, esplicito e maliziosamente divertente. Voto: B +

Damien Straker – Impulse Gamer: sceneggiatura debole. Voto: 2/5

David Denby – New Yorker: Un’opera d’arte pornografica-ossessiva, ripetitiva, a volte straordinariamente eccentrica, ma mai ingenua o opaca.

Tim Cogshell – Alt Film Guide: Lars von Trier è un genio vero, in contrasto con la miriade di registi chiamati genio che sono in realtà solo intelligenti. Voto: 4/5

Josh Larsen – LarsenOnFilm: Un film complicato e avvincente che è a disagio in modi necessari. Voto: 3/4

Rene Rodriguez – Miami Herald: Pensate a “Nymphomaniac vol. 1” come la prima metà di un racconto più lungo che, se von Trier ci ha insegnato qualcosa, sarà infinitamente più oscuro e più straziante. Voto: 3/4

Jeffrey M. Anderson – Combustible Celluloid: Potrebbe essere il film più umano realizzato da Lars von Trier. Voto: 3.5 / 4

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Avi Offerta – NYC Movie Guru: provocatorio, inflessibile e sorprendentemente divertente. Voto: 9.0/10

Kevin Carr – 7M Pictures: è passeggiare tra il confine dell’intellettualismo e il voyeurismo. Voto: 3/5

Jake Wilson – Sydney Morning Herald: Girato con l’aiuto di controfigure e trucchi digitali, le “realistiche” scene di sesso sono come le illustrazioni di una lezione di anatomia, esplicite ma raramente sensuali. Paradossalmente, in molti altri aspetti, il film ha l’irrealtà di una favola. Voto: 2/5

Todd Jorgenson – Rotten Tomatoes: è pensato per essere scandaloso, e si snoda in modi che non ci si aspetterebbe.

Robert Levin – amNewYork: scritto e diretto da un uomo che chiaramente non sa nulla sulle donne. Voto: 2/4

Jeanne Kaplan – Kaplan vs Kaplan: In realtà sto guardando avanti, con terrore, al “Volume II”.

Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: Lars von Trier aveva promesso uno spettacolo osceno, ma ci propina un sermone filosofico. Voto: 3/4

Alonso Duralde – The Wrap: anche se non sempre colpisce nel segno, merita assolutamente dei punti per ambizione.

Annlee Ellingson – L.A. Biz: Non scambiate questo dramma per pornografia. Non si tratta solo di sesso, si tratta anche di amore e di morte e di dolore.

Brian D. Johnson – Magazine Maclean: Se non vi dispiace essere sospesi nel cervello di Lars von Trier, ci sono modi peggiori per trascorrere un freddo pomeriggio di Domenica.

Kelly Vance – East Bay express: non vedrete nient’altro di simile nei cinema.

Sheila O’Malley – RogerEbert.com: Malgrado il tono a volte triste e desolante, si tratta di un film estremamente divertente, giocoso, anche. Voto: 3.5 / 4

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: “Nymphomaniac Vol. 1” è intimo e, soprattutto, divertente. Voto: 3/4

Katherine Monk – Canada.com: Se Lars von Trier ama le donne, ha un modo strano di dimostrarlo. Voto: 2/5

Andrew O’Hehir – Salon.com: tragico, divertente e ben costruito.

Josh Campana – Film Racket: Audace, potente e divertente, il che non è sempre il caso con il difficile lavoro di von Trier. Voto: 4/5

Witney Seibold – Nerdist: L’ambizione di tale progetto è incredibile a vedersi, e sento che Lars Von Trier ha finalmente trovato la sua nicchia estetica. Voto: 4.5 / 5

Anders Wright – San Diego Union-Tribune: È intenso, ed è spesso perfidamente divertente. Voto: 3/5

Claudia Puig – USA Today: è più faticoso che eccitante. Voto: 2/4

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Maryann Johanson – Flick Filosopher: Una rappresentazione noiosa di una donna che sembrerebbe confermare tutti i peggiori stereotipi sulle donne. Sgradevole, non erotico, e poco illuminante.

Peter Travers – Rolling Stone: Uma Thurman è sensazionale. Voto: 3/4

Marshall Belle – Hollywood & Fine: il film più noioso sul sesso nella memoria recente.

Lou Lumenick – New York Post: Lars Von Trier ha fatto alcuni film meravigliosi (“Le onde del destino”, “Melancholia“), ma questo, come “Antichrist“, non è uno di loro. Voto: 1.5 / 4

Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: è ridicolo nel suo desiderio di scioccare. Questa è la cattiva notizia. La notizia peggiore è che il volume II esce tra poco. Voto: D

Robin Clifford – Reeling Reviews: Potrebbe non piacerti Lars Van Trier come regista, ma lui ha un modo intrigante nell’affrontare i suoi sudditi. Voto: B +

Victoria Alexander – Las Vegas Informer: un audace, provocante e perfetto von Tier. In trepidante attesa per il volume II.

