The Wicker Man (Il prescelto): uno sguardo all’originale
Il prescelto è il titolo italiano di The Wicker Man, l’horror diretto da Neil LaBute presentato fuori concorso a Venezia. Il film, interpretato da Nicolas Cage ed Ellen Burstyn (dopo L’esorcista, anche neo-attrice-feticcio di Darren Aronofsky), è stato stroncato senza pietà non solo dalla critica, ma anche dal pubblico (vedi ad esempio il voto medio
Il prescelto è il titolo italiano di The Wicker Man, l’horror diretto da Neil LaBute presentato fuori concorso a Venezia. Il film, interpretato da Nicolas Cage ed Ellen Burstyn (dopo L’esorcista, anche neo-attrice-feticcio di Darren Aronofsky), è stato stroncato senza pietà non solo dalla critica, ma anche dal pubblico (vedi ad esempio il voto medio che la pellicola ha su Imdb -un bel 3.2-, o l’opinione di Michele).
Sinceramente, anche se lo vedrò, non mi aspettavo nulla di diverso, anche perchè la pellicola è il remake di un cultissimo, inedito in Italia, quale Anthony Shaffer’s The Wicker Man di Robin Hardy (che, purtroppo, non ha mai più diretto film per il cinema, ma che dovrebbe tornare sul grande schermo con il suo nuovo Cowboys for Christ).
“L’uomo di vimini”. Tutto un altro effetto rispetto ad un titolo come Il prescelto, noioso, che segue un po’ il filone de Il predestinato e (sotto)titoli vari. Chi ha visto l’originale non sapendo nulla del film, quando si vede finalmente “chi è” l’uomo di vimini avrà perlomeno avuto qualche brivido lungo la schiena. E’ l’effetto-sorpresa dei veri horror, dei film che sanno ancora regalare sorprese. Cosa che un remake difficilmente può fare (non è escluso che possa accadere, ma è difficile). Il film di Hardy è un eccellente esempio di ottimo horror inglese (riportato alla ribalta di recente da The Descent), psicologicamente fortissimo, che gioca tutto sulla componente emotiva e non si concede a facili sorprese che non siano quelle della trama.
La trama (che il remake dovrebbe rispettare, da quello che si legge in giro) è questa: uno sceriffo, ricevuta una lettera anonima riguardo la sparizione di una ragazzina, si reca sull’isola scozzese di Summerisle. Qui non solo l’uomo non troverà all’inizio notizie sulla ragazzina (tutti dicono di non averla mai vista), ma pian piano scoprirà segreti inquietanti sugli abitanti dell’isola e sulla loro religione, un culto pagano basato prevalentemente su dogmi sessuali e sul credo della reincarnazione in altre forme non-umane, quali piante, animali, vento…
Ciò che colpisce della straordinaria pellicola di Hardy non sono tanto la tensione, l’angoscia, la claustrofobia (perchè, da un horror bello e di qualità, sono cose che lo spettatore ha il diritto di richiedere), ma il messaggio sul cinismo, sull’essere chiusi mentalmente di una religione: il protagonista è un cattolico convinto che resta scandalizzato da un altro credo e vuole subito cercare di far cambiare idea agli abitanti dell’isola, quasi un colonizzatore, mentre gli altri sono disposti a tutto pur di portare a termine delle “missioni religiose”. Uno scontro fra religioni che richiama alla mente attualissimi fatti sociali, e che rende The Wicker Man ancora più preoccupante.
Qui sotto il trailer della pellicola originale (che si avvale di ottimi attori quali Edward Woodward e Christopher Lee), sul link quello del remake, in uscita il prossimo venerdì.