James Berardinelli – ReelViews: “Nymphomaniac Volume I” è forse il miglior film di Lars von Trier da “Dancer in the Dark”. Voto: 3/4

Jordan Hoffman – Film.com: “Nymphomaniac vol. 1” è la cosa peggiore di Lars Von Trier. Voto: 3/10

Cole Smithey – ColeSmithey.com: Mentre il film è ferocemente pornografico, non rappresenta di per sé la pornografia. Voto: B-

Joe Utichi – IGN Movies: Lars Von Trier ancora una volta sconvolge i suoi detrattori, fornendo un film che è a turni divertente e schietto. Voto: 8.5/10

Virginie Sélavy – Electric Sheep: Sorprendente, energizzante e stimolante, è un film coraggioso fatto da un uomo con un desiderio enorme per la vita in tutta la sua crudeltà, assurdità e ricchezza.

David Sexton – This is London: Anche se risulta noioso, il film non è senza potere. Voto: 3/5

Mark Adams – Daily Mirror [UK]: sconvolto, indignato, solleticato? No, solo annoiato. Voto: 2/5

Rich Cline – Contactmusic.com: è forse il suo film più umano e pieno di speranza. Voto: 4/5

John Semley – Slant Magazine: Per la prima volta da molto tempo, Lars von Trier non si nasconde dietro niente.

Jessica Kiang – playlist: Se Lars von Trier andrà all’inferno con “Nymphomaniac”, ci uniamo a lui. Voto: A

Derek Malcolm – This is London: Lars Von Trier ha fatto di meglio e di peggio, ma rimane un film-maker che non si può ignorare. Voto: 4/5

James Mottram – The List: Per la maggior parte “Nymphomaniac” è avvincente e ottiene esattamente quello che von Trier si proponeva di fare: un’esplorazione multiforme della sessualità, in tutta la sua bizzarra gloria contorta. Voto: 4/5

Scott Foundas – Variety: Un’esperienza ferocemente divertente.

Brian Tallerico – Film Threat: è spesso giocoso, strano e inaspettato. Ed è provocatorio nel suo rifiuto di giudicare Joe. E’ buona o cattiva? Non ponetevi la domanda. Voto: 4/5

Mark Adams – Screen International: Sì, è provocatorio, divertente, intelligente, ironico e stimolante (anche se mai sexy), ma è anche un progetto straordinario ricco di spettacoli audaci e spesso riflessivo.

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Dario Zonta – l’Unità: Il regista danese realizza, non senza ironia e profonda comprensione, un film molto stratificato e per sostenere la complessità richiama le più svariate fonti: musicali (Bach), matematiche (Fibonacci), letterarie (Poe), cinematografiche (Kubrick, Bunuel e Bergman tra gli altri), ittiche (trattato di pesca del ‘600) e psicoanalitiche (…) talvolta esplicitandole talatra no, il tutto in un trattatello che non è mai un compendio ma continua invenzione linguistica, dando al cinema quel che è del cinema (…) Non si esce delusi da questo viaggio, semmai intrigati e vogliosi di sapere come prosegue, quali rischi si prende Trier e noi con lui.

Massimo Bertarelli – il Giornale: Von Trier (…) si cimenta in un porno soft di indescrivibile tedio, dove una precoce ninfomane racconta le proprie perversioni.

Paolo Mereghetti – Il corriere della sera: Resterebbe da chiedersi che cosa ci vuol dire con questo film Lars Von Trier e fino a che punto il regista danese è capace di elaborare le proprie ossessioni (perché è evidente che quello che vive sullo schermo Joe è soprattutto la proiezione delle fantasie – maschili – del regista) per “parlare” a chi lo guarda o non è piuttosto vero che “sfrutta” la buona fede degli spettatori per esorcizzare le proprie ossessioni. Ma per rispondere a questa domanda sarà meglio aspettare di vedere il “volume II”.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) Nymph()maniac Vol. 1 è la metà di un film e recensirlo sarebbe assurdo. Limitiamoci quindi alle prime impressioni (…) Diviso in 5 capitoli, il Volume I rievoca nell’impianto porno-filosofico gli scritti del marchese De Sade: in fondo Joe, ninfomane in spregio all’amore è una sorta di Juliette, prostituta per libera scelta; e dal tutto trapela un’aria surreale e persino umoristica (in una scena appare Uma Thurman, fantastica moglie tradita) che a tratti scivola su un inatteso registro drammatico-affettivo. Disturbante che possa essere, il racconto tiene l’attenzione vigile: Stellan Skarsgard impersona un Seligman malinconico e castamente nevrotico che è un evidente alias di von Trier; l’inedita Stacy Martin incarna in chiave di perversa Lolita la giovane Joe; la colonna sonora mescola metal rock, Mozart e Shostakovich, l’immagine alterna con la stessa naturalezza colore e bianco e nero.

Roberto Escobar – L’espresso: (…) c’è moralismo in “Nymphomaniac”. Del resto, moralistico è tutto il cinema di Von Trier, per quanto ami nascondersi dietro artifici linguistici, giocando a non significare alcunché. A noi pare che lui e la sua Joe si somiglino. Come lei traffica con vari organi sessuali senza mai vincere la paura di innamorarsi, così lui insiste a trafficare con le immagini senza mai vincere la paura di esprimersi, e senza mai trarne il debito divertimento. Alla fine, anche lui potrebbe dire: mi chiamo Lars, e sono ninfomane